SALUTE E BENESSERE

Comprensorio Aprica - Corteno Golgi
In una settimana due eventi coinvolgenti: l'inaugurazione del percorso " Sentiero Mountain Fitness Camillo Golgi", nel Comprensorio Aprica-Corteno Golgi, e l'esperienza della visita guidata all'Osservatorio Eco-faunistico Alpino del Parco Orobie Valtellinesi, nel territorio d'Aprica.

I pieghevoli di presentazione trovano solo parzialmente un comune denominatore di proposta e divulgazione: il territorio, diviso in due province anche se della stessa regione, si articola con due amministrazioni. Due strutture che nell'organizzazione sociopolitica conservano sufficienti ragioni d'invidia e campanile più che di amore per lo sviluppo di un territorio molto interessante che la geografia fisica propone con contiguità naturali.
Per essere più chiari, due province (Sondrio e Brescia) e due comuni (Corteno Golgi e Aprica) per il lembo di area che coinvolge le Alpi Orobie Orientali caratterizzate geologicamente da una matrice di scisti di Edolo con profonde inclusioni di quarziti anche micacee, che nella sezione centrale tutta valtellinese diventano porfiriti e diabasi.
Il fondo valle valtellinese è caratterizzato da estesi depositi alluvionali e conoidi di deiezione, mentre quello camuno, prevalentemente decorrente da nord a sud, si articola in cricchi e valli secondarie aspre e prossime alla conservazione naturale degli aspetti più rupestri d'antica origine.



Il territorio delle Orobie nel versante sud si estende in provincia di Bergamo che anche geologicamente si conforma con importanti differenze tettoniche (argilliti, calcari, Verrucano lombardo, conglomerati, eccetera…) e con un'attenzione concentrata su una popolazione storicamente meno incrociata, ricca di spunti e tradizioni conservate con gelosia.
Le quote raramente superano i 2500 metri, con flora esuberante e ricchezza di fauna nei tre elementi naturali lungo il versante esposto a nord la cui foresta è interrotta da altopiani adatti al pascolo e all'allevamento di specie e razze pregiate: capra orobica e bionda dell'Adamello, vacche brunalpine, pecora cortenese e bergamasca.
Un comprensorio quindi non solo di benessere sportivo, ma anche generale se fino dalla preistoria era stato meta d'insediamenti stabili, noti ai più come insediamenti "camuni", i cui graffiti lasciati in abbondanti tracce e giacimenti da monte a valle, ma in particolare lungo la valle Camonica, su entrambi i versanti est e ovest coabitano nell'ambiente da oltre 5000 anni.
A nord di Valtellina le popolazioni Retiche erano già in contatto con i Romani al termine del III secolo a. C.: essi si affacciarono alle Alpi Retiche quasi certamente attraverso la via Valeriana dall'avamposto di Cividate Camuno in valle Camonica.
Il comprensorio Aprica - Corteno costituisce uno dei pilastri di questa zona alpina rimasta in parte meno inesplorata in alcune sue vallette, balze, coste e risorse naturali. Anche se il nostro interesse resta focalizzato agli aspetti dell'alimentazione e del benessere, l'area d'iniziative innovative e di ripresa di progetti che alcuni uomini del passato avevano già esplorato potrebbe trovare operatori dinamicamente interessati al suo sviluppo: caccia sportiva, ricerca naturalistica, svago e benessere, alimentazione tipica.
Per questo occorre stimolare la tendenza a correlare e cercare sinergie per ogni aspetto dominante o nascosto nelle nicchie di territorio: storicamente non mancano spunti dall'ampia mole d'osservazioni tramandate, addirittura ampissima tenendo conto delle informazioni insite nelle espressioni figurative delle incisioni rupestri ancora solo parzialmente interpretate.

Il "percorso salutistico e biografico" dal Museo Camillo Golgi di Corteno ad Aprica.

