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SALUTE
E BENESSERE
Anche gli USA “benedicono” la dieta mediterranea:
è la più sana e aiuta il cuore
La Cia sottolinea che lo studio pubblicato
dalla rivista dei cardiologi americani rappresenta solo l’ultima
conferma dei benefici e delle proprietà terapeutiche della dieta
mediterranea, che per il “made in Italy” vale oltre 220 miliardi
l’anno. Ora bisogna sfruttare questi riconoscimenti per indirizzare
le giovani generazioni verso un più corretto regime alimentare.
La dieta mediterranea è un bene prezioso che va tutelato e diffuso.
Non solo perché rappresenta il modello nutrizionale per eccellenza,
alla base di un’alimentazione sana ed equilibrata, ma anche perché
si conferma un “elisir” per combattere malattie gravi come
quelle cardiovascolari. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori,
che ricorda l’indagine pubblicata ieri dalla rivista dei cardiologi
Usa, secondo cui 50 studi oggi concordano nell’affermare che la
dieta mediterranea è anche la più sana per il cuore.
Basandosi sulla varietà degli ingredienti e sull’assenza
di grassi saturi, con un consumo abbondante di frutta e verdura, cerali,
olio d’oliva e vino -spiega la Cia- la dieta mediterranea è
un “mix antinfiammatorio” imbattibile per prevenire le malattie
cardiovascolari, riuscendo a mantenere più bassi i livelli di trigliceridi,
colesterolo, glicemia e la pressione arteriosa. E non basta: secondo altri
studi pubblicati sul British Medical Journal, la dieta mediterranea riduce
del 9 per cento l’incidenza di problemi e patologie cardiache, del
13 per cento l’incidenza del Parkinson e dell'Alzheimer, del 6 per
cento quella del cancro.
Il riconoscimento dell’Unesco -osserva la Cia- non ha fatto altro
che accendere ancora di più i riflettori sulle caratteristiche
di qualità alimentare e culinaria e sulle proprietà terapeutiche
tipiche della dieta mediterranea. Ora è importante sfruttare il
raggiungimento di questo traguardo internazionale per indirizzare soprattutto
i giovani verso una corretta alimentazione. Anche perché oggi i
costi sociali di obesità e sedentarietà toccano, in Italia,
i 65 miliardi di euro all'anno: lo 0,38 del Pil. Non solo. Ormai nel Belpaese
circa il 12 per cento dei bambini è obeso e ben uno su tre è
in sovrappeso. Il che vuol dire che, tra i 6 e gli 11 anni, sono circa
400 mila i “malati” di chili in più.
Ma la dieta mediterranea rappresenta anche un volano economico eccezionale
per l’Italia -conclude la Cia-. Tra consumi interni ed export, infatti,
i “suoi” prodotti valgono oltre 220 miliardi di euro l’anno.
Per la nostra agricoltura tipica, diversificata e di qualità si
tratta di una fetta di mercato importantissima, visto che più del
50 per cento della produzione risiede negli alimenti (cereali, vino, ortofrutta,
olio d’oliva) che sono alla base della dieta mediterranea. (www.cia.it)

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