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SOSTE GOLOSE
Ad Andorno Micca (BI), una giornata speciale,
tra fornelli e convivialità
Se si pensa alla parola “scuola” si immagina
una istituzione educativa con il compito di insegnare ai giovani gli elementi
fondamentali della nostra civiltà, della cultura e, in alcune scuole,
specifiche discipline e la pratica di determinate professioni. Ma la base
di tutti gli insegnamenti, il pilastro, le fondamenta della vita sono
la disciplina e la convivialità.
Se nel caos si lavora male e se non c’è armonia tra collaboratori
e direttori, capi, o altra forma di autorità, il lavoro riesce
male o “solo a metà”. E a mettere insieme questi “ingredienti”
non poteva che essere... Mario Sobbia docente ai corsi di formazione e
di aggiornamento professionale alla ENFOE di Torino, ma si sa che dietro
le grandi menti c’è sempre una donna dalla fervida fantasia
e inventiva, come in questo caso Maria Grazia, moglie e ottima collaboratrice,
valida consigliera.
Mario Sobbia, executive chef alla prestigiosa “ICIF-Italian
Culinary Institute Foreigners” di Costigliole d’Asti (www.icif.com),
nonché ambasciatore della cucina italiana nel mondo (Incontri
d'autore: Mario Sobbia - Sottocoperta), e la moglie Maria Grazia,
valido aiuto nell’arte della buona cucina, elargiscono non solo
nozioni di cucina, ma perle di saggezza e di vita, e così eccoli
organizzare un curioso incontro di gastronomia-conviviale, fuori dalle
aule dei corsi, fuori Torino e, ad Andorno Micca, nel biellese, aprono
la loro casa all’insegna dell’amicizia, tralasciando ogni
convenevole, ogni manifestazione di “diversità tra allievi
e docenti” dimostrando che anche tra chi sta in cattedra e chi tra
i banchi può esserci amicizia, stima e rispetto anche con famigliarità,
“tra amici”.
Si apre la porta dei Sobbia, nella loro casa montana, situata dove prima
c’era la trattoria “Le tre vedove”, così chiamata
perchè gestita da tre vedove della 2° Guerra.
Attraverso le viuzze della vecchia Andorno, in una giornata di fine luglio,
lasciandomi alle spalle l’afosa città, Asti. Qui l’aria
è respirabile e mi fa ricordare che siamo a pochi chilometri dal
Santuario di Oropa e le montagne proteggono dall’eccessiva calura
mandando un pò di refrigerio. Ad attendermi ci sono gli amici-carissimi
Mario e Maria Grazia Sobbia, e Luciana.
Conoscerò gli allievi dell’ENFOE con i docenti: l’invito
è per una “domenica speciale” tra i fornelli e il pranzo
all’insegna dell’amicizia, ma sorrido mentre alzando lo sguardo
noto un gatto sonnecchiare pericolosamente in bilico sul davanzale di
una finestra! Bene, per una come me che ama i gatti è indubbiamente
foriero di una bella giornata!
I ragazzi sono già ai fornelli e sotto la direzione di Sobbia,
iniziano con la preparazione di piadina e focaccia che degusteremo ancora
calda con gli aperitivi. Niente alcolici, a ricordare che ci si può
deliziare anche con degli aperitivi analcolici e bibite fresche! Ottimo
esempio!
Deliziosa la piadina, favolosa la focaccia. Si inizia bene!
La cortesia, simpatia, disponibilità e ospitalità dei Sobbia
mi era nota da moltissimi anni, ma ancora non conoscevo la bravura in
cucina e la gentilezza dei ragazzi e dei docenti, virtù che sono
stati gli ingredienti predominanti e così ho scoperto un insolito
modo di fare scuola e di essere scolari! Ma chi lo avrebbe detto che un
docente avrebbe messo a disposizione la sua casa, una quindicina tra gli
allievi del corso di cucina e i loro docenti, avrebbero lasciato la famiglia,
il divertimento domenicale e una giornata di riposo per ritrovarsi tutti
ad Andorno Micca, per cucinare e pranzare in compagnia! Ma conoscendo
Sobbia: ... tale il maestro, tali gli allievi!
E così, oltre ai docenti e la direzione: Giancarlo, Elisabetta,
Patrizia e Federica, nonché Mario, ecco affiancarsi gli allievi
Grazia, Fabio, Barbara, Paola, Laura e Salvatore e non ci crederete, ma
loro, oltre ad essere mogli, madri e padri, sono ingegneri, funzionari
della Regione, commercialisti, ecc., con la passione della buona cucina...
italiana!
A proposito, Fabio, ingegnere, ha creato una torta di ricotta e pere,
e una panna, che se una come me, che non ama i dolci avrebbe fatto il
bis e il tris, come per la crema che era nei bignè, credetemi...
doveva essere proprio deliziosa!
Solitamente a fine pasto sei già sazio e vieni disgustato con dolci
nauseanti. Capisco che se è
un dolce, deve essere dolce, ma io opterei invece per un sorbetto di limone
e salvia.
Non è mancato il valido aiuto e la consulenza di Maria Grazia Sobbia
nella preparazione del pranzo e dell’accoglienza: anche a lei si
deve la perfetta riuscita della giornata in amicizia.
Un’altra presenza è stata quella di Luciana che da instancabile
amica si è data da fare anche
fornendo alcuni preziosi ingredienti che, con i Sobbia, accudisce nel
piccolo orticello ...
francescano, quando soggiorna loro ospite in questa fresca località.
Allestito dove un tempo vi era il battuto per il gioco delle bocce, tipico
delle trattorie contadine di quei tempi, ora in un angolo si notano testimonianze
del passato, scorci antichi!
Non ho dubbi: solo i Sobbia, i docenti della ENFOE e gli allievi, potevano
creare una situazione famigliare, informale, senza barriere tra alunni
e docenti, in perfetta sintonia anche tra di loro e più che compagni
di scuola li ho visti “amici” e tutti insieme a cucinare...
per sè stessi e fortunatamente per i sottoscritti!
Cosa ho degustato? Se me lo chiedete è perchè siete... masochisti
e io, sadicamente vi dirò:
salatini vari, focaccia salata e piadina romagnola, per gli aperitivi
involtini di pollo al bacon
orecchiette con salsa di melanzane e peperoni
grigliata di salciccia, costine, agnello, pollo, pancetta, salamella
torta di pere e ricotta
cascata di bignole
crema-panna
Che bengodi di cose buone... ma prima di tutto di amicizia e convivialità!
E allora, voi lettori, godetevi queste immagini e fatene buon esempio!
E il prossimo incontro? Forse dai Sobbia, forse a casa mia o forse chissà
che non siate voi ad invitare l’allegra brigata di cuochi e chef!
... E perchè no?
di Alexander Màscàl e Matteo Saraggi
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