Un primo avviso per i lettori pubblicato nel sito ASA-PRESS aveva accennato alle iniziative progettate dal Comune di Corteno Golgi per il centesimo anniversario del conferimento del Nobel al professore Senatore Camilllo Golgi nel 1906, per la medicina.
Il sindaco in carica, Giacomo Salvadori, ha scoperto che il professore Camillo Golgi avrebbe conservato e coltivato con piacere le sensazioni ambientali delle sue montagne che il percorso da Corteno al passo d'Aprica gli aveva impresso da ragazzo. Si sviluppava lungo la romana via Valeriana, affiancata all'Ogliolo, torrente mai secco, alimentato da Aprica fino ad Edolo dai bacini imbriferi esuberanti delle valli secondarie.
L'idea di dedicare allo scienziato Camillo Golgi il progetto di un "percorso salutistico e biografico" è originale: partendo dal museo d'eccellente contenuto scientifico a ridosso della chiesa madre del paese natale passa nel primo tratto accanto ai resti della fortezza a difesa della valle su cui venne costruita la pieve di San Martino, ai primi del 700, subito dopo la cessione dell'intera valle Camonica ai benedettini per agevolare il percorso verso Roma.
Poco oltre, alle Fucine-Campagnola, si dirama l'accesso alle valli di Sant'Antonio che ospitavano alcuni forni preistorici dell'era del ferro, quindi al bivio Bunalt, si apre l'ameno passo per giungere al centro d'Aprica, comune recente, quindi piuttosto informe, trasformato al moderno dalla ricerca di benessere sportivo da una base pastorizia che per secoli aveva diviso sfere di potere importanti (come la Repubblica di Venezia dal Ducato di Milano).

E' stata un'iniziativa folgorante a cui auguriamo successo di pubblico e di ringraziamento da parte dei residenti: Salvadori non solo ha permesso e aiutato a fare, lasciando libertà a chi aveva avuto le idee e cercando per la prima volta forse nella storia locale l'alleanza dell'antagonista Aprica, nella sua fondamentale scelta di favorire meno i campanilismi e più le iniziative di valorizzazione…
Le immagini illuminerebbero meglio i contenuti, solo lo spazio ed il tempo dedicato non me lo consente… salvo che per alcuni scatti tra i tanti fatti e la serie di foto degli animali contenute nelle pubblicazioni date in corredo alla visita guidata.

A - La cerimonia d'inaugurazione inizia in sala consigliare del comune alla presenza di poche decine di persone, tra cui i cortenesi erano in minoranza se escludiamo i protagonisti della giunta.
Il sindaco evoca l'eco nazionale e internazionale del centenario (Pavia e Stati Uniti, Brescia, regione ed enti pubblici…) invero non proporzionata finora - e non per colpa del comune natale - all'importanza storica e scientifica del personaggio. Corteno si mette umilmente a disposizione per ricordare soprattutto i legami…locali e farne esempio di rilancio del valore della cultura.

B - Antonio Stefanini e Rosella Bianchi, presentano una nuova biografia del professore che contiene spunti di memorie dirette del padre Giacomo Bianchi e richiama lo scenario della vita e testimonianze delle relazioni in queste nicchie di territorio dell'epoca…Ai tempi del ragazzo eravamo a metà dell'800… per preseguire nel primo Novecento.
Nasce una collana dedicata ai personaggi cortenesi grazie all'editore La Compagnia della Stampa, Masetti Rodella, di Brescia.

