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SALUTE
E BENESSERE
Alcol: non è il vino a provocare lo “sballo” tra i
giovani. Servono campagne mirate per educare a un bere consapevole e moderato
L’indagine del Censis -sottolinea la Cia- conferma
che sono gli aperitivi e i superalcolici a determinare, anche con la moda
del “binge drinking”, gli effetti più deleteri tra
le nuove generazioni e a causare i troppi incidenti stradali.
Lo “sballo” con gli alcolici tra i giovani non è provocato
dal vino, ma da altre bevande, tipo aperitivi, amari e superalcolici,
come la nuova moda del “binge drinking” (bere molti e piccoli
superalcolici uno dietro l’altro). Un’ulteriore conferma è
venuta oggi dal Censis che rileva un calo, tra le nuove generazioni, dei
consumi di vino e un aumento di altri alcolici. Quindi, “no”
alla criminalizzazione del vino. Bisogna, invece, far crescere la logica
di una degustazione consapevole e moderata. Ben diversa dall’uso
sregolato di alcolici. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione
italiana agricoltori.
Per la Cia, quindi, è molto meglio educare e prevenire che reprimere.
Il rischio è che campagne criminalizzanti e ordinanze di divieto,
come si è registrato negli ultimi tempi, possono penalizzare pesantemente
prodotti come il vino, che fa parte della nostra cultura, delle nostre
tradizioni e della nostra storia.
Sarebbe molto più efficace e opportuno -avverte la Cia- fare, attraverso
campagne mirate, un’adeguata informazione per educare, in particolare
i giovani, a un bere moderato e consapevole. Altrimenti, si corre il pericolo
di innescare una spirale negativa che porta inevitabilmente alla discriminazione
dei vini, con conseguenze fortemente negative per i nostri produttori
vitivinicoli che da anni investono molto in qualità.
Oltretutto, è dimostrato anche dai dati che -rileva la Cia- non
è assolutamente il vino la causa dei troppi incidenti stradali,
ma bevande, come i cocktail, i superalcolici e gli “alcolpops”,
particolari bibite fatte spesso con vodka, rum, mescolati ad analcolici.
Per tutti questi si registra -come fa notare il Censis- un ''significativo
incremento'' dei fenomeni eccedentari. E così gli effetti, in particolare
sui giovani, diventano devastanti.
Per la Cia è, quindi, indispensabile sviluppare la prevenzione
e l’educazione facendo conoscere il valore del vino ai giovani.
D’altra parte, proprio il vino non può essere assolutamente
catalogato tra le bevande alcoliche. E’ il “prodotto principe”
delle nostre terre. Il suo uso moderato e consapevole non è motivo
delle tante tragedie che, purtroppo, funestano le strade italiane. E lungo
questa direzione si muove e si articola il progetto europeo “Wine
in moderation”, che ha come obiettivo prioritario quello di diffondere
la cultura del buon bere senza esagerazioni. (www.cia.it)

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