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SALUTE
E BENESSERE
A Natale cala consumo di pesce a causa della
crisi economica
Esperti, mangiarlo è essenziale, ecco le alternative low cost
In un anno è calato del 5% il numero di italiani che mangia pesce
almeno 2 volte alla settimana, come vorrebbero le linee guida. E se pesce
e crostacei sono i protagonisti della cena per la Vigilia, quest'anno
le cose potrebbero essere leggermente diverse: il 66% degli italiani infatti
"ha modificato le abitudini alimentari per diminuire spese e sprechi",
come riportano i dati dell'Osservatorio Nestlé - Fondazione Adi
(Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica). Il calo nel
consumo di pesce per il 2013, dal 38% al 33%, "rappresenta un allarme
importante nell'ambito delle buone regole per mantenere lo stato di salute
tramite la tavola", dicono gli esperti: secondo un'indagine dell'Osservatorio,
i consumatori sono oggi più attenti al prezzo degli alimenti (67%)
e consumano il pesce solo saltuariamente (26%). "Questi dati - commenta
Giuseppe Fatati, presidente Fondazione ADI - sono preoccupanti. Il periodo
che stiamo vivendo porta a fare rinunce anche sul cibo, ma nei nostri
piatti non deve mancare il valore nutrizionale di ciò che mangiamo.
Piuttosto che rinunciare al pesce ne sono consigliati altri tipi, quelli
d'acqua dolce, meno utilizzati ma che hanno le medesime proprietà
nutrizionali e costano meno". Tra questi c'è la trota, che
ha "un bassissimo contenuto di colesterolo, è ricchissima
di Omega 3 ed è altamente digeribile". Secondo l'esperto,
"un'altra specie che potrebbe entrare nelle ricette della Vigilia
è il luccio, che è nella tradizione culinaria della Lombardia
e dell'Umbria ed è utilizzato in molte diete perché ha un
basso contenuto di grassi". In ogni caso, proprio con l'arrivo delle
"abbuffate" natalizie non bisogna dimenticare di fare attività
fisica per bruciare quelle calorie in più: "Fare ogni giorno
delle semplici passeggiate a ritmo sostenuto, per almeno 20-30 minuti,
può aiutare il nostro organismo a stare meglio e riattivare il
metabolismo. Tuttavia - conclude Fatati - la buona regola è mangiare
un po' di tutto, con gusto ma senza esagerare".
(ANSA).
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