|
SALUTE
E BENESSERE
Sicurezza in cucina
Ecco le regole pubblicate in 7 lingue dall’Istituto
tedesco per la valutazione del rischio
Ogni anno in Germania vengono riportati oltre
100.000 casi di malattie causate dalla presenza negli alimenti di batteri,
virus e parassiti. Secondo le stime degli esperti i numeri reali sarebbero
di gran lunga superiori. Gran parte della responsabilità
per questi incidenti ricade sulle cucine di ristoranti, tavole calde e
pubblici esercizi. Per questo motivo l’agenzia tedesca per la sicurezza
alimentare ha redatto una sorta di vademecum in 7 lingue destinato agli
addetti ai lavori, focalizzando l’attenzione sull’igiene personale
e la pulizia della cucina. Ecco qualche spunto interessante valido anche
per la cucina di casa.
Igiene personale
Sulla pelle, soprattutto sul cuoio capelluto, vivono moltissimi microrganismi.
Una corretta e frequente igiene della persona impedisce loro di moltiplicarsi.
Lavandosi regolarmente i capelli si elimina la forfora che funge da nutrimento
per i microrganismi. Si raccomanda comunque l’impiego in cucina
di un copricapo, e di raccogliere i capelli lunghi. Tenere le unghie corte,
pulite e senza smalto per evitare che diventino un ricettacolo di
microrganismi (lo smalto impedisce di vedere lo sporco e potrebbe finire
nel cibo mentre si lavora).
Separazione tra abbigliamento privato e da lavoro
È d’obbligo indossare abiti da lavoro adeguati e puliti per
non trasportare microrganismi estranei all’interno della cucina.
I vestiti vanno conservati nel guardaroba in un settore separato rispetto
a quelli privati. I tessuti devono essere di colore chiaro, resistenti
e vanno cambiati ogni giorno, così come i canovacci.
Togliere anelli, braccialetti e orologio
Sotto gli anelli e l’orologio si può raccogliere umidità
che favorisce la crescita dei batteri. Prima di iniziare il lavoro andrebbero
tolti i gioielli perché impediscono una pulizia accurata delle
mani e non andrebbero indossati orecchini e collane.
Lavorare velocemente gli ingredienti cotti
Quando i cibi sono a temperatura ambiente o tiepidi la carica batterica
cresce velocemente, per questo è bene velocizzare il lavoro oppure
refrigerare gli ingredienti se l’intervallo tra una preparazione
l’altra è di qualche ora.
Coprire le pietanze
Coprire sempre i contenitori del cibo soprattutto delle pietanze
con coperchi, piatti puliti o pellicole, per impedire ai microrganismi
dell’aria di contaminarlo.
Scongelare
Lasciare scongelare lentamente i grandi pezzi di carne e i polli interi,
se rimangono congelati all’interno, il tempo di cottura e la temperatura
stabilita potrebbero essere insufficienti ad eliminare i batteri,
che potrebbero riprodursi nella fase di raffreddamento.
Scolare il liquido dopo lo scongelamento di carne e pollame
Questo liquido contiene spesso microrganismi in grado di contaminare il
cibo e per questo non deve assolutamente entrare in contatto con altri
alimenti. Si raccomanda di raccogliere il liquido di scongelamento con
un asciugamano monouso e di pulire bene e disinfettare le mani, le superfici
e gli oggetti che sono venuti in contatto con questo liquido.
Assaggiare correttamente
Quando si assaggia bisogna fare attenzione che la saliva non finisca nelle
pietanze. Nella bocca di tutti, infatti, vivono microrganismi. Prendete
una piccola porzione di cibo con un cucchiaio pulito e mettetela in una
scodella o direttamente sul cucchiaio di assaggio. In tal modo i cibi
non vengono contaminati.
Non afferrate le pietanze e le superfici interne dei piatti a mani nude
Sulle mani si trovano sempre microrganismi che possono essere trasmessi
sul cibo o sui piatti se afferrati a mani nude. Indossate sempre guanti
puliti per fare le porzioni e mescolare i piatti da non riscaldare più.
Non toccare la superficie interna dei piatti con le mani.
Scaldare correttamente
Il calore uccide gran parte dei microrganismi. È importante quindi
scaldare gli alimenti a 72°C per due minuti perché il calore
penetri anche all’interno e non si fermi solo in superficie. Ciò
vale per i cibi che sono stati temporaneamente raffreddati e che vanno
serviti caldi. Per sicurezza si può controllare la temperatura
interna con un termometro.
Tenere il cibo ad una temperatura non inferiore ai 65 °C
Ad una temperatura tra i 15 e i 55 °C molti germi si moltiplicano
piuttosto velocemente. Per questo i cibi tiepidi pronti per essere serviti,
devono raggiungere almeno i 65 °C. Il tempo di mantenimento del calore
non dovrebbe comunque superare le tre ore.
Raffreddare gli alimenti velocemente
Per impedire ai germi di proliferare durante la fase di raffreddamento,
la temperatura dovrebbe scendere dai 65 ai 10 °C in un lasso di tempo
massimo di due ore. Per comodità è possibile suddividere
la preparazione in contenitori più piccoli perché si raffreddino
più velocemente.
Non ridurre il ciclo di lavaggio della lavastoviglie
I residui di cibo sulle stoviglie pulite sono disgustosi e possono servire
da nutrimento ai batteri. Anche quando il tempo a disposizione è
poco, bisogna fare concludere il ciclo della lavastoviglie. I detersivi,
i disinfettanti e gli antiparassitari non devono entrare in contatto con
i cibi e vanno conservati fuori dalla cucina.
(www.ilfattoalimentare.it)
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|