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SALUTE
E BENESSERE
Allergie, falsi, errori: tutte le insidie del dopo-feste
Dall'orticaria di Capodanno agli errori di temperatura, a
cosa fare attenzione quando si ricicla il cibo
Il dopo Feste Ë terribile. Non solo
per la necessit‡ di tornare alla vita di tutti i giorni ma anche
per i pericoli del riciclo alimentare. Non bisogna sprecare, specie in
tempo di crisi: perciÚ, avanzi, resti e rimasugli di cenoni vari
vengono usati, alimenti con una seconda vita.
Per quanto valida, tale pratica espone il consumatore ad alcuni rischi.
Il primo Ë legato alla conservazione degli alimenti.
Un'analisi dell'Istituto Zooprofilattico del Piemonte, diretta dalla dottoressa
Maria Caramelli, ha evidenziato un aumento dei casi d'intossicazione.
Per Caramelli, alla base del problema vi sono errori di conservazione.
Pi_ precisamente, questi sono concentrati "Nel passaggio tra il primo
consumo e la trasformazione in un nuovo piatto: gli avanzi vanno protetti
e subito messi in frigorifero, perchÈ se li si conserva a temperatura
ambiente batteri come il bacillus cereus e lo stafilococco possono produrre
tossine che non vengono distrutte dalla ri-cottura".
Altro punto dolente, la regolazione della temperatura del frigorifero.
In base ai controlli dell'Istituto, i frigoriferi italiani hanno una temperatura
media di 7,2 gradi inadatta a carne, pesce, latticini, da conservare a
temperature inferiori a 4 gradi.
Pi_ comune nei ristoranti, o comunque nei pasti fuori casa, la cosiddetta
orticaria di Capodanno.
Consumando alimenti dagli ingredienti ignoti, Ë possibile allora
mettere nel piatto prodotti ittici: crostacei, vongole e pesci, portatori
di reazioni allergiche. Discorso simile per la frutta secca: in quantit‡
rilevanti puÚ portare ad a sfoghi allergici, come bruciore, asma,
orticaria.
Insidia recente, ma non per questo da sottovalutare quella della contraffazione
alimentare.
La dottoressa Caramelli parte da un dato di fatto: aldil‡ della
recessione, nel periodo di feste (ed immediatamente dopo) cresce la richiesta
di cibo. Per questo, consapevolmente o meno, alcuni rivenditori possono
offrire al cliente falso made in Italy. PerciÚ, sono necessarie
misure cautelative.
La prima e pi_ importante, leggere attentamente l'etichetta. Secondo,
prestare particolare attenzione ai prodotti vulnerabili, come pesce e
prodotti locali. Riguardo ai primi, Ë comune trovare pangasio spacciato
per platessa, o polpo del Vietnam per polpo del Mediterraneo.
Riguardo ai secondi, hanno fatto scalpore le mozzarelle di bufala prodotte
con latte di mucca. PerciÚ, attenzione a cosa si compra: in caso
di sospetti gravi, avvertire l'ASL.
(Matteo Clerici - www.newsfood.com)
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