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SALUTE
E BENESSERE
Bambini e merenda: regole e consigli (pratici) per genitori
7 bambini su 10 secondo un’indagine
Eurispes ricevono una paghetta e sono, dunque, in grado di compiere scelte
autonome, tra queste alcune riguardano anche l’alimentazione quotidiana.
E se già all’età di 7anni i bambini godono di una
certa indipendenza, come accompagnarli nello sviluppo della loro autonomia
ed evitare che commettano errori? Anna Maria Ajello, docente di Psicologia
dell’educazione presso l’Università di Roma La Sapienza,
e Maria Rita Spreghini, nutrizionista pedagogista, esperti consulenti
del sito www.merendineitaliane.it, rispondono a tanti dubbi dei genitori
su come spiegare ai propri figli il modo più corretto di mangiare
I bambini crescendo iniziano a voler fare scelte alimentari autonome a
cominciare dalla merenda, momento che spesso viene trascorso fuori casa.
Finiti i tempi in cui le mamme chiamavano i propri figli dalla finestra
mentre giocavano in cortile per dargli la merenda pomeridiana, oggi i
bambini già all’età di 7 anni acquisiscono una certa
autonomia se, come dimostra un’indagine Eurispes, già a quell’età
dispongono una paghetta. Ai genitori spetta il compito fondamentale di
educare i propri figli perché nel momento in cui si trovano a dover
compiere autonomamente scelte alimentari siano in grado di farlo in modo
consapevole. Gli esperti del sito www.merendineitaliane.it
ci aiutano ad esplorare questo momento fondamentale nella crescita dei
ragazzi, offrendo consigli ai genitori perché è proprio
intorno alla tavola di casa che si impara a mangiare correttamente con
misura, varietà e piacere.
FONDAMENTALE IL VALORE DELL’ESEMPIO,
NO A LISTE DI ALIMENTI BUONI O CATTIVI
Tutti amiamo mangiare ciò che più ci piace e bambini e ragazzi
non fanno eccezione. È fondamentale però che il gusto sia
educato. E se è importante che i bambini mangino con piacere e
che il momento dei pasti venga vissuto con spontaneità, allo stesso
tempo va perseguito il senso del limite e della moderazione, che i bimbi
devono imparare il prima possibile. I genitori devono cercare di trovare
un equilibrio tra controllo, divieti e “laissez-faire”.
“Come prima cosa – spiega Anna Maria Ajello, psicologa
dell’educazione e docente presso l’università di Roma
La Sapienza – evitate liste di alimenti buoni e cattivi: per i bambini
più piccoli sono incomprensibili e per i più grandi costituiscono
un elemento di potenziale trasgressione. Molto più utile diversificare
l’alimentazione, in modo che bambini e ragazzi non si concentrino
solo su alcuni alimenti, quelli per loro più appetitosi.”
È importante poi coinvolgere i propri figli nelle decisioni in
campo alimentare: “siate attenti – continua la dottoressa
Ajello dalle pagine di www.merendineitaliane.it
- a costruire con loro il menù che durante la settimana intendete
proporre, per renderli sempre più consapevoli dei criteri di scelta
e quindi potenziali alleati nella realizzazione della vita quotidiana
a tavola.”
Una regola vince su tutte: adottare per primi un comportamento alimentare
corretto, per poter essere un “modello” per i propri figli.
DALLO “SPUNTINO” ALL’INGRESSO
IN CUCINA: CONSIGLI PRATICI PER“AUTOGESTIRE” LA MERENDA
Ma come far capire ai propri bambini qual è il comportamento corretto
nei confronti della merenda? Ecco i consigli di Maria Rita Spreghini,
nutrizionista pedagogista: “Prima di tutto dobbiamo parlare con
i bambini e anche i giochi di parole possono aiutarci. Ripetere al bambino
che a metà mattina e a metà pomeriggio si fa uno “spuntino”,
non uno “spuntone” aiuta i bambini a ricordare che non si
deve eccedere con le quantità. La merenda deve solo “ricaricare”,
per non far arrivare il bambino troppo affamato al pasto successivo, ma
nemmeno troppo sazio.”
