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SCHEDE
Marsala, una città e il suo mito
Basta
dare un'occhiata in giro per capire che per Marsala l'etichetta "Città
del Vino" è decisamente appropriata e che, diciture a parte,
l'affinità tra la bella città siciliana e il suo particolarissimo
vino è completa e profonda, al punto che l'omonimia pare ovvia
oltre che inevitabile.
E per Marsala, posta all'estremità occidentale della Sicilia, calza
a meraviglia nella sua accezione migliore anche un'altra definizione,
quella di "porto di mare", giacché la sua è in
definitiva una storia di un via vai millenario e senza sosta di arrivi,
partenze e sbarchi, alcuni dei quali illustri e decisamente importanti.
Tra questi, in considerazione dell'altissima rilevanza sotto il profilo
storico e politico per il nostro Paese, il più celebre di tutti
nel 1860 di Garibaldi e dei suoi Mille, che però fu preceduto nel
1773 da quello fondamentale per la sua valenza commerciale dell'inglese
John Woodhouse.
Il quale arrivato casualmente da quelle parti per primo fiutò le
enormi potenzialità del vino prodotto nell'agro marsalese, che
opportunamente inserì nel suo listino considerando tra l'altro
che, a fronte dell'alto livello qualitativo e del buon indice di gradimento,
aveva anche l'indiscutibile pregio di costare meno dei suoi concorrenti
già affermati quali Malaga, Porto e Sherry.
Intuito astuzia abilità fortuna caso contribuirono in seguito a
portare alla ribalta quel vino e, come sovente accade, la notorietà
favorì ulteriori investimenti finalizzati sia all'aumento della
produzione che alla creazione di strutture utili a favorirne il commercio.
E fu merito di un altro inglese, Benjamin Ingham, che a sua volta poteva
contare su una notevole flotta e una fitta rete commerciale che già
avevano contribuito non poco a fare la fortuna di tanti altri prodotti
oltre che a costruire parte della ricchezza dell'Inghilterra, se il mercato
del Marsala si allargò ulteriormente e varcò i confini del
Regno Unito.
Bisognerà attendere il 1833 per assistere alla "riscossa"
italiana, impostata e voluta da Vincenzo Florio, che con determinazione
si intromise nel florido commercio targato Union Jack e riuscì
nell'arco di una ventina d'anni a ribaltare la situazione riuscendo ad
acquisire addirittura i marchi dei fondatori.
Dalla
fine del '800 e per circa mezzo secolo, il vino Marsala conobbe così
la sua stagione d'oro. Risulta infatti che a quell'epoca nel marsalese,
comparto vinicolo che ha sempre avuto un'elevatissima percentuale di terreni
vitati fino all'attuale primato tra le province italiane, fossero operativi
a pieno ritmo più di un centinaio tra cantine e stabilimenti e
che, a tutela del prodotto, precorrendo una pratica che via via in seguito
si impose in tutta Italia, nel 1931 fu emanata una legge che provvedeva
a delimitare la zona di produzione.
Poi un incredibile quanto repentino e inesorabile declino, iniziato con
le inevitabile difficoltà dovute al periodo bellico, accentuate
poi dagli effetti negativi di una legge che nel 1950, con l'intenzione
di ridare fiato al prodotto ma ottenendo esattamente il risultato opposto,
concedeva spazio ai cosiddetti "marsala speciali", cioè
addizionati a varie sostanze aromatiche, e andava così a ledere
gravemente l'immagine di quel vino nobile che accusò pesanti contraccolpi
commerciali.
Solo nel 1984 un'altra legge cercava di rimettere le cose a posto ma soprattutto
fu grazie ad alcuni determinanti fattori se il più importante vino
liquoroso del nostro Paese ha risalito la china, recuperato il meritato
apprezzamento e conquistato nuovi estimatori: tra questi l'attività
del Consorzio per la Tutela del Vino Marsala DOC, che oggi riunisce la
quasi totalità dei produttori di qualità, la determinazione
di questi ultimi e in generale gli effetti positivi di un ampio movimento
di crescita, di innovazione e di ricerca di qualità che interessò
a partire da quegli anni il mondo del vino di casa nostra.
