|
SALUTE
E BENESSERE
Diossina: giusto fare verifiche
e controlli, ma sbagliato alimentare l’effetto psicosi
La Cia ribadisce che i nostri prodotti
sono sicuri e di qualità. L’indicazione d’origine in
etichetta è un’effettiva garanzia. E’ auspicabile che
il Parlamento approvi entro breve la legge sull’etichettatura per
tutti gli alimenti.
Giusto mettere in campo tutte le forze per i controlli e le verifiche
sulla eventuale presenza di diossina negli alimenti. Tutte le tutele per
i consumatori sono imprescindibili, ma il caso dei prodotti tedeschi,
soprattutto uova, contaminati da diossina non deve minare la sopravvivenza
economica di chi produce qualità in Italia, la nostra agricoltura
e l’intero sistema agroalimentare. Tra allarmi Bse, aviaria, diossina
e “mozzarella blu” il mondo agricolo italiano ha già
contato perdite per oltre 5 miliardi di euro . Ad affermarlo è
la Cia-Confederazione italiana agricoltori che ricorda come tutti gli
allevamenti nel nostro Paese mantengono un alto standard qualitativo e
che le importazioni dalla Germania sono poche e ben tracciate.
Questa nuova vicenda, spinta da inutili e dannosi allarmismi, rischia
-prosegue la Cia- di causare disorientamento tra i consumatori. Un effetto
psicosi, che appare oggi oggettivamente infondato, provocherebbe un danno
incalcolabile per il settore primario che già vive una congiuntura
particolarmente negativa.
In Italia non c´è alcun pericolo, mentre i nostri allevamenti
-ribadisce la Cia- sono sicuri e sottoposti a rigidissimi controlli e
le produzioni dei produttori italiani sono di qualità e seguono
un disciplinare molto rigoroso. Non solo. L’indicazioni d’origine,
che è d’obbligo per carne, uova, pollame, olio d’oliva,
latte fresco, miele e ortofrutta, è una garanzia molto importante
e permette di fare scelte oculate.
Oltretutto -avverte la Cia- i mangimi che utilizzano gli allevatori nazionali
sono selezionati e sono verificati quotidianamente da parte delle stesse
autorità competenti. I nostri animali vengono, insomma, analizzati
dettagliatamente fin dal primo giorno di nascita e per l´intero
periodo di allevamento. Per le nostre produzioni, dunque, non deve esserci
alcun timore.
Anche quest´ultima vicenda -conclude la Cia- pone l´esigenza
dell´estensione dell´indicazione d´origine in etichetta
per tutte le produzioni. E questo è uno strumento fondamentale
che garantisce sia i consumatori che gli stessi produttori agricoli. Quindi,
è auspicabile che il Parlamento nei prossimi giorni possa varare
definitivamente la legge sull’etichettatura con l’obbligo
dell’indicazione d’origine. Attualmente, oltre alle uova,
l'obbligo di indicare la provenienza è in vigore per la carne bovina,
per il pollo, per l’ortofrutta fresca, per il miele, per il
latte fresco, per la passata di pomodoro, per l’olio extravergine
di oliva, (www.cia.it)
|
|
|