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SALUTE
E BENESSERE
“No” a latte e carne da animali clonati. Nell’Ue 8 cittadini
su 10 sono contrari
La Cia ribadisce la sua contrarietà
all’ipotesi di alcuni paesi, Gran Bretagna in testa, di aprire alla
clonazione per finalità alimentari. E’ inaccettabile dal
punto di vista etico e un rischio per la salute dei consumatori. Piuttosto
si valorizzi l’agroalimentare tipico e di qualità. D’accordo
con la posizione del vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella.
“No” alla commercializzazione e al consumo di prodotti ottenuti
dalla clonazione. E’ inaccettabile l’idea di portare sulle
nostre tavole carne e latte proveniente da animali clonati, non solo per
motivi di sicurezza alimentare, ma soprattutto per ragioni di ordine etico.
Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito al “braccio
di ferro” in corso da mesi tra il Consiglio dei ministri Ue e il
Parlamento europeo.
Paesi, come la Gran Bretagna, con l’appoggio del parere favorevole
espresso dall’Efsa, spingono -afferma la Cia- in direzione dell’utilizzo
per finalità alimentari delle varie “Dolly” e della
loro progenie, mentre gli eurodeputati rigettano questa ipotesi e chiedono
alla Commissione Ue una legislazione “ad hoc”, vincolante
su tutti i principali aspetti riguardanti la clonazione.
La Cia condivide la posizione del Parlamento Ue e in particolare è
in sintonia con le dichiarazioni del vicepresidente dell’Assemblea
di Strasburgo Gianni Pittella. Su una questione tanto delicata e complessa
c’è bisogno di una più attenta riflessione, di un
dibattito che non può essere condizionato da interessi economici,
ma deve avere come obiettivo solo la salute e la sicurezza dei cittadini.
Oggi, però, è impossibile dire che -continua la Cia- il
consumo di prodotti derivati da animali clonati non rappresenti un rischio
per il consumatore, senza contare che una scelta del genere fa nascere
interrogativi e preoccupazioni enormi dal punto di vista etico. In più,
non si può ignorare che la maggioranza dei cittadini europei boccia
la possibilità che latte, formaggi e carne ottenuti dalla clonazione
arrivino nei piatti. Secondo una recente indagine Eurobarometro, infatti,
ben otto europei su dieci sono contrari a un’apertura in questo
senso.
La Cia, quindi, continuerà a contrastare ogni apertura sulla clonazione
per finalità alimentari come sugli Ogm. Piuttosto, si proceda nella
difesa e valorizzazione dell’agroalimentare tipico e di qualità,
che ha la sua base in un’agricoltura diversificata che produce alimenti
salubri e fortemente legati al territorio. (www.cia.it)
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