SALUTE E BENESSERE

Dolci e snack alle casse hanno un effetto disastroso, il 73% dei bambini li vuole comprare. Sono le zone più redditizie del supermercato. È ora di toglierle, firma la petizione

Nel mese di giugno del 2008 la catena di supermercati francese Leclerc ha comprato una pagina del quotidiano Le Figaro (vedi foto sotto) per annunciare di voler eliminare dagli scaffali situati in prossimità delle casse, dolci e leccornie che attirano l’attenzione dei bambini, mantenendo quelli destinati agli adulti. Leclerc, che in Francia è la prima catena di ipermercati e in Italia ha un’alleanza con Conad, nel messaggio dice che “i bambini rimangono ipnotizzati da queste leccornie malsane…” e definisce la scelta come “una misura semplice e concreta per aiutarvi nell’educazione alimentare”. Pochi mesi dopo l’annuncio, Leclerc sostituisce tredici dolciumi per bambini posizionati davanti alle casse con “prodotti naturali al 100% a base di frutta”. Questa scelta è stata adottata da poco tempo anche in Inghilterra dalle catene di supermercati Lidl e Tesco.
In Italia non è così. Al termine della spesa, mentre si è in fila per pagare il conto i bambini trovano spesso ad “altezza occhi” una selva di dolci e snack posizionati strategicamente accanto alle casse. Quest’abitudine di esporre i bambini alla tentazione di prodotti ricchi di zuccheri, sale e grassi è talmente generalizzata che ormai si trovano anche gadget e giocattoli.
 
Pagina comprata dai supermercati Leclerc in Francia nel 2008 per annunciare la sostituzione di dolci e snack in prossimità delle casse con prodotti naturali
La logica delle campagne portate avanti in Inghilterra dalle associazioni di consumatori e dai cittadini per l’eliminazione degli snack non è stata quella di chiedere ai commercianti di sostituirsi ai genitori nell’educazione dei figli. La richiesta è stata quella di non favorire un comportamento capriccioso dei piccoli quando arriva il momento di pagare il conto.
Secondo una ricerca condotta in Australia dall’Università di Newcastle e dal Cancer Council NSW, pubblicata dalla rivista Health Promotion International nel novembre 2012, le persone che fanno la spesa al supermercato accompagnati da bambini piccoli nel 73% dei casi ricevono una richiesta di acquisto collegato a qualche prodotto alimentare. L’88% delle richieste riguarda articoli zuccherati (40%) seguito da cioccolato e snack. Nel 70% dei casi, i bambini vengono accontentati, ma i genitori vorrebbero essere meno esposti a queste tentazioni, in particolare nei pressi delle casse.
 
Un’altra ricerca, condotta nello stesso periodo in 35 supermercati di Melbourne e pubblicata da BioMedCentral, ha rilevato che solo cinque punti vendita non avevano snack sugli scaffali posti in prossimità delle casse, mentre negli altri casi, prodotti dolciari e caramelle erano posizionati in evidenza. Lo studio sollecitava misure urgenti per limitare la presenza di questi spazi.

Uno studio dell’EHI Retail Institute, realizzato per conto della filiale tedesca di Wrigley, che vende gomme da masticare e fa parte del gruppo Mars, ha scoperto che gli scaffali nella zona delle casse occupano solo l’1% dello spazio dei supermercati ma generano il 7,1% delle vendite. Le vendite in questa zona ammontano a 35.000 euro al metro quadrato, sette volte di più della media dell’intero negozio. I prodotti dolciari capeggiano le vendite del settore alimentare con il 22,2% del totale alle casse e vengono subito dopo le sigarette (dove sono vendute).
 
Secondo quanto riportato lo scorso novembre da Food&Drink Europe, Wrigley ritiene che il potenziale di vendita nei pressi delle casse sia ancora sottoutilizzato, dato che tutti i clienti transitano ma solo il 15% acquista regolarmente uno o più articoli. Secondo Wrigley, i gestori dei supermercati “possono giocare un ruolo attivo nell’aiutare a trasformare il rimanente 85% di compratori occasionali, o di non compratori, in convinti acquirenti alle casse”.
A questo proposito, Wrigley manderà in aiuto dei gestori dei supermercati i propri esperti, perché, come afferma Andreas Gabel, direttore delle vendite di Wrigley Germany, “la zona delle casse deve indurre emozioni positive”. Tra i progetti della compagnia c’è anche il rinnovo scaffali, ridisegnando le forme in modo da incoraggiare l’impulso all’acquisto.
 
Come hanno osservato le ricercatrici Deborah Cohen e Susan Babey sul New England Journal of Medicine, il posizionamento di alimenti in luoghi molto esposti aumenta la velocità con cui vengono comprati, l’acquisto porta al consumo e il consumo di cibi ricchi di zucchero, grassi e sale aumenta il rischio di malattie croniche. “A causa di questa catena di causalità, vorremmo sostenere che il posizionamento in primo piano di alimenti associati a malattie croniche dovrebbe essere trattato come un fattore di rischio e, alla luce delle implicazioni per la salute pubblica, dovrebbero essere adottate misure per mitigare tale rischio.”
 
Il Fatto Alimentare ha lanciato una petizione online su Change.org rivolta alle catene di supermercati per dire stop alla vendita di dolci, caramelle e snack in prossimità delle casse che ha raggiunto in pochi giorni 10 mila sostenitori.

(Beniamino Bonardi – www.ilfattoalimentare.it)

 


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