Il Regno d'Italia era da poco costituito, Milano brillava nelle pagine del mondo della cultura con il primato della musica a La Scala e con Verdi da poco defunto. Con Rossini il grande compositore aveva dominato la scena mondiale lirica lasciando fior d'impronta anche nel parlar bene e nel mangiarbere… Pavia, in ambito scientifico, gareggiava con le più famose università del mondo.
Il padre Alessandro, pavese, era stato per venti anni medico a Corteno, ovviamente a contatto con tutta la popolazione. Non era nobile, ma un semplice medico figlio di Michele Golgi, artigiano, cappellaio. Aveva sposato una seconda cugina, Carolina Giorgi, vedova del generale Papini, figlia di Camillo Golgi falegname.
Il dottore aveva molti clienti anche fuori del territorio, s'interessava di musica e suonava il clarino.
Camillo Golgi era nato nel paese terzo di quattro fratelli, uno dei tanti ragazzi di una popolazione di un paio di migliaia d'anime disperse in varie frazioni staccate e difficilmente agibili nelle stagioni invernali… Egli probabilmente è vissuto con un certo distacco dai suoi coetanei e dall'interesse della gente anche da professore, senatore e scienziato. La scuola, fino al trasferimento a Pavia, non è stata occasione ai tempo di frequentazione ed amicizie fino al ginnasio e all'Università.
E' tradizione di queste lande di valle raccogliersi quasi esclusivamente sotto il segno della croce più che quello della scuola e della cultura, tanto la gente comune era presa dalla quotidiana lotta con i bisogni primari: salute e alimentazione. Gioco e sport non disponevano nelle frazioni di spazi adatti alla frequentazione di gruppo: in questi anni si sta rimediando a buona velocità.
Resta in genere la sacralità della famiglia, con poco spazio per gli estranei., pur nel segno più profondo del rispetto..
Caldo e freddo facevano e fanno ancora parte della natura, come pioggia, neve, sole: l'acqua serviva più che altro per dissetare le bestie e pescare qualche trota… Sempre fredda, provenendo dai nevai delle Orobie, era anche disponibile in ogni "tablat" (baita) da sorgenti a volte vicine e a volte lontane che solo il tubo di gomma ha reso nel penultimo secolo indipendente ed autosufficiente…
Di fatto, formaggi locali invecchiati sono ancor oggi assenti come nel passato nonostante la frequenza di grotte in roccia: un tempo la ricotta affumicata era base della vita in tablat con il cuz. Invece i salumi erano una specialità ancora vivacemente presente.
Forse a casa del dottor Golgi, pavese, la pecora non era tanto di tavola… Brune alpine e fantastici suini erano più allettanti. Ma non ne parla o non ne racconta nessuno. Nemmeno Golgi. O no? Ai biografi lo stimolo per uno spunto di vita giornaliera! Eppure le sue ripetute visite non potevano lasciarlo insensibile ai sapori dell'affumigatura con cui ci si protegge ancora dai batteri…

C - Viene ricordata la proposta di aggiungere il nome di Golgi a quello di Corteno per onorare la fama delllo scienziato e senatore. Il sindaco ne ricorda il dibattito: era stata presentata nel 1907 o nel 1908?

D - Marino Giacometti, presidente della FSA, illustra il progetto e la denominazione depositata a brevetto dei "Sentieri Mountain Fitness", per l'Italia, e forse per l'Europa.

Si tratta di un concetto innovativo, sensato ed intelligente di supporto al benessere nel divertimento sportivo o semplicemente teso all'osservazione dell'ambiente di montagna…
Le tabelle di marcia sono esposte alle paline del "Sentiero" in partenza, intermedie e all'arrivo. Contengono i dati sulla distanza, il dislivello da percorrere e i tempi con i consumi calorici distinti per marciatore non allenato, trekker allenato, atleta e concorrente alla migliore prestazione.
Ho percorso con mio nipote (un decimo della mia età) la tratta centrale: 2.600 metri con 160 m di dislivello. Con 50' ci siamo inseriti tra "non allenato" e "trekker" allenato… per un dispendio di ca 300 calorie… L'aperitivo con patatine all'Abete, a ridosso della Colonia, ha riequilibrato il dispendio in breve…
All'inaugurazione 4 atleti hanno percorso l'intero sentiero in tabella, 7 km in 50 minuti di corsetta riposante. Anche in quel caso l'aperitivo ha compensato le 600 calorie consumate…
Al passo del nonno e del nipote sarebbero occorse quasi due ore per quasi 1000 calorie.
Perché non tutti i giorni, anche senza aperitivo finale? Sarebbe un corso dimagrante gratuito!

