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SALUTE
E BENESSERE
Bisfenolo A, Efsa riduce dose giornaliera
tollerabile
L’Autorità europea per
la sicurezza alimentare (Efsa) riapre la discussione sul bisfenolo A (BPA)
e, in una bozza di parere sulla tossicità della sostanza, conclude
che c’è la probabilità che l’esposizione al
BPA abbia un effetto avverso su rene e fegato nonché sulla ghiandola
mammaria. Gli esperti dell’EFSA raccomandano dunque una riduzione
della dose giornaliera tollerabile (DGT) dall’attuale livello di
0,05 mg/kg pc/die a 0,005 mg/kg pc/die, da fissare in via provvisoria.
La bozza di parere sarà ora sottoposta a pubblica consultazione.
Il bisfenolo A è impiegato nella produzione di policarbonato per
articoli come bottiglie riutilizzabili per bevande, contenitori per la
conservazione e rivestimenti di alcuni barattoli di latta per alimenti
e lattine per bibite. A marzo 2012, il gruppo di esperti dell’Efsa
sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi, gli aromatizzanti
e i coadiuvanti tecnologici (gruppo CEF) ha deciso di intraprendere una
nuova, completa valutazione dei rischi per l’uomo associati all’esposizione
al BPA da fonti sia alimentari che non, come ad esempio carta termica
e polvere. L’Autorità si è messa in contatto
con organismi europei e nazionali impegnati nella valutazione del BPA
e con esperti che stanno studiando la sostanza.
Quali i principali risultati della bozza di parere sulla tossicità
della sostanza? In primo luogo, l’Efsa ha concluso che esiste la
probabilità che l’esposizione al BPA abbia un effetto avverso
su rene e fegato e che provochi effetti sulla ghiandola mammaria. Il parere,
che ha esaminato oltre 450 studi, ha preso in considerazione anche i possibili
effetti sul sistema riproduttivo, nervoso, immunitario, metabolico e cardiovascolare
nonché sullo sviluppo di tumori. “Anche se al momento l’esistenza
di un nesso tra il BPA e questi altri effetti non è ritenuta probabile,
– informa l’Autorità – l’EFSA conclude
che tali effetti potrebbero costituire un potenziale motivo di preoccupazione
per la salute umana, andando a sommarsi all’incertezza generale
riguardo ai rischi posti dalla sostanza”. L’Autorità
raccomanda dunque che l’attuale dose giornaliera tollerabile (DGT)
venga abbassata a 0,005 mg/kg pc/die, dose da fissare in via provvisoria
in attesa dei risultati della ricerca del National Toxicology Program
(NTP) statunitense, che affronterà molte delle incertezze riguardo
ai potenziali effetti del BPA sulla salute.
Ad ogni modo l’EFSA ha concluso che il BPA rappresenta un basso
rischio per la salute dei consumatori, in quanto l’esposizione alla
sostanza chimica è ben al di sotto della DGT provvisoria. Il rischio
sanitario, afferma l’Autorità, è basso per tutti i
gruppi di popolazione, compresi feti, lattanti, bambini nella prima infanzia
e adulti, perché i valori massimi stimati per l’esposizione
combinata, orale e non orale, al BPA sono da 3 a 5 volte inferiori alla
DGT provvisoria proposta, a seconda della fascia d’età. Per
tutti i gruppi di popolazione, l’esposizione orale da sola è
più di 5 volte inferiore alla DGT provvisoria.
La versione finale del parere verrà pubblicata alla fine dell’anno.
Il documento, riconosce l’Efsa, presenta una serie di incertezze
che saranno oggetto di ulteriori valutazioni. L’Autorità
ha inoltre indetto una consultazione sulla bozza di valutazione dei rischi
del bisfenolo A: tutte le parti sono invitate a formulare commenti sul
documento entro il 13 marzo 2014 tramite la consultazione pubblica online.
In particolare, saranno apprezzati gli studi di organismi che già
si sono occupati di tale sostanza.
Commenta Iona Pratt, presidente del gruppo di esperti scientifici che
si sono occupati del bisfenolo A: “La valutazione del rischio posto
dal BPA ha presentato enormi complessità. In base alle conclusioni
dell’EFSA, esiste una stima del livello sicuro di esposizione al
BPA – nota come dose giornaliera tollerabile (DGT) – che l’Autorità
ha tuttavia ridotto e fissato in via provvisoria, dato il permanere delle
incertezze sui rischi posti dalla sostanza chimica. I nostri esperti hanno
individuato pericoli per la salute associati all’esposizione al
BPA. Riteniamo tuttavia che il rischio per la salute umana sia basso,
perché l’esposizione dei consumatori al BPA è inferiore
alla DGT provvisoria. Pur avendo analizzato le migliori prove disponibili
avvalendoci di metodologie scientifiche all’avanguardia, riconosciamo
che le conoscenze in quest’area sono in costante evoluzione. Pertanto,
le nostre conclusioni, alla luce dei dati attuali, sono quanto definitive
è possibile”. (www.helpconsumatori.it)
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