Oggi le sedi delle aziende vinicole e degli stabilimenti di produzione,
che continuano fortunatamente a caratterizzare esteticamente e funzionalmente
la città e gli immediati dintorni, realizzando una sorta di naturale
"parco a tema" al lento scorrere del tempo, alla sapienza e
alla pazienza, sono attraversati da una nuova ondata di energico dinamismo.
Sono i cosiddetti "bagli", strutture dissimili per dimensioni,
storia, età tuttavia ugualmente importanti, particolari, quasi
solenni, generalmente delimitati da alte mura che celano un ampio e arioso
cortile interno e proteggono le spaziose cantine ad alte volte, dove,
immerse in un'atmosfera quasi surreale ed evocativa e avvolte in un seducente
aroma di spezie, cuoio, tabacco e salmastro, sono allineate le lunghe
file di botti sovrapposte dentro le quali si affina il vino.
Eccone una nutrita rappresentativa:
Baglio Oneto, cantina di produzione di vini di alta qualità tra
cui una eccellente linea di Marsala; opera in una pregevole struttura
che sorge in posizione dominante e suggestiva sulla laguna, recentemente
ristrutturata dai discendenti di una nobile e antica famiglia ligure.
Cantine
Alagna, importante azienda fondata agli inizi del '900 che dispone di
uno stabilimento che si estende su una superficie di 5mila mq. con una
capacità totale di quasi 50mila hl. di vini di cui 3mila destinati
all'invecchiamento in botti di rovere.
Cantine Buffa, casa vinicola di alto livello che dal 1931 e tre generazioni
produce vini di eccellente qualità applicando severe tecniche di
controllo sulle rese in vigna e utilizzando collaudati procedimenti di
affinamento, realizzati in botti di rovere.
Cantine Fici, fondata nel 1945 è un'altra brillante azienda che
si distingue per il notevole dinamismo, per la selezione accurata delle
materie prime e per i continui controlli effettuati per migliorare la
qualità già ottima della sua gamma di prodotti.
Cantine Florio, casa vinicola erede e alfiere della storia e della più
antica tradizione, dispone di affascinanti cantine risalenti alla prima
metà del'800 nelle quali sono affinati qualcosa come 5 milioni
di litri delle diverse tipologie di Marsala, del quale detiene attualmente
l'80 percento della produzione.
Cantine Intorcia, un'altra dinamica azienda che ha iniziato l'attività
in un piccolo baglio e che si è progressivamente sviluppata fino
a raggiungere l'attuale capacità produttiva di 100mila hl.; dispone
di ampi e suggestivi locali, un tempo utilizzati come magazzini, per l'invecchiamento
dei vini.
Cantine Pellegrino, casa vinicola storica che opera dal 1880 e che ha
raggiunto un elevato livello qualitativo; attualmente opera su 300 ettari
di vigneti siti in diversi poderi e in una cantina che raggiunge i 35mila
mq. con una capacità di affinamento di circa 200mila hl.
Cantine Rallo, prestigiosa azienda protagonista della storia vinicola
dell'agro marsalese; dispone di una bellissima sede risalente all'inizio
dell'800 e applica una filosofia di produzione che rappresenta un felice
connubio tra innovazione e tradizione.
Casano Vini, casa vinicola di più recente costituzione, condotta
attualmente dalla terza generazione della famiglia, che raggiunge una
capacità complessiva di 110 mila hl. di cui 13mila in fusti di
rovere; tra i suoi prodotti dispone di un'ottima linea di Marsala.
Lombardo Vini, illustre cantina fondata nel 1881, periodo nel quale il
fondatore iniziò la commercializzazione del Marsala; oggi l'azienda
propone una linea di prodotti di alto livello confezionati negli stabilimenti
distribuiti su una superficie di circa 20 mila mq.
Martinez, fondata nel 1866 dai fratelli Carlo e Francesco, è un'azienda
prestigiosa che utilizza per l'invecchiamento dei prodotti e per ottenere
un'ampia e pregevole gamma di Marsala quasi esclusivamente il collaudato
metodo "solera" tramite "colmatura con vecchi perpetui".
