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SALUTE
E BENESSERE
Celiachia: retrocessa dal Parlamento Europeo
Il presidente AIC: "Stiamo assistendo invece al tentativo
di far passare la dieta senza glutine come un'alimentazione 'buona per
tutti'"
Celiachia: aumento dei casi, riduzione
l'importanza. Nonostante le cifre importanti (almeno il 6% della popolazione
soffre almeno di sensibilità al glutine) il Parlamento Europeo
ha sminuito il problema, non mettendo in atto misure per la tutela dei
malati.
A dirlo è l'AIC (Associazione Italiana Celiachia) che mette in
luce quelle che ritiene gravi mancanze normative.
Spiega infatti il presidente, la dottoressa Elisabetta Tosi: "L'11
giugno, il Parlamento Europeo ha infatti definitivamente approvato il
nuovo Regolamento sui prodotti destinati ad alcune categorie vulnerabili
della popolazione, che comprendono i lattanti, i bambini, chi ha bisogno
di alimenti per i cosiddetti 'fini medici speciali' e perfino chi deve
perdere peso, ma non i celiaci. Per di più, questo ritenere la
sensibilità al glutine una sorta di 'patologia di massa' spinge
anche molti ristoratori a improvvisarsi cuochi 'gluten free', senza le
necessarie conoscenze". Detto altrimenti, gli aderenti AIC ritengono
il Regolamento COM353/2011 una banalizzazione del problema, ridotto ad
una moda e non un vero problema di salute.
Al contrario, ricorda Tosi, "E' una vera malattia autoimmune, con
precisi criteri diagnostici. Stiamo assistendo invece al tentativo di
far passare la dieta senza glutine come un'alimentazione 'buona per tutti',
più sana e leggera, addirittura dimagrante".
L'Associazione presenta il suo modello operativo. Il primo passo, distinguere
tra celiache ed intolleranza al glutine. Secondo, un sistema che permetta
di mangiare con sicurezza in casa, ma soprattutto fuori:se tra le mura
domestiche è (relativamente) facile tutelarsi, all'esterno bisogna
fidarsi del ristoratore. Ed in quel caso, sono le norme (o l'assenza di
queste) a fare la differenza.
(Matteo Clerici - www.newsfood.com)
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