SALUTE
E BENESSERE E’ stato stimato che circa il 30 % di tutte le forme di tumore nei Paesi industrializzati siano ricollegabili a fattori alimentari, collocando la dieta al secondo posto dopo il tabagismo fra le cause di cancro prevedibili. Per fare il punto della situazione la S.I.S.A. (Società Italiana Scienza dell’Alimentazione) e la L.I.L.T. (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) hanno dedicato una giornata di studi al Palazzo della Cultura di Latina. Aldo Raimondi (Università di Trieste)
ed Ernesto Coletta (Direttivo SISA) hanno evidenziato i progressi compiuti
negli ultimi 20 anni dall’oncologia sotto l’aspetto diagnostico
e terapeutico.Di tutti i fattori nutrizionali che si sono dimostrati associati
ad un maggior rischio di cancro, quello più solidamente dimostrato
è il sovrappeso: le persone obese sono maggiormente colpite da
tumore alla mammella, endometrio, rene, esofago, pancreas, cistifellea.
Di qui la raccomandazione di mantenere il peso corporeo in un intervallo
accettabile secondo l’Indice di Massa Corporea, di praticare uno
stile di vita fisicamente attivo, e una dieta equilibrata e varia. L’assunzione
elevata e continua di complessi vitaminici e minerali non determina effetti
protettivi nei confronti di rischi tumorali, mentre una limitazione di
alimenti ad alta densità calorica (zuccheri e grassi) e un’ampia
presenza di cibi di provenienza vegetale rappresenta un suggerimento convalidato
dalle attuali conoscenze: in questi cibi la presenza di antiossidanti
(in particolare licopene, isotiocianati, composti solforati,beta-carotene)
è stata dimostrata valida per proteggere i nostri geni da mutazioni
che trasformano le cellule sane in cellule tumorali. Francesco Nicastro
(Università di Bari) ha sottolineato l’importanza della sicurezza
alimentare (assenza di aflatossine, additivi sospetti) per impedire la
degenerazione cellulare. L’impiego di olii vegetali nella mangimistica
e la composizione floristica del pascolo possono portare ad un aumento
degli omega-3 e del CLA (acido linoleico coniugato), un acido grasso che
può interferire positivamente nel processo di cancerogenesi. Renzo Pellati – A.S.A.
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