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SALUTE
E BENESSERE
Carne equina: la Commissione aumenta i controlli.
I primi mesi del 2013 sono stati segnati
dallo scandalo della carne equina: diversi prodotti alimentari contenevano
carne di cavallo, la cui presenza non era indicata sull'etichetta. La
scoperta ha provocato forti reazioni in tutta Europa, non solo per una
questione di trasparenza – i consumatori hanno il diritto di sapere
che cosa consumano – ma anche per una questione di sicurezza alimentare.
La preoccupazione era infatti che la carne di cavallo trovata negli alimenti
non avesse superato i test di ispezione veterinaria imposti dalla legge.
In tal caso, vi era il rischio che le carcasse contenessero phenylbutazone,
un anti-infiammatorio utilizzato come anti-dolorifico.
Per tutelare i consumatori, la Commissione europea ha richiesto all'Agenzia
Europea dei Medicinali (EMA) e all'Autorità Europea per la Sicurezza
Alimentare (EFSA) di effettuare dei test in tutti gli Stati Membri. Questi
ultimi avevano come obiettivo quello di verificare la presenza di carne
equina non dichiarata negli alimenti e di accertarsi della presenza di
phenylbutazone.
I risultati pubblicati lo scorso 16 aprile sono incoraggianti. Mostrano
che la carne di cavallo è presente solamente nel 5% dei prodotti
testati e che non ci sono rischi per la salute dei consumatori. Le autorità
competenti hanno valutato che la possibilità per un consumatore
di subire effetti a causa del phenylbutazone è talmente minima,
che non dà luogo ad una vera e propria crisi della sicurezza alimentare.
I risultati dei test stimano infatti che circa due individui su un trilione
rischiano effetti tossici: su un numero di persone ben superiore all'intera
popolazione mondiale attuale, solo una persona rischia di contrarre danni
causati dal sopracitato anti-dolorifico a causa della carne di cavallo
non certificata.
Anche se non pericolosa per la salute, la presenza della carne di cavallo
non segnalata in etichetta costituisce è fraudolenta. Per questo,
la Commissione europea sta preparando una proposta per migliorare il quadro
legislativo relativo alla catena alimentare nell'Ue. Benché il
settore alimentare sia già fortemente regolamentato, la Commissione
intende rafforzare ulteriormente le leggi vigenti in materia di controlli
tramite sanzioni dissuasive contro le frodi alimentari. Questo miglioramento
sarebbe inoltre un ulteriore aumento degli standard di sicurezza alimentare.
Fabrizio Spada e Camilla Pedrini
Rappresentanza a Milano della Commissione europea
DG COMM
+39 02 46 75 141
mail comm-rep-mil@ec.europa.eu
http://ec.europa.eu/italia
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