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SALUTE
E BENESSERE
Per un’alimentazione consapevole “Guarda cosa mangi”
La Fondazione Italiana Diabete presenta il primo manuale indispensabile
per pazienti con diabete mellito, utile per tutti gli altri
E’ stato presentato il 20 settembre
a Roma dalla Fondazione Italiana Diabete Onlus (FID) “Guarda che
cosa mangi”, un manuale che raccoglie la composizione nutrizionale
degli alimenti e consente di conoscere il contenuto di grassi e l’apporto
calorico dei cibi. Prima edizione italiana di una vera e propria guida
all’alimentazione consapevole, il manuale è uno strumento
creato per pazienti con diabete mellito, perché consente di migliorare
la gestione della terapia insulinica, ma può essere di grande utilità
per tutti.
Infatti, un’alimentazione corretta è indispensabile per chi
soffre di diabete, ma è altrettanto importante, unitamente ad uno
stile di vita sano e ad un costante esercizio fisico, per tutte le persone
non diabetiche che vogliono prevenire gravi patologie, prime fra tutte
le malattie cardiovascolari. Inoltre, i principi della dieta mediterranea,
il controllo delle porzioni ed il mantenimento di uno stile di vita corretto
sono fondamentali per evitare il sovrappeso e per prevenire l’obesità.
Il manuale, edito da Baldini&Castoldi, è frutto della collaborazione
tra la FID, l’Ospedale Niguarda di Milano e il Diabetes Research
Institute di Miami, diretto dal Professor Camillo Ricordi. Hanno inoltre
contribuito l’Associazione Insieme per il Diabete di Palermo e l’Associazione
dei diabetici della Provincia di Milano. La raccolta dei dati relativi
ai singoli prodotti è stata possibile grazie all’impegno
della COOP e dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sugli Alimenti
e la Nutrizione (INRAN).
“Nella lotta al diabete - ha dichiarato il Professor Camillo Ricordi
- fondamentale è il ruolo svolto dalla ricerca scientifica, che
mira sostanzialmente ad una cura definitiva, e dall’alimentazione
che non solo deve essere sana, come per chiunque, ma che deve anche essere
seguita con piena conoscenza dell'apporto di grassi e carboidrati per
prevenire quelle oscillazioni nei livelli di glicemia che possono contribuire
allo sviluppo di complicanze croniche".
Seguire una dieta controllata e sana, sia a casa che fuori, è una
delle grandi sfide del diabete: nessun alimento è espressamente
vietato e la dieta può e deve comprendere tutto ma nel giusto equilibrio.
In presenza di diabete é di fondamentale importanza la conta dei
carboidrati, per conoscerne la quantità presente in ciascuna porzione
di cibo.
“La corretta alimentazione non è soltanto uno strumento di
prevenzione – ha dichiarato il Dottor Federico Bertuzzi, Dirigente
medico I livello S.S.D Diabetologia Ospedale Niguarda Ca’ Granda
e Membro Comitato Scientifico Fondazione Italiana Diabete - ma è
diventata una terapia centrale nella cura del diabete. Infatti, é
il paziente che decide cosa mangiare, quantificando la quota di carboidrati
da assumere e stabilendo, in modo proporzionale, quanta insulina somministrarsi”.
Da numerosi studi emerge quanto sia importante il ruolo del paziente diabetico
nella gestione della malattia: una maggiore conoscenza delle regole che
sostengono una corretta alimentazione, che si può ottenere attraverso
programmi di educazione al mangiare sano, ha effetti molto positivi sull’andamento
della patologia stessa e determina un miglioramento del controllo metabolico.
Proprio per aiutare le persone diabetiche ad organizzare al meglio i propri
pasti, il manuale è organizzato in tabelle colorate e facili da
leggere ed è diviso in 9 settori: bevande, carni, cereali e derivati,
latte e derivati, frutta e verdura, oli e condimenti, prodotti della pesca,
surgelati e anche prodotti per l’infanzia. All’interno di
ogni categoria, oltre ai dati di carattere generale relativi a ciascun
alimento, sono riportate le informazioni sui singoli prodotti commerciali
in ordine alfabetico e per marca.
“In Italia mancava una raccolta di informazioni sui prodotti disponibili
in commercio – ha sottolineato il Dottor Nicola Zeni, Presidente
della FID - e con la pubblicazione di questa guida intendiamo offrire
il nostro contributo a chi soffre di diabete e a tutti coloro che desiderano
migliorare la propria alimentazione. Se da un lato la FID nasce per favorire
la ricerca scientifica sul diabete di tipo 1, con l’obiettivo di
trovare una cura per le migliaia di bambini e ragazzi che ne sono colpiti,
dall’altro lato il nostro impegno a favore delle persone costrette
a convivere con questa patologia è a 360°, e ci vede sempre
in prima linea sia sul fronte della ricerca, che su quello della qualità
della vita”.