E - Il sentiero è ampio (almeno un paio di metri nei punti più sacrificati) e discretamente sistemato lungo il terreno roccioso, parzialmente spianato con apporto di terra, in qualche tratto anche con getti di calcestruzzo. Le prime due tratte comprendono una parte rilevante in strade urbane di paese montano antico e in continuo ricupero edilizio.

La commistione è utile per un appuntamento facile, per un ritrovamento del mezzo di trasporto, per una fermata prima, dopo o durante.
Le paline didascaliche, 18 in tutto compresa partenza ed arrivo, sono occasione di interessante sosta: si leggono informazioni sulla carriera di Golgi e del territorio, su due colonne distinte. Avrebbero potuto essere stampate con carattere di maggiore dimensione, per evitare ricerca e manipolazione di occhiali, per passare alla lettura dall'osservazione del piacevole ambiente naturale o di borgata tendente ad un'urbanistica cittadina.

Volendo, gli appassionati di funghi, fiori, mirtilli, fragoline, lamponi, erbe sono liberi di digressioni di percorso di qualche metro o qualche chilometro. Anche la pesca, lungo l'Ogliolo ed i suoi affluenti, in buona parte è praticabile per esemplari di iridee e fario da ripopolamento… Ci sarebbe solo il problema del trasporto della canna!


F - Al termine dell'esperienza-divertimento-ricerca sul territorio, lo sportivo collegandosi sul sito www.mountainfitness.org troverà una scheda che permetterà di perfezionare la valutazione della sua performance compresa la comparazione della propria frequenza cardiaca. Un progetto di rilievi di grande interesse scientifico oltre che sportivo.

Lo stesso pieghevole riporta una tabella indicativa della frequenza cardiaca ideale per le tre categorie di camminatori: "non allenato", "trekker" ed "atleta".
Potrebbe essere integrata, dopo l'aperitivo, con la prestazione a tavola per chi, oltre alla salute, ricerca anche divertimento in una alimentazione di carattere montanaro, ricca d'amidi e proteine!
La tabella dell'apporto calorico dei principali alimenti completa anche sotto quest'aspetto le informazioni di base per persone che vogliono fare una passeggiata e atleti che volessero mettere a prova le proprie caratteristiche di equilibrio metabolico.
In salita chi pesa di più consuma di più: una persona di 85 kg con una pendenza del 30% conuma circa il 20% in più di un turista che pesi 70 kg…
Un amico mi ha regalato un paio d'anni fa il "Pedometer, with calories counter" per frenare il mio piacere alla tavola. Devo dire che l'ho ritrovato tra gli aggeggi di montagna ed ho suscitato la curiosità di famiglia ricuperando destrezza nel procedere alla taratura di peso e passo…
Ho così rilevato che i percorsi up and down per la ricerca di funghi o di fiori o di altro corrispondono nei tempi proprio bene con le indicazioni delle tabelle delle paline e del pieghevole… del Semtiero!


Osservatorio Eco-Faunistico alpino

L'inclusione nella planimetria del Sentiero Camillo Golgi anche del Sentiero Mountain Fitness (accessibile dal bivio Bunalt, colorato in giallo) e dell'Osservatorio Eco Faunistico Alpino (a ridosso dell'Ufficio Turistico in Aprica, colorato in violetto) hanno stimolato questa seconda esperienza.
Da alcuni anni l'iniziativa del dottor Bernardo Pedroni, milanese, aveva interessato non solo gli ambienti turistici ma anche quelli scientifici.
La decisione di rendere disponibile una porzione non indifferente di territorio (che si estende tra la prima stazione della seggiovia e funivia del Palabione ed Aprica) ha convinto la direzione del Parco delle Orobie Valtellinesi a facilitare al massimo il progetto indirizzato alle "nuove generazioni alla conoscenza e tutela diretta della natura".
Ne è nato uno dei più importanti, interessanti, piacevoli "osservatori" europei che nutre ulteriori progetti di espansione ad altre speci di animali non tipicamente della nicchia di territorio e all'integrazione dell'osservazione del patrimonio floreale, erbario e delle piante alpine.
Il Parco è recintato (oltre 20 ettari) e dotato di edifici di supporto per la dimora in libertà o in semi libertà o in condizioni sorvegliate di decine e centinaia (contando anche le cince) d'esemplari di animali selvatici, naturali il cui comportamento, sviluppo abitudini anche in occasione di contatto con l'uomo pacifico (non cacciatore!) sono esemplarmente condotti da un ristretto gruppo di ricercatori.

