SALUTE E BENESSERE

Educazione alimentare: la proposta del ministro dell’Expo

Per ora la notizia sta tutta in un tweet rivolto alla Fondazione Corriere della Sera, che proprio ieri sera ha ospitato un nuovo incontro dedicato all’esposizione universale: «Ho discusso con @SteGiannini l’inserimento di un’ora di educazione alimentare a scuola #futuro». Nulla di ufficiale, sia chiaro. Ma i nomi coinvolti rendono la proposta più che interessante: dietro alla sigla citata nel cinguettio online c’è infatti Stefania Giannini, ministro della Pubblica Istruzione, senatore della Repubblica e segretario  di Scelta Civica. Mentre il mittente del messaggio è Maurizio Martina. A sua volta ministro per le Politiche Agricole, con delega a Expo 2015.
L’alimentazione diventerà materia curricolare nella scuola dell’obbligo? È presto per dirlo, anche se la proposta ha il suo fascino e a lanciarla è un decisore pubblico che occupa una poltrona importante. Quello che è certo è che una formazione di questo tipo potrebbe rivelarsi molto utile, non solo dal punto di vista della salute e dell’educazione a comportamenti corretti che andrebbero a impattare sulla prevenzione di malattie come diabete e obesità. Ragionando in termini molto pratici: se c’è un made in Italy che non passa mai di moda e che anzi mostra potenzialità enorme, è quello del cibo. Con Expo 2015 si sta provando a costruire una rete di distribuzione globale che lo valorizzi. L’idea di formare gli italiani su questi temi fin dall’infanzia non suona affatto sbagliata, visto che sempre più ragazzi potrebbero indirizzarsi verso professioni legate al mercato agroalimentare.
L’esposizione universale, in vista del 2015, ha attivato alcune iniziative all’interno degli istituti scolastici. A partire dal Progetto scuola, sperimentato in quel di Monza e ora in fase di introduzione sull’intero territorio nazionale, in seguito a un protocollo d’intesa firmato lo scorso dicembre proprio col Ministero dell’Istruzione (presieduto in quel momento da Maria Chiara Carrozza). Altri programmi specifici sono stati promossi a livello locale: come MiColtivo, patrocinato dal Comune di Milano. Altri ancora sono stati attivati col supporto di sponsor privati: è il caso di Best Food Generation, concorso promosso in collaborazione con Rio Mare. I tempi paiono ora maturi per andare oltre, superando la fase di preparazione al grande evento e spostandosi per tempo sulla definizione di quella che sarà “l’eredità dell’Expo” anche a livello educativo. La proposta del ministro Martina, se accolta, potrebbe essere un ottimo primo passo in questa direzione. Stando ai commenti che accompagnano il suo tweet, pare che anche la Rete ne sia convinta.
(Marco Valsecchi - www.expo2015contact.it)

 


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