Grazie alla sua completezza e alla facilità di consultazione, il
manuale è un importante supporto al MYD – Mastering Your
Diabetes (letteralmente “Impara a gestire il tuo diabete”),
corso pratico ed interattivo che ha riscosso un grande successo negli
Stati Uniti e la cui versione italiana è stata fortemente voluta
dalla Dottoressa Giusi Coppola, Presidente dell’Associazione Insieme
per il Diabete di Palermo. Grazie alla dottoressa Coppola si è
dato l’avvio alla realizzazione del corso e di questa pubblicazione.
I risultati del MYD - operativo da anni presso il Diabetes Research Institute
di Miami e approvato American Diabetes Associaton (ADA) - sono stati presentati
nell’ultimo congresso a Filadelfia lo scorso giugno: i partecipanti
al corso, rispetto al gruppo di controllo, hanno dimostrato un miglioramento
dell’emoglobina glicata, una maggiore conoscenza della malattia
ed una migliore autogestione della stessa. L’immediata conseguenza
è un miglioramento della qualità della vita della persona
affetta da diabete e una diminuzione delle complicanze legate alla patologia.
Oltre ai risvolti sociali non bisogna trascurare quelli economici: i costi
dell’assistenza ai malati sono altissimi, soprattutto se non si
prevengono le complicanze! Per fare un esempio, in Lombardia l’8%
delle risorse sanitarie globali è assorbito dal diabete, di cui
il 53% per ricoveri ospedalieri.
Il MYD ha l’obiettivo di insegnare al paziente diabetico come gestire
la malattia, come ridurre il rischio di complicanze e come mantenere il
più possibile vicini alla normalità i valori di glucosio
e lipidi nel sangue. Basato su un innovativo approccio interattivo, il
metodo prevede anche una discussione personalizzata con il paziente, che
viene aiutato ad interpretare i suoi profili glicemici e a riconoscere
i fattori che interferiscono con il corretto controllo metabolico.
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza
di elevati livelli di glucosio nel sangue, dovuta ad un'alterata quantità
o funzione dell'insulina.
Il diabete di tipo 1, che colpisce prevalentemente bambini e adolescenti,
è di origine autoimmune, ma la causa che la determina è
ancora sconosciuta. L’aumento della glicemia è dovuto ad
una reazione autoimmunitaria dell’organismo, in seguito alla quale
vengono distrutte le cellule beta delle Isole di Langerhans, presenti
nel pancreas e deputate proprio alla produzione di insulina. Questi pazienti,
quindi, non sono in grado di produrre l’insulina ed hanno così
bisogno che questa venga iniettata quotidianamente dall’esterno
e per tutta la vita. Il diabete di tipo 2, la forma più comune,
rappresenta circa il 90% dei casi di diabete e si manifesta generalmente
dopo i 40 anni. In questo caso l’aumento della glicemia può
essere dovuto ad una scarsa produzione di insulina da parte del pancreas
o al fatto che l'organismo non è in grado di utilizzarla in modo
corretto. Questo tipo di diabete è dovuto al concorso di più
fattori, sia di carattere genetico, sia ambientale: ereditarietà,
scarso esercizio fisico, sovrappeso e obesità. Riguardo alla familiarità,
circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha parenti di primo grado (genitori
o fratelli) affetti dalla stessa malattia.
Il numero delle persone colpite da diabete è notevolmente aumentato
nell’ultimo decennio. Si calcola che, oggi, siano più di
3.000.000 gli italiani con questa patologia, a cui vanno aggiunti circa
1 milione di persone che non sanno di averlo. Oggi il diabete rappresenta,
nel mondo, la quarta causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari,
cerebrovascolari e i tumori delle vie respiratorie, con circa 4 milioni
di decessi e oltre 7 milioni di nuovi casi ogni anno.
La Fondazione Italiana Diabete Onlus, costituita nel 2009, collabora con
l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano e con il Diabetes
Research Institute (DRI) di Miami, uno dei maggiori centri di ricerca
sul diabete a livello mondiale, a sua volta connesso ad un network internazionale
di istituti, professionisti, studiosi e ricercatori.
La FID si pone oggi come punto di riferimento in Italia per il sostegno
alla ricerca. L'obiettivo principale della Fondazione è la ricerca
scientifica per trovare una cura definitiva al diabete: essa si impegna
affinché sia possibile porre in essere le più promettenti
attività di ricerca scientifica, promuove la ricerca clinica e
di base, in collegamento con università, enti di ricerca e altre
fondazioni che la svolgono direttamente.
Ufficio Relazioni Esterne FID
Annalisa Consonni 334 60 89 577
Melissa de Teffé 338 73 91 003
info@fondazionediabete.org
Ufficio Stampa FID
GAS Communication srl
Tel 06 68134260
Mara Cochetti
m.cochetti@gascommunication.com
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