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BERLUCCHI
Degno incontro di fine millennio per gli aderenti Asa che, all'inizio di dicembre, sono stati ospiti di casa Berlucchi. Non solo per la qualità del brinsisi (c'era da dubitarne?) ma,
soprattutto, per le interessanti informazioni ricevute.
L'azienda Berlucchi, leader del mercato italiano degli spumanti con metodo tradizionale classico, nei suoi 36 anni di produzione è passata dalla vendita di tremila bottiglie nel 1961 a oltre 5 milioni nel 1998, venendo incontro e, allo stesso tempo, determinando il gusto del pubblico.
La storia della Berlucchi inizia nel 1954 quando Franco Ziliani, ambizioso giovane diplomatosi alla scuola enologica di Alba, convince Guido Berlucchi a sfruttare il prezioso patrimonio di cucina seicentesca e la modesta produzione di Pinot bianco intorno al castello di Borgonato. Le prime bottiglie sono del 1961 e alcuni anni dopo arriva la Doc. Tuttavia bisognerà aspettare gli anni ottanta perchè la Franciacorta arrivi ad una produzione adeguata ai fabbisogni. All'inizio infatti il territorio si presentava poco vitato. Da qui la grande intuizione imprenditoriale di Ziliani (che oggi detiene il 65% della Berlucchi): realizzare una cuvèe con vini italiani provenienti da zone diverse, ricalcando la metoldologia di produzione dello champagne.
Noi dell'Asa abbiamo avuto modo di toccare con mano questo processo che richiede almeno due anni e mezzo di lavorazione.
Dopo la visita delle cantine, guidata dal signor Landriani, uomo di fiducia della Casa, è seguita una degustazione di tipo professionale. Quattro i vini grezzi da assaggiare: Chardonnay Franciacorta, Chardonnay Trentino, Pinot Bianco Alto Adige, Pinot Nero Oltrepò Pavese. Ognuno di questi vini contribuisce nella misura del 25% alla perfetta riuscita della Cuvèe Imperiale Berlucchi, offrendo una gradevole armonia di gusti che si integrano fra loro. Infatti il vino di Franciacorta dona intensità di profumi, i bianchi del Trentino-Alto Adige con la loro forte acidità gli asssicurano lunga vita, mentre quello dell'Oltrepò conferisce struttura e corposità.
A tutti quelli che non hanno potuto presenziare l'augurio per il nuovo millennio potrebbe essere così formulato: "Bevete anche tanto purchè beviate bene/ con l'anno nuovo vi conviene!"

Anna Goffi



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