SALUTE E BENESSERE

Efsa: caffè, patatine e cibo per bambini contengono una sostanza tossica
Saranno probabilmente rivisti i limiti massimi di acrilammide ammessi negli alimenti in commercio. La sostanza è cancerogena e si forma con certi tipi di cottura: per limitare i rischi è bene conoscerli.

Caffè, snack, ma anche cibo per lattanti e bambini contengono quantità superiori al previsto di acrilammide, una sostanza che può causare mutazioni del DNA e aumentare il rischio di crescita tumorale e il diffondersi delle cellule cancerogene. Lo dice l’Efsa, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, con un comunicato che apre a nuove preoccupazioni rispetto agli alimenti cotti oltre una certa temperatura:
“L’acrilammide negli alimenti – scrive la stessa Efsa – è prodotta dalla stessa reazione chimica che conferisce al cibo la “doratura” – rendendolo anche più gustoso – durante la normale cottura ad alta temperatura (+150°C) in ambito domestico, nella ristorazione e nell’industria alimentare. Caffè, prodotti fritti a base di patate, biscotti, cracker e pane croccante, pane morbido e alcuni alimenti per l’infanzia rappresentano importanti fonti alimentari di acrilammide. Sulla base del peso corporeo, i bambini sono la fascia d’età maggiormente esposta”.
Già si sapeva che l’acrilammide è una sostanza tossica e cancerogena, e che si forma durante certi tipi di cottura: specie frittura, grigliatura e tostatura. “Come tutte le sostanze tossiche riconosciute a livello sanitario, ci sono dei limiti di legge che impediscono la commercializzazione oltre certe dosi”, ci spiega Lucilla Titta, nutrizionista e ricercatrice allo Ieo, esperta nel rapporto alimentazione e tumori. Queste nuove ricerche tuttavia – per adesso condotte solo su animali – mostrano che i limiti finora considerati sicuri non lo sono affatto, e l’Ente europeo ha quindi aperto una consultazione pubblica online per raccogliere (fino al 15 settembre) i pareri di scienziati e ricercatori sulla nuova bozza scientifica. Entro il prossimo giugno ne uscirà il parere definitivo, che sarà utilizzato dai vari governi per formulare nuove regole. “Probabilmente i limiti massimi consentiti di questa sostanza scenderanno, e l’industria alimentare dovrà adeguarsi ed eliminare dal mercato determinate preparazioni”.
Si tratta di non meglio precisati alimenti per lattanti e bambini sia con, che senza cereali: “Direi che tra questi ci sono probabilmente i cereali per il latte, perché sono tostati”. Ma anche snack fritti o al forno come la patatine, e quelle congelate da preparare a casa. Ancora, il pane morbido o troppo croccante, i cereali, i biscotti, i cracker, il caffè.
Il parere definitivo dell’Efsa darà anche informazioni e consigli per prevenire la formazione di questa sostanza quando cuciniamo a casa: “E’ una regola che vale sempre – continua Titta -: è bene cuocere poco gli alimenti, preferire metodi di cottura come la scottatura in acqua o il vapore. Fondamentale farlo per poco tempo e con poca acqua, anche per mantenere vitamine e sali minerali”. Anche il pane va tostato poco, mentre le deliziose grigliate estive vanno centellinate evitando, ove possibile, di ingerire le parti abbrustolite.

(Michela Dell’Amico - www.wired.it)


 


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