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SALUTE
E BENESSERE
Influenza aviaria in Emilia-Romagna: la Commissione
approva le misure attuate dalle autorità italiane
La Commissione ha adottato il 27 agosto una decisione che
conferma le zone di rischio individuate dalle autorità italiane
in riferimento ai focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità
riscontrati in aziende avicole dell'Emilia Romagna.
Durante la riunione straordinaria del comitato permanente per la catena
alimentare e la salute degli animali (SCOFCAH) tenutasi ieri a Bruxelles,
le autorità italiane hanno descritto le severe misure adottate
per controllare la malattia, ridurne l'impatto sul settore avicolo ed
evitare possibili rischi per l'uomo. Gli esperti degli Stati membri hanno
approvato le misure applicate dall'Italia, che sono riflesse nella decisione
odierna della Commissione.
Tre focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) sono
stati individuati in tre aziende avicole: a Ostellato (provincia di Ferrara),
a Mordano (provincia di Bologna) e a Portomaggiore, vicino a Ostellato,
in Emilia-Romagna. I focolai sono comparsi rispettivamente il 15, 21 e
23 agosto 2013. Due stabilimenti riguardano la produzione di uova
(con una popolazione totale di 700 000 galline ovaiole) mentre un terzo
è per l'allevamento di tacchini. Per contenere la diffusione del
virus le autorità italiane stanno applicando le misure previste
dalla direttiva 2005/94/CE del Consiglio, in particolare per quanto riguarda
l'abbattimento degli uccelli e la protezione e sorveglianza delle aree
circostanti la zona colpita. In tali aree sono previste limitazioni di
movimento per il pollame vivo e i prodotti a base di pollame e sono in
corso controlli veterinari specifici. Le autorità italiane hanno
inoltre istituito un'ulteriore zona di restrizione corrispondente alla
parte orientale dell'Emilia-Romagna e all'estremo lembo sudorientale del
Veneto, nella quale sono previste limitazioni di movimento e misure
di sorveglianza sulle aziende agricole professionali e sugli avicoltori
che detengono galline ovaiole e tacchini. Un rafforzamento dei controlli
e delle misure di biosicurezza è inoltre stato applicato all'intero
settore avicolo in tutta Italia.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ritiene
che il rischio di trasmissione all’uomo dell'influenza aviaria sia
basso. Tuttavia le persone che hanno contatti diretti con i polli colpiti
dalla malattia (allevatori, veterinari, ecc.) dovrebbero utilizzare un
adeguato equipaggiamento protettivo personale, come previsto dalla legislazione
UE. Occorre comunque sottolineare che il consumo di pollame o uova commercializzati
nell'UE è sicuro, giacché gli esemplari affetti da influenza
aviaria vengono immediatamente distrutti insieme alle loro uova. In ogni
caso la cottura di tali prodotti elimina qualsiasi eventuale rischio.
(http://ec.europa.eu)
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