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SALUTE
E BENESSERE
Pesce crudo: informazioni anche in pescheria
Dopo l'obbligo per i ristoranti, anche
chi vende pesce fresco dovrà informare il consumatore sul
corretto utilizzo dei prodotti, se destinati al consumo a crudo. I nostri
consigli per non rinunciare a sushi o carpacci, evitando
i rischi per la salute.
Come riconoscere se il branzino che
stai per acquistare è fresco? Quali segnali è bene osservare
per acquistare un'orata appena pescata? Utilizza la nostra guida
interattiva per scoprire a cosa fare attenzione per portarti a casa
un prodotto fresco e genuino.
Gli accorgimenti che è bene seguire
Nel caso del pesce crudo, sempre più di moda, è bene osservare
alcune semplici regole per evitare di incappare in brutte sorprese. Non
solo sushi e sashimi, ma anche carpacci e pesce azzurro marinato, infatti,
possono rappresentare un rischio per la nostra salute. Nel caso di consumo
di pesce marinato, crudo o non completamente cotto, il prodotto deve
essere preventivamente congelato per almeno 96 ore a una temperatura di
-18° C, nel congelatore di casa contrassegnato con almeno tre stelle.
La legge già prevede che i ristoratori devono preventivamente congelare
il pesce a una temperatura inferiore a -20° per almeno 24 ore prima
di somministrarlo crudo. Ora un nuovo decreto del ministero della Salute
ha reso obbligatorio anche per chi vende pesci e cefalopodi freschi (ovvero
seppie, calamari e polpi), l'esposizione di un cartello che informi il
consumatore sul corretto utilizzo di questi prodotti ittici, se destinati
al consumo a crudo.
Quali rischi comporta il pesce
crudo?
Il pesce crudo può essere pericoloso a causa della possibile infestazione
da Anisakis. Ma di cosa si tratta? L'Anisakis è un parassita che
si sviluppa, allo stadio adulto, nei mammiferi marini e, a completamento
del suo ciclo biologico, può arrivare ad annidarsi nella cavità
addominale dei comuni pesci da banco. Se i prodotti infestati vengono
consumati crudi o poco cotti, i parassiti possono trasmettersi all'uomo.
L'infestazione causa problemi gastroenterici come dolori addominali, diarrea,
nausea, vomito e, in casi particolarmente gravi, perforazioni dello stomaco
e dell'intestino.
(www.altroconsumo.it)
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