SALUTE E BENESSERE

La 'dieta del tempo' Adi per riscoprire le origini mediterranee

L’estate è il momento dell’anno in cui tutti dovrebbero godersi un meritato riposo. Ma la battaglia contro i chili di troppo e le numerose diete last minute che puntuali si ripropongono, rischiano di rendere questo momento di relax un vero stress per il fisico e la mente. Per questo l'Adi, Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, prima della pausa estiva si sofferma sul concetto di 'mediterraneità', a tavola e non, e invita a godere della 'dieta del tempo'. Insomma, a 'rallentare' anche al momento del pasto.
"La mediterraneità è un neologismo che indica un modo particolare di vivere l’atto alimentare - spiega Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi, che proprio di recente ha vinto a Sulmona la prima edizione del Premio nazionale Alba dedicato a ambiente, lifestyle, benessere e alimentazione - caratterizzato da spazio (la cucina), tempo (il tempo dedicato al cibo), economia (corretto utilizzo delle risorse), relazioni (identità e appartenenza), cultura (coltivazioni adatte ai luoghi e alle esigenze del gruppo familiare) e politica (la teoria dello stato)".
"Il tempo - aggiunge - va interpretato come spazio fisico, mentale e sociale dedicato al rapporto complesso con il cibo, in tutte le sue dimensioni: ricerca, preparazione e consumo", sostiene. "Consumare pasti, spesso anonimi e velocemente - avverte - può essere una delle caratteristiche di quella che viene definita financial impatient. Molti di questi 'impazienti' pensano di sapere tutto sulla dieta mediterranea e sono certi che basti consumare un’insalatona a pranzo per avere una alimentazione salutistica".
Adi, dunque, suggerisce per le vacanze estive di compiere un’attenta riflessione sull’importanza - spesso sottovalutata - del tempo che si dedica al cibo. "Mangiare con calma, con gusto, riappropriandosi di uno stile di vita naturale e salutare dove a ogni atto sia riconosciuta la giusta velocità. Si parla comunemente di dieta intesa come selezione di cibi e quantità di cibi, in realtà la dieta ha un significato ben più ampio che investe tutto il nostro agire, e se guardiamo al passato, possiamo prendere a piene mani le lezioni dei nostri antenati", spiegano gli esperti.
"I dati della letteratura, così come quelli storici, indicano la dieta mediterranea come una delle migliori diete in senso assoluto per ciò che concerne il benessere fisico e la prevenzione delle malattie croniche degenerative - continua Fatati - per quanto strano possa sembrare, non è affatto un assurdo accostare le parole dietologia e Medioevo. La dietetica in quegli anni riguardava l’igiene, il sonno, la qualità del luogo e del clima, la pratica di sport o di danza, il sesso o la caccia. Antimo, medico bizantino del VI sec. e la Scuola Medica Salernitana già a quei tempi insistevano sull’importanza della digestione e sulla necessità di variare l’alimentazione, includendo frutta, verdura, legumi, olive e olio d’oliva, pesce, cereali e vino rosso, tutti prodotti tipici del mediterraneo".
L'invito di Adi, quindi, è quello di scoprire il benessere della mediterraneità in questo periodo di risposo, per poi non poterne più fare a meno. (www.adnkronos.com)



Questo sito web utilizza solo cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento. Per saperne di pił
Torna all'indice di ASA-Press.com