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SALUTE
E BENESSERE
Salute: presto dolcificante vegetale anche in bibite gassate
Ma Efsa ammonisce su rischio abuso in diete ipocaloriche
Il mondo delle bibite zuccherate e dell'industria alimentare e' ad un
passo dalla rivoluzione produttiva, dopo il disco verde della Commissione
Europea che lo scorso novembre ha approvato l'uso dei glicosidi steviolici
("stevia") come edulcorante nei prodotti alimentari e nelle
bevande. Un provvedimento accolto con favore dal mondo della produzione
dei drink e da Assobibe, l'Associazione dei produttori italiani di bevande
analcoliche. Dei dolcificanti intensi non calorici se ne parlera' domani
al ministero della Salute, in un focus, patrocinato da Nutrition Foundation
of Italu e dall'associazione italiana di Dietetica e Nutrizione clinica,
sulla sicurezza d'impiego.
Stevia rappresenta la principale novita' per la dolcificazione naturale
in diete ipocaloriche. Si tratta di estratto e purificato dalle foglie
della pianta Stevia, una sorta di piccolo cespuglio della famiglia dei
crisantemi che viene utilizzato come edulcorante. Da due secoli la pianta
viene coltivata, raccolta e utilizzata in Sud America per dolcificare
prodotti alimentari e bevande. Gli estratti di Stevia, precisano i produttori
di drink alcol-free, ''sono usualmente 200-300 volte piu' dolci dello
zucchero, ma sono senza calorie. E oltre 25 anni di ricerche scientifiche
hanno stabilito la sicurezza degli estratti di Stevia''.
Tuttavia, l'Efsa, l'Autorita' per la sicurezza alimentare, ha lanciato
un monito circa un anno fa sui rischi di consumo eccessivi di questi dolcificanti
naturali, gia' in uso in Francia. La dose giornaliera accettabile (Adi)
stabilita dal gruppo di esperti scientifici e' di 4 mg per kg di peso
corporeo. Per i bambini europei (di eta' compresa tra 1 e 14 anni) l'esposizione
varia da 1,7 a 16,3 mg/kg p.c./giorno; e per gli adulti le stime di esposizione
riviste variano da 5,6 a 6,8 mg/kg p.c./giorno. (ANSA).
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