Procedo aiutato dalle immagini.

A - Accesso: è facilitato dal tratto di ovovia e da una facile discesa di un centinaio di metri di quota fino all'ingresso dell'Osservatorio lungo le piste di discesa da sci.

B - Incontro con i rapaci: il primo è un falco nato in cattività, in addestramento ed osservazione. Ha imparato a volare libero, anche in presenza di gruppi numerosi, purchè fermi e in silenzio, senza flash.
Sta crescendo abituandosi a fare il proprio pasto a base in genere di pulcini, davanti al gruppo di visitatori, come in un circo. E' un falco comune.

Il secondo è un Falco Reale. Pedroni lo sta istruendo a fare qualche decina di metri di volo anche in presenza di gruppi. Un po' alla volta. Ha l'aspetto battagliero…

Il terzo è un Gufo Reale. E' buffo: le sopraciglia lo fanno assomigliare a qualche uomo, del sud più che cavernicolo… Osserva le montagne e fa un piccolo volo sul terrazzo panoramico sui 360 gradi dell'orizzonte. E' un animale di buona stazza, incredibilmente attento… almeno così appare!

C - Incontro con stambecco alpino, camoscio, capriolo: siamo nel territorio recintato che si spinge da circa 1700 metri quasi fino ad Aprica, 1250 s.l.m.

Gli animali che figliano in libertà e si alimentano nel bosco e sottobosco alpino conservato in condizioni assolutamente naturali sono sostenuti dall'apporto di cibo specificamente necessario per le fasi dello sviluppo d'ogni esemplare; essi sono tranquillamente avvicinabili e frequentabili, da parte di bambini ed anziani oltre che dagli scienziati e dai curatori del parco.
Eccezionale il rapporto con l'ideatore Dr. Pedroni e con l'assistente signor Lorenzo, che ne conoscono tutte le particolarità caratteriali di comportamento.
Le visite non li spaventano quando i visitatori sanno educatamente rispondere alle semplici racomandazioni delle guide: silenzio, rispetto del territorio destinato agli animali, cioè di tutto quello che si trova fuori del sentiero del percorso abitudinario per i visitatori.

D - Visita alla volpe, alle cince, alla marmotta, alle trote e salmerini, eccetera. Infine il Gallo Cedrone.
L’itinerario è coinvolgente: ad ogni stazione che si riferisce alle specie la guida illustra abitudini e caratteristiche dell’animale, anche se non sempre compare, stimolando interazioni con curiosità, domande e risposte convincenti. Il culmine della presentazione giunge quando si raggiunge la voliera del Gallo Cedrone, della sua compagna e dei piccoli appena nati che seguono la madre in disparte, lontano dalla presenza degli umani.

