SALUTE E BENESSERE

Rischio diossina: è scattata la massima allerta in 12 Regioni. Da oggi blocco per latte, uova e carne in migliaia di allevamenti. Analisi in corso

Il Ministero della salute, il 20 giugno ha allertato tutte le associazioni di allevatori, di produttori di carne, di polli e uova per il mais contaminato
Alla fine le possibilità sono molteplici. C’è chi ha comprato a fine aprile il mangime contaminato e lo ha somministrato ogni giorno agli animali, chi lo ha mischiato con altri ingredienti e chi ha usato solo la farina. In ogni caso è realistico ipotizzare che un esercito di animali da diverse settimane sia alimentato con derivati del mais ucraino contaminato. Il problema è che la diossina è una sostanza cancerogena liposolubile che si accumula nel grasso degli animali e finisce inevitabilmente nel latte nelle uova e in minor misura nella carne. Il direttore generale del Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria del Ministero della salute, il 20 giugno ha allertato tutte le associazioni di allevatori, di produttori di carne, di polli e uova, oltre all’associazione dei caseifici e delle latterie incluso le associazioni degli allevatori di pesci.
 
A questo punto la cosa importante è capire se e quanta diossina è arrivata nel cibo e gestire in modo intelligente la situazione che si presenta comunque molto complessa. Secondo informazioni riservate raccolte da Il Fatto Alimentare è stato avviato immediatamente un piano di monitoraggio e attraverso la rintracciabilità (obbligatoria anche per i mangimi) sono già stati individuati tutti gli allevamenti coinvolti.
Il Ministero ha deciso di intervenire negli allevamenti che hanno somministrato agli animali come razione quotidiana una quantità di mais ucraino superiore o uguale al 32% del pasto (quota che lievita al 74% per gli allevamenti di pesci e il cibo per animali domestici in vendita al supermercato).Gli allevamenti che autocertificano di avere dato nel pasto quotidiano percentuali inferiori di mais contaminato possono continuare a commercializzare carne, latte e uova. Negli altri casi il Ministero ha deciso di bloccare sia la distribuzione del latte e delle uova sia quello della carne. Come si vede la situazione è complessa perché gli allevamenti coinvolti sono migliaia. Secondo dati a nostra disposizione in una delle Regioni del nord Italia su 240 allevamenti più della metà ha somministrato mangime con quantità di mais alla diossina superiore al 32%.
 
A livello analitico è stato deciso di effettuare altre 12 analisi sul mais contaminato per valutare meglio l’entità dell’inquinamento e quindi stabilire i livelli di attenzione da non superare. A questa prima fase ne seguirà immediatamente una seconda con le analisi sulle uova sulla carne dei polli e del latte degli animali che hanno mangiato mais ucraino per valutare meglio i livelli di diossina eventualmente presenti. Vi terremo aggiornati.
 
(Roberto La Pira - www.ilfattoalimentare.it)



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