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SALUTE
E BENESSERE
Allergie alimentari
Arrivano le linee guida del Ministero della salute per fare
ordine in un settore dove regnano speculazione e scarsa informazione alimentari
sono oggetto di speculazioni e scarsa informazione: il documento del ministero
è un primo passo per affrontare il problema
Le allergie sono un tema che coinvolge
decine di migliaia di persone, e purtroppo spesso dietro questo
problema si registrano forme di speculazione alimentate dalla
scarsa chiarezza. Per questo motivo il Ministero della salute ha pubblicato
una guida “Allergie alimentari e Sicurezza del consumatore”
che fa il punto della situazione. Questa regolamentazione, elaborata dall’ufficio
V della Direzione Generale Igiene e Sicurezza Alimenti e Nutrizione con
la collaborazione di esperti, si propone di fare luce in materia di allergie
alimentari. Stiamo parlando di quelle reazioni immunologiche scatenate
da allergeni contenuti negli alimenti (da non confondere con le intolleranze)
che possono influenzare la qualità di vita di chi ne è
colpito e dei familiari, soprattutto quando si tratta di bambini.
Le 60 pagine del documento affrontano innanzitutto gli aspetti del fenomeno
dal punto di vista scientifico, spiegano in modo chiaro tutti i possibili
sintomi e attraverso l’epidemiologia stabilisce i casi clinicamente
accertati a livello nazionale e internazionale (circa il 4% della popolazione).
Le linee guida descrivono le caratteristiche degli allergeni contenuti
nei cibi (arachidi, i cereali, la soia, la frutta con guscio, la
senape, il latte, le uova, i crostacei e altri), e inquadra in modo netto
i metodi di diagnosi attendibili e convalidati (dai prick test al dosaggio
delle immunoglobuline E ai test di provocazione labiale e orale fino ai
test utili in situazioni specifiche), che devono essere eseguiti da uno
specialista. Sono questi gli unici test in grado di fornire una diagnosi
certa, e non devono essere confusi da quelli fai-da-te proposti attraverso
vari canali. Il testo affronta anche il tema delle diete di eliminazione,
nelle quali si cerca di evitare qualunque contatto con l’allergene,
e quello delle terapie, valutando costi e risultati.
A seguire nel documento si trova una parte dedicata alle etichettature
a livello nazionale e internazionale. Nonostante negli ultimi anni siano
stati fatti molti passi in avanti, restano ancora tante questioni
da risolvere. La dose che scatena la reazione allergica non si può
ritenere fissa né tra persone diverse, né nella stessa persona
che, in alcuni casi ignara della presenza di un allergene in tracce, può
correre gravi rischi. I problemi più seri spesso sono causati dagli
alimenti confezionati, che possono contenere queste sostanze in quantità
anche molto piccole, magari in seguito a contaminazioni accidentali provenienti
da macchinari che lavorano su più prodotti (cross-contamination).
Gli stessi produttori non hanno un codice di comportamento cui attenersi
e invece di evitare la cross-contamination, segnalano sulle confezioni
la possibile presenza di residui.
Un’altra sezione riguarda l’informazione da trasmettere
agli allergici e la valutazione del rischio da parte delle autorità
sanitarie. Purtroppo ogni regione tende ad avere un diverso sistema di
rilevamento, anche se i centri pubblici di allergologia e immunologia
clinica sono collegati in rete a livello nazionale. Questa rete spesso
non basta per mettere al sicuro il consumatore, spesso poco informato
sui pericoli e sui comportamenti da tenere.
Un ruolo da protagonista, nel documento, è attribuito alle associazioni
degli allergici, che devono collaborare sia con i medici e gli specialisti
sia con i produttori e devono aiutare i decisori a stilare norme
il più possibile adeguate alla realtà. Inoltre, grande attenzione
è dedicata al cittadino allergico che mangia fuori casa e al suo
diritto di consumare pasti in totale sicurezza, non solo imparando a evitare
gli alimenti a rischio, ma potendo contare su un sistema dove l’attenzione
di tutti, dai produttori ai ristoratori, è più alta e omogenea
rispetto a quanto non accada oggi.
L’ultima parte è dedicata alle analisi per identificare la
presenza di allergeni in un dato alimento. Tutte le metodiche sono illustrate
e discusse con spirito critico, senza trascurare difetti e problemi.
La guida sulle allergie del Ministero della salute è insomma uno
strumento utile per tutti, allergici, medici e operatori a vario titolo
nel campo dell’alimentazione.
(Agnese Codignola - www.ilfattoalimentare.it)
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