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SALUTE
E BENESSERE
Efsa: i nuovi valori del fabbisogno energetico sono stabiliti
in funzione del lavoro e dell'attività fisica
L'Efsa ha stabilito quale deve essere il fabbisogno medio
(ARs, average requirements) di energia [1] per adulti, neonati e bambini
e anche per donne in gravidanza e allattamento. Si tratta di stime che
serviranno ad elaborare programmi nutrizionali e linee guida dietetiche. Il
parere scientifico è frutto di uno studio condotto dal gruppo di
esperti dell'Efsa che studia i valori dietetici di riferimento (DRV)[2].
I nuovi valori sono calcolati tenendo conto dei diversi livelli di attività
fisica e si basano su un indice di massa corporea normale presunto di
22 [3].
Nella tabella è illustrato il fabbisogno energetico riferito
a gruppi di persone con uno stile di vita classificato come moderatamente
attivo[4].
|
Età |
AR (kcal/giorno) |
Ragazze/ragazzi |
6 |
1.500-1.600 |
12 |
2.000-2.200 |
17 |
2.300-2.900 |
Donne/uomini |
30-39 |
2.000-2.600 |
50-59 |
2.000-2.500 |
70-79 |
1.800-2.300 |
Per le donne in gravidanza è stato considerato ottimale un incremento di
12 kg a fine gravidanza. Per il fabbisogno energetico supplementare
della madre è stato calcolato un incremento rispettivamente di
70 kcal/giorno, 260 kcal e 500 kcal per il primo, secondo e terzo
trimestre. Per le donne che allattano esclusivamente al seno si stima
nei primi sei mesi dopo il parto un incremento di 500 kcal/giorno.
L'Efsa ha preso in considerazione quattro livelli di attività fisica
(LAF) corrispondenti a diversi stili di vita classificati come:
sedentario, moderatamente attivo, molto attivo ed estremamente attivo.
Questi livelli sono correlati anche al tipo di lavoro (ad esempio, in
ufficio o fisico), alla quantità di esercizio quotidiano e alle
attività domestiche compresa la spesa e cucinare[5].
(Roberto La Pira - http://ilfattoalimentare.it)
[1] Il fabbisogno energetico è la quantità di energia
proveniente dagli alimenti necessaria a mantenere massa corporea, crescita
e sviluppo e sostenere un livello di attività fisica tale da garantire
a lungo un buono stato di salute. Nella dieta l'energia è fornita
da carboidrati, grassi, proteine e alcool, e il singolo apporto di tali
fonti è variabile. Di conseguenza i valori dietetici di riferimento
per l’energia non sono specificati come quantità determinate
di un unico nutriente, bensì sono espressi in unità di energia.
[2] I valori dietetici di riferimento (DRV) costituiscono
l’insieme completo di raccomandazioni e valori nutrizionali di riferimento,
quali gli apporti di riferimento della popolazione, il fabbisogno medio,
il livello di assunzione adeguato e la soglia inferiore di assunzione. [3]
L'indice di massa corporea (IMC) è un metodo per stimare il grasso
corporeo umano in base al peso e all'altezza di un individuo. 22 è
il punto medio dell'intervallo di IMC normali per gli adulti, secondo
la definizione data dall'Organizzazione mondiale della sanità.
[4] Questo valore corrisponde ad un livello di attività fisica
(LAF) di 1,60. Un LAF abituale di 1,70 o superiore è associato
a un minor rischio di obesità, malattie cardiovascolari, diabete
e diversi tipi di cancro, osteoporosi e sarcopenia (FAO/OMS/UNU, 2004).
[5] I LAF sono solo indicazioni approssimative di stili di vita sostenibili
e il gruppo di esperti scientifici ha osservato nelle sue deliberazioni
che molti cittadini europei conducono stili di vita che comportano scarsa
attività fisica.
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