SALUTE E BENESSERE

Notizie dal mondo: sicurezza alimentare, supermercato senza imballaggi, bibite zuccherate, pubblicità ed etichette OGM

L’80% degli italiani si preoccupa della sicurezza alimentare, una percentuale ben superiore alla media europea, che è del 61%. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto su ottomila consumatori di undici paesi europei dalla società InSites Consulting, su commissione della Federazione europea dei contenitori alimentari in vetro (Feve). I genitori di bambini piccoli sono particolarmente prudenti: il 77% degli europei (79% degli italiani) preferisce il vetro per conservare gli alimenti dei propri figli, mentre il 61% (62% degli italiani) evita di acquistare alimenti per l’infanzia in bottiglie di plastica o altri materiali diversi dal vetro. Tra gli europei più attenti da questo punto di vista, ci sono i croati, con percentuali rispettivamente del 95% e dell’80%.
 
Due giovani imprenditrici tedesche, Sara Wolf e Milena Glimbovski, di 23 e 30 anni, stanno raccogliendo attraverso il web i fondi necessari per aprire a Berlino il primo supermercato dove i prodotti saranno venduti a peso, senza imballaggi monouso e senza sacchetti di plastica. I clienti potranno portarsi da casa i contenitori, oppure acquistarli al supermercato e poi riutilizzarli. Il finanziamento del progetto avviene attraverso un’iniziativa di crowdfunding sulla piattaforma Startnext, dove si possono fare donazione da otto fino a tremila euro. L’obiettivo era di raccogliere 45.000 euro e invece ne sono stati raccolti più di centomila in quaranta giorni.

I deputati della Commissione salute dell’Assemblea legislativa della California hanno bocciato la proposta di legge, già approvata dal Senato, che prevedeva l’obbligo di scrivere sui contenitori di bevande zuccherate, contenenti 75 o più grammi di zucchero ogni 330 ml, l’avvertenza che queste bibite possono contribuire a provocare obesità, diabete e carie ai denti. La proposta ha ricevuto otto voti contrari e sette a favore, con quattro astenuti.
 
Venticinque grandi compagnie alimentari, aderenti al Consumer Goods Forum, hanno annunciato che dal 2018 non faranno più pubblicità, rivolta ai bambini al di sotto dei 12 anni, di prodotti alimentari che non soddisfano determinati requisiti nutrizionali approvati dalla World Federation of Advertiser, basati su evidenze scientifiche e su linee guida nazionali e internazionali per una dieta corretta.
 
Una coalizione di produttori e distributori alimentari statunitensi ha denunciato in tribunale, affinché ne sia dichiarata l’illegittimità, la recente legge con cui lo Stato del Vermont ha deciso che dal 1° luglio 2016, gli alimenti contenenti ingredienti geneticamente modificati, in quantità superiore allo 0,9% del peso totale del prodotto, dovranno indicare nell’etichetta la presenza di questi ingredienti e non potranno definirsi “naturali”. I promotori del ricorso giudiziario sostengono che i singoli Stati Usa non hanno il diritto di legiferare in materia, in quanto l’unica autorità legittimata a stabilire se un ingrediente geneticamente modificato può essere dannoso per la salute e se debba essere indicato in etichetta sarebbe la Food and Drug Administration (FDA).
(Beniamino Bonardi - www.ilfattoalimentare.it)


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