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SALUTE
E BENESSERE
Batterio killer: 24 le vittime,
i test scagionano la soia
Il batterio killer non è nella soia. La soia non sarebbe
responsabile della grave epidemia di e. coli. Il ministero dell'Agricoltura
della Bassa Sassonia, in Germania, ha reso noto che i test preliminari
effettuati su 23 vegetali, inclusa la soia, non hanno confermato i sospetti.
Intanto, secondo l'ultimo bollettino del Centro europeo per il controllo
e la prevenzione delle malattie, le vittime del batterio killer sono
salite a 24 e le infezioni sono arrivate a oltre 2.300 in tutta Europa.
La Commissione Ue non ha lanciato una "specifica allerta europea"
sui germogli di soia che, secondo le autorità tedesche, sarebbero
la fonte del batterio E. Coli individuato in un'azienda della Germania.
Le analisi sui germogli hanno dato esiti negativo, ma le autorità
sconsigliano comunque di mangiare alcune verdure come pomodori, insalata
e cetrioli perché, come ha spiegato il ministro dell'Agricoltura
Ilse Aigner, la fonte dell'epidemia di Escherichia coli non è stata
ancora trovata.
I TEST PRELIMINARI. Le analisi sono state eseguite su 23 dei 40 campioni
di germogli di vegetali sequestrati nell'azienda del villaggio Bienenbuettel,
fino a ieri il principale indiziato dell'epidemia. La ricerca dell'origine
dell'infezione dovrà quindi proseguire in altre direzioni. Sono
risultati negativi anche altri otto test realizzati ad Amburgo. Tuttavia,
aggiungono le autorità, la nuova pista non è ancora completamente
scartata. In generale le ricerche della fonte dell'infezione sono
difficili anche perchè sono già passate diverse settimane
dallo scoppio dell'epidemia. Per accertare la fonte dell'epidemia le autorità
sanitarie tedesche stanno esaminando anche un possibile collegamento con
la Cina. Sembra che il batterio colpisca più donne che uomini;
tutti i decessi, tranne uno in Svezia e uno in Lussemburgo, sono stati
registrati in Germania. I Paesi coinvolti al momento sono 12 - Austria,
Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Norvegia,
Polonia, Spagna, Svezia e Gb - "ma la maggioranza dei pazienti è
tedesca o ha viaggiato nel nord della Germania". Quello che preoccupa
è la variante dell'E.coli che porta alla sindrome emolitica uremica.
NESSUN RISCHIO PER FRUTTA E VERDURA ITALIANE. Il ministro della salute
Ferruccio Fazio ha sottolineato ''la necessità di interventi a
tappeto in tutta l'area contaminata dove si è sviluppata questa
infezione". Uno stop alle importazioni di ortofrutta dalla Germania
"sarebbe sicuramente inutile" e per questo "nessun paese
Ue procederà al blocco dell'import". Fazio ha assicurato
che "la frutta e la verdura italiane non hanno nessun tipo di rischio
o preoccupazione", quindi gli italiani possono, anzi, devono, tranquillamente
consumarli. Il settore ortofruttticolo ha registrato ingenti
perdite nei giorni scorsi, a partire dall'annuncio, poi rivelatosi infondato,
fatto dalle autorità tedesche che all'origine della contaminazione
del ceppo mortale dell'e.coli ci fossero dei cetrioli prodotti in Spagna.
Adriana Ruggeri - www.newnotizie.it

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