Pipitone Spanò rinomato stabilimento enologico che tuttora utilizza
l'antica sede dove iniziarono le attività nel 1880 e che ha visto
già quattro generazioni avvicendarsi nella produzione di eccellenti
Marsala e di altri vini liquorosi e aromatizzati.
In queste case vinicole utilizzando uve a bacca bianca (Grillo Catarratto
Inzolia Damaschino) e a bacca rossa (Pignatello Nerello Mascalese Nero
d'Avola), con metodi di lavorazione molto particolari, che prevedono alcune
varianti "della casa" come eventuali aggiunte ai mosti base
o ai vini o alle loro miscele di alcol etilico vinico, di acquavite di
vino, di mosto cotto, concentrato o di mistella si producono, oltre ad
alcune vecchie seppur ancora in uso denominazioni, almeno 45 varietà
di Marsala DOC.
Infatti in base all'invecchiamento e al relativo grado alcolico si ottengono
innanzitutto i Marsala Fine, Superiore, Superiore Riserva, Vergine o Soleras
e Vergine o Soleras Stravecchio detto anche Marsala Vergine Soleras, che
a loro volta si differenziano per tre diversi livelli di colore e di dolcezza.
In
definitiva quindi un'etichetta da non sottovalutare e da leggere attentamente
per decifrare un vino che si afferma per la sua ricchezza aromatica e
cromatica.
I colori sono mille sfumature oro, ambra e rubino, luminose e intense
che riflettono l'antica anima della città e il fascino e i contrasti
delle sue contrade, che si estendono a perdita d'occhio tra un Mediterraneo
che sembra immenso e un paesaggio di dolci colline e di campagne generose.
Gli eleganti, quasi balsamici, ricchi e morbidi profumi riprendono quelli
portati da un vento insistente e a volte capriccioso, ma sempre così
perdutamente sensuale, di erbe selvatiche, fascinosi palmizi, rigogliosi
gelsomini, zagare, mandorli in fiore, dolcissimi fichi d'India, frutta
secca, spezie, tabacco.
I sapori raccolti in un bouquet ampio, inebriante, avvolgente e vellutato
sono gli stessi sentori di mandorle e nocciole tostate, agrumi maturi,
frutta esotica, caramello, liquirizia e vaniglia di una terra incredibilmente
dolce e prodiga ma a volte anche terribilmente aspra e asciutta.
Vinoro 2003, che ha avuto luogo dal 17 al 19 ottobre scorsi, organizzata
dal Comune di Marsala, dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione
Siciliana, dall'Istituto Regionale della Vite e del Vino e dalla Provincia
Regionale di Trapani con il supporto tecnico della Strada del Vino di
Marsala Terre d'Occidente, del Consorzio per la Tutela del Vino Marsala
e dell'Associazione Nazionale Città del Vino, ha rappresentato
un'ottima occasione sia per mettere in risalto le caratteristiche del
Marsala che per confrontarle con quelle di altri vini dolci e liquorosi,
sia nostrani che esteri.
Inoltre è anche stata una bella opportunità per entrare
in contatto con un territorio di rara bellezza ed intensità, che
sicuramente è storia religione ambiente archeologia architettura
ma soprattutto è un vino prestigioso e complesso che per esprimersi
al meglio deve poter maturare naturalmente e lentamente nel silenzio delle
cantine.
Dopo continuerà la sua evoluzione nelle austere bottiglie, tradizionali
nei morbidi e tondeggianti profili e nelle splendide etichette a caratteri
dorati e colori caldi, dove rimarrà fino a quando deciderà
di volerci incontrare.
Info:
Consorzio per la Tutela del Vino Marsala
Via Curatolo, 32 - Pal. Fiorito
Tel. 0923 953255 fax 0923 952945
91025 Marsala (TP)
e-mail: info@consorziovinomarsala.it
www.consorziovinomarsala.it
Strada del vino di Marsala "Terre d'Occidente"
Via XI Maggio 132/a
Tel e fax 0923 715833
91025 Marsala (TP)
e-mail: stradadelvinomarsala@libero.it
www.stradavinomarsala.it
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