SALUTE E BENESSERE

Allergeni in etichetta. Città del Vino chiede l’uso di un logo
“Giusto informare il consumatore, ma con i trucioli atteggiamento oscurantista”

Etichette come “scatole di medicinali”? L’Associazione Nazionale Città del Vino, in vista della discussione sulla proposta della Commissione Ue di indicare obbligatoriamente gli allergeni sulle bottiglie del vino, chiede di evitare l’ennesima scritta in etichetta sostituendola invece con un logo o un simbolo, anche per scongiurare un effetto “medicinale” per niente affine a un prodotto come il vino. Come suggerito dal Copa/Cogeca (Comitato delle organizzazioni professionali agricole dell’Ue/Confederazione generale delle Coop agricole) in una lettera alle associazioni di categoria e del settore vitivinicolo, Città del Vino è favorevole a un periodo di transizione di due anni per l’etichettatura degli allergeni.
“Anziché l’ennesima scritta meglio individuare un campo dell’etichetta dove riportare un simbolo o un logo. Il principio di informazione al consumatore è corretto però – sottolinea il presidente di Città del Vino, Valentino Valentini – non comprendiamo perché sul vino si possa indicare di tutto tranne che le informazioni sulle pratiche enologiche, ad esempio i trucioli”.
Il Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali discute il 15 ottobre della proposta della Commissione di etichettare nuove sostanze come gli allergeni sulle bottiglie di vino. La Commissione ha deciso di concedere un’esenzione permanente per l’etichettatura della colla di pesce (un chiarificatore del vino). Ma il latte (caseina) e molto probabilmente l’albumina, altri due chiarificatori, dovranno essere etichettati. La proposta della Commissione include una deroga all’obbligo di etichettatura per queste due sostanze: le etichette acquistate prima del 25 novembre 2007, data in cui scadrà la deroga temporanea, potranno continuare a essere utilizzate anche dopo.
Città del Vino, come richiede il Copa-Cogeca, è favorevole a prevedere un periodo di transizione prima che entri in vigore l’obbligo per l’etichettatura per il latte (caseina) e per l’albumina. E richiede un periodo di transizione di due anni per l’etichettatura di allergeni nel vino. Tuttavia dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di utilizzare loghi o simboli, anziché l’ennesima scritta.


Ufficio stampa Città del Vino
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