La merenda è infatti un piccolo pasto che deve fornire circa il
5-7% dell’energia che ci serve quotidianamente. “È
importante non saltarla – continua la dott.ssa Spreghini dalle pagine
di www.merendineitaliane.it – per avere un’alimentazione equilibrata
è fondamentale infatti che ci siano 5 pasti nel corso della giornata:
prima colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda del
pomeriggio e cena.”
“Non utilizziamo la merenda o lo spuntino come un premio –
raccomanda la dott.ssa Spreghini – i bambini devono imparare che
mangiare correttamente è un impegno per la loro salute, che è
importante per il loro benessere e non è la ricompensa per un’attività
svolta.”
Per far sì che i bambini acquisiscano delle corrette abitudini
è molto importante affiancarli: “Preparare la merenda insieme
è il modo più utile per capire le porzioni e cosa scegliere:
per questo è consigliabile far sì che i bambini entrino
in cucina e che siano presenti nel momento in cui si sceglie cosa mangiare,
invece di dare loro una merenda già decisa da noi. Per questo preparare
insieme un piccolo panino, una macedonia di frutta o scegliere dei biscotti,
una fettina di crostata o ciambella o una merendina da forno confezionata
è un modo perché il bambino apprenda con l’esempio
cosa è più giusto mangiare in quel momento della giornata.
”
LA MERENDA GIUSTA AL MOMENTO GIUSTO
Per spiegare ai bambini che ogni alimento deve essere adatto ad un determinato
momento della giornata, può essere utile anche ricorrere a qualche
metafora: “Il cibo è come un vestito, si sceglie in base
all’occasione – spiega la dott.ssa Spreghini – parlare
con semplicità ai bambini è un modo per fargli capire le
differenze tra i vari alimenti. Ad esempio, se un bambino chiede la pizza
a merenda, proviamo a fargli capire che è un cibo più adatto
per cena che per uno spuntino, un po’ come se volessimo andare ad
una festa di compleanno in pigiama. Proponiamogli soluzioni valide e,
allo stesso tempo, gustose per un bambino come una merendina da forno,
un piccolo panino dolce o salato, oppure un frutto di stagione, accompagnati
da tè, latte, una spremuta, un frullato, oppure un semplice bicchiere
d’acqua: è importante infatti non trascurare i liquidi e
la frutta, che i bambini fanno sempre fatica ad accettare. ”
Qualche consiglio per invogliare i bambini a mangiare anche la frutta
a merenda? “Il modo migliore – assicura la dott.ssa Spreghini
– è puntare sul colore, che attira molto i bambini. Per cui
spazio a frutti colorati (e ricchi di vitamine) come arance, mandarini,
mele, scegliendo preferibilmente frutta matura e di stagione. Un’idea
che funziona è organizzare un frutta-party: proporre, cioè,
ai bambini, un buffet in cui la frutta sia protagonista, ricco di macedonie,
spiedini di frutta e dolcetti alla frutta. Proviamo poi a far assaggiare
ai bambini anche frutti meno noti, come il melograno, un perfetto anti-ossidante,
dal sapore dolce e anche “divertente” da scoprire, dal momento
che per gustarlo si devono prendere ad uno ad uno i vari chicchi.”
Una buona abitudine da tenere a mente quando parliamo di merenda è
concedere il giusto tempo per consumarla: “è importante che
i bambini capiscano che il cibo è un valore – conclude la
dott.ssa Spreghini – anche la merenda non deve essere consumata
frettolosamente, ma va gustata. Per cui evitiamo di far mangiare i bambini
in macchina mentre rientrano a casa dall’allenamento sportivo o
dalle lezioni e cerchiamo anche, entro i limiti del possibile, di non
lasciarli mangiare la merenda da soli davanti alla tv o al computer, in
attesa del rientro dei genitori.”
Per informazioni:
INC – Istituto Nazionale per la Comunicazione
Valentina Lorenzoni
06/44160886 - 331/6449313
v.lorenzoni@inc-comunicazione.it
http://www.merendineitaliane.it

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