La milanese neo-dottoressa Cecilia (è laureata in veterinaria a Milano e intende iscriversi a una specialità sugli animali selvatici di cui è appassionata: per interferenza del nipote non ho memoria del suo cognome, ma il suo cellulare è 34937598359 per chi volesse approfondire il tema) ha appena conseguito la laurea con una tesi sperimentale svolta proprio all’Osservatorio sul Gallo Cedrone.
La tesi in particolare è stata dedicata allo studio di ogni particolare del comportamento del Cedrone durante il periodo di muta: ciò è costato mesi di appostamento tutti i giorni dalle 7 del mattino, al caldo o freddo o alla pioggia o neve, all’interno del suo territorio, senza disturbare la sua libertà.
Il maschio è già al nono anno, restando in continuo rapporto con il dottor Pedroni che quasi quasi riesce non solo ad avvicinarlo carezzandolo, ma da poco riesce anche ad indurlo a saltare sulla sua mano e restare in adorazione per qualche decina di secondi volontariamente seppure con aria di sfida.
Le immagini, scattate malamente dalla pensilina d’osservazione della voliera senza spazio operativo, hanno colto qualche frammento del rapporto tra l’uomo e l’animale, che durante quasi tutto il tempo ha rosicchiato gli scarponi del biologo.
Esse comunque non riescono ad emozionare quanto si vede e si intuisce direttamente con la partecipazione alla visita: avevo pochi giorni fa rivisto un documentario girato da Rete 4 per la rubrica a cui collabora il gastronomo Edoardo Raspelli. L'originale era dell’autunno 2005 ed è stata ritrasmessa domenica mattina 30 luglio. Le interviste al dottore sono state intelligenti e convincenti in merito all’unicità d'ambiente creato in pochi anni e alla veritiera rappresentazione del comportamento degli animali di cui finora si è arricchito l’osservatorio.
Sul piano della realtà naturale ambientale, essa, mantenuta sotto curata sorveglianza in questa decina d’anni, si presenta come un Eden a portata di mano e non nasconde l’amore sincero per il suo habitat da parte del gruppo che ne ha progettato e perseguito con successo lo sviluppo.
E’ un piccolo tesoro della professionalità combinata con amore per la natura, a tiro... non di schioppo, ma di piacevole passeggiata in montagna.
Pedroni ha accennato a nuove iniziative e ad un allargamento di collaborazione e partecipazione attiva in alcune altre di cui abbiamo dato notizia ed a cui il suo apporto professionale personale sarà in grado di dare contributi decisivi per una loro auspicabile presentazione e disponibilità per la società civile.
E’ coinvolto nella promozione delle visite guidate al vicino Museo Camillo Golgi, è in ottimi rapporti con la facoltà di Agraria dell’Università di Milano e con il suo caposaldo a Edolo, non è parte di campanile ma di un territorio che è patrimonio dell’umanità e può unire le sue risorse a quelle dei pochi che ad una eccellente preparazione culturale uniscono quell’amore verso la storia, la natura, la scienza, la convivenza, l’evoluzione dell’uomo che contraddistingue una potenziale scala dei valori tra uomo e territorio e… aggiungo "cibo" in ogni parte del globo.

Sinceri auguri, e che gli Enti del nostro Stato ci "lascino fare"!


Enzo Lo Scalzo
Galleno di Corteno Golgi, 4 agosto 2006

Approfondimenti e informazioni

Sentieri Mountain Fitness:

www.mountainfitness.org

Federation for sport at altitude – FSA
Via Mentegazzi 34 – 13900 Biella – Italy
T/F 015 252 2941
info@mountainfitness.org
www.fsaitalia.org

Corteno Golgi:

Municipio di Corteno Golgi, Piazza Venturini 1
T 0364 740410 – Informazioni per il Museo Camillo Golgi – Comune di Corteno Golgi (Bs)

www.cortenogolgi.it

Sentiero 4 Luglio e Bivacco Davide
CAI Santicolo – US Corteno Golgi
Rifugio Alpini Campovecchio
T 0364 74108
Guida Alpina Dario Albertoni 0364 74529
www.cortenogolgi.it/sport

Aprica:

Municipio di Aprica, Corso Roma, 114
23031 Aprica (So)
T 0342 746116 – F 0342 747706
www.apricaonline.com


Osservatorio Eco Faunistico Alpino

Uffici e direzione : “porta del parco”, Corso Roma 150
23031 Aprica (So)
T 349 3516831

Informazioni e prenotazioni

Ufficio informazioni di Aprica, Corso Roma 150
www.valtellinaonline.com
www.valtellina.it

Ufficio APT Valtellina – Aprica, Corso Roma 150
aptaprica@provincia.so.it

T 0342 746113 – F 0342 747732


Ufficio Parco delle Orobie Valtellinesi, via Valeriana 36
23100 Sondrio