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SALUTE
E BENESSERE
Meno sale e piu’ salute a tavola
SINU Sostiene la “Salt Awareness
Week” in Italia
Nel mondo moderno capita molto più spesso che in passato di
mangiare fuori casa; purtroppo, i pasti consumati presso tavole calde
o fast-food, ma anche ristoranti o trattorie, sono spesso provvisti di
una quantità di sale della quale non siamo consapevoli. Si tratta
del cosiddetto “hidden salt” (sale nascosto), nei confronti
del quale è stata intrapresa in molti Paesi1, finora ben 27 oltre
al nostro, una importante iniziativa che si svolgerà nella settimana
che va dal 2 all’8 febbraio, proclamata “Salt Awareness Week”
perché si propone di mettere a fuoco proprio la necessità
di acquisire maggiore consapevolezza dell’abuso di sale in genere
ma, in particolare, fuori dalle mura domestiche.
L’iniziativa è partita dall’associazione internazionale
denominata WASH (World Action on Salt and Health) alla quale aderiscono
oltre 300 scienziati ed esperti anche italiani, la cui principale attività
consiste nella promozione in ciascun Paese di programmi per la riduzione
del sale aggiunto nei prodotti alimentari, la sua attività affianca
e sostiene le numerose iniziative sviluppate da tempo dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS). In Italia, alcuni studi indicano un
consumo medio di sale pro-capite di oltre 10 grammi, pari a circa il doppio
di quanto raccomandato dall’OMS. L’Italia però non
è più ferma al riguardo: in linea con la recente raccomandazione
di una commissione dell’Unione Europea in favore di una riduzione
concertata del consumo di sale nei Paesi membri pari al 16% nei prossimi
4 anni, il programma ministeriale “Guadagnare Salute” si conforma
a questa strategia globale promuovendo campagne informative per modificare
comportamenti alimentari e stili di vita inadeguati, come appunto l’eccesso
di sale alimentare.
Tutto parte dalla crescente condivisione a livello delle istituzioni del
severo giudizio sui rischi connessi all’abuso di sale: ipertensione,
rischio di infarto del miocardio ed ictus cerebrale, ma anche maggiori
probabilità di contrarre malattie come il cancro dello stomaco,
l’osteoporosi, la calcolosi e l’insufficienza renale. Il problema
concreto resta l’acquisizione della piena consapevolezza di questi
rischi da parte dell’intera popolazione e la messa in opera delle
molte misure possibili per diminuire il consumo eccessivo di sale fin
dall’età infantile, promuovendo al tempo stesso la preferenza
per il sale iodato per la protezione dal gozzo e da altre disfunzioni
tiroidee.
La Salt Awareness Week per la riduzione del consumo di sale è sostenuta
in Italia attraverso numerose iniziative dalla SINU, Società Italiana
di Nutrizione Umana, e dal GIRCSI, un Gruppo di Lavoro nato nel 2007 dalla
collaborazione tra le principali società scientifiche impegnate
nel campo della prevenzione, con lo specifico scopo di favorire politiche
di intervento per la riduzione del consumo di sale nella popolazione italiana.
La Società Italiana di Nutrizione Umana - SINU aderisce e sostiene
la Settimana Mondiale 2009 per la Riduzione del Consumo di Sale, mettendo
a disposizione degli utenti e degli operatori della ristorazione collettiva,
alcune indicazioni pratiche per la riduzione del consumo di sale nei pasti
consumati fuori casa. “Meno Sale e più Salute Fuori Casa”
è l’opuscolo (consultabile e scaricabile dal sito www.sinu.it)
preparato per gli utenti di molte aziende di ristorazione che hanno aderito
all’appello di SINU nei confronti di questa importante iniziativa.
E’ possibile infatti, riducendo gradualmente e progressivamente
il consumo di sodio ai pasti, migliorare la sensibilità gustativa
ed apprezzare, senza rinunciare al gusto ed al piacere delle buona tavola,
cibi poco salati.
L’obiettivo è duplice: per il settore della ristorazione,
diminuire il sale utilizzato nelle preparazioni alimentari; per il consumatore,
limitare il più possibile l’uso del sale aggiunto a tavola,
dando sempre la preferenza al sale iodato e ad alimenti naturali (frutta,
verdura, legumi) o anche preparati industrialmente, ma con minore contenuto
di sale (ad es, pane e derivati con poco sale o senza sale aggiunto).
Se sempre più persone chiederanno meno sale quando fanno i loro
acquisti o mangiano fuori casa, il messaggio per i professionisti del
settore sarà chiaro: MENO SALE (ma iodato) E PIU’ SALUTE
A TAVOLA.
Matteo Palozzo
Ufficio Stampa di Scienze Gastronomiche
email: press.sgunipr@gmail.com
www.sgunipr.forumfree.net
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