SALUTE E BENESSERE

Prodotti pericolosi
Consumatori: l'ultima relazione sulla sicurezza dei prodotti indica una riduzione del numero di prodotti pericolosi che raggiungono il mercato dell'UE

I consumatori dell'UE desiderano essere rassicurati quanto al fatto che i prodotti che acquistano – siano essi fabbricati nell'UE o importati da paesi terzi – sono sicuri. La buona notizia è che, grazie all'accresciuta efficienza del sistema d'informazione rapida sui prodotti di consumo pericolosi diversi dagli alimenti ("RAPEX"), i prodotti pericolosi sono individuati prima e più efficacemente e rimossi più tempestivamente dal mercato UE. Tale processo comporta una concatenazione di azioni che comprende interventi a monte per eliminare, mediante soluzioni progettuali, i rischi alla fonte, una migliore valutazione dei rischi e una stretta cooperazione tra le autorità dell'UE, segnatamente quelle doganali, per identificare i rischi nei punti d'entrata.
John Dalli, Commissario responsabile per la salute e la politica dei consumatori, ha affermato: "Il fatto che un minor numero di prodotti pericolosi arrivi sul mercato dell'UE è una buona notizia per i consumatori. Dobbiamo però mantenere alta l'attenzione in modo da far fronte alle sfide poste dalla filiera globale delle forniture e da affrontare le nuove problematiche legate alla sicurezza dei prodotti via via che emergono. Per tale motivo rimane prioritaria la realizzazione del sistema di "sorveglianza continuativa" (Seamless Surveillance) rafforzando la cooperazione all'interno dell'UE nonché la cooperazione con i partner internazionali".
RAPEX: un sistema d'informazione rapida per garantire la sicurezza dei consumatori dell'UE
Il sistema RAPEX ha registrato un'evoluzione significativa a partire dal 2004 (anno in cui la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti è stata recepita nelle legislazioni nazionali). Gli Stati membri hanno speso fino a 100 milioni di EUR e impiegato ben 6 000 ispettori per assicurare il rispetto della normativa sulla sicurezza dei prodotti. La relazione 2011 sottolinea i risultati raggiunti:
- un'individuazione più tempestiva;
- una migliore sorveglianza del mercato e una migliore attuazione della normativa sulla sicurezza dei prodotti ad opera delle autorità nazionali, anche attraverso progetti specifici;
- una migliore valutazione del rischio ad opera delle autorità;
- una maggiore attenzione per la qualità e l'utilità delle notifiche;
- una crescente cooperazione con le autorità doganali;
- connessioni in rete e attività di formazione permanente coordinate dalla Commissione europea.

Relazione RAPEX 2011: cosa si sa dei paesi d'origine?
Anche se la Cina rimane – con più della metà delle notifiche RAPEX – il primo paese per il numero di notifiche relative a prodotti, si constata un calo dal 58% registrato nel 2010 al 54% del 2011.
Il 19% delle notifiche (293 in tutto) riguardavano prodotti di origine europea. Il 15% prodotti di altri paesi. 8% prodotti di origine ignota (rispetto al 23% nel 2004 – la percentuale cala costantemente grazie a una migliore identificazione dell'origine).
Prodotti pericolosi di origine europea hanno fatto scattare 293 notifiche che interessavano tra l'altro 44 prodotti di origine francese (3%), 43 prodotti tedeschi (3%) e 32 prodotti italiani (2%).
I paesi che fanno le notifiche – tutti gli Stati membri partecipano
Tutti gli stati hanno partecipato al sistema RAPEX individuando e notificando i prodotti pericolosi e assicurando adeguate azioni di follow-up. I paesi più attivi sono stati la Spagna (189 notifiche), la Bulgaria (162 notifiche), l'Ungheria (155 notifiche), la Germania (130 notifiche) e il Regno Unito (105 notifiche). Le notifiche inviate da questi paesi ammontano al 47% di tutte le notifiche relative a prodotti che presentano un rischio grave inviate per il tramite del sistema.
La parte del leone la fanno gli indumenti e i prodotti tessili, i giocattoli e i veicoli a motore.
Gli indumenti e i prodotti tessili sono stati i prodotti notificati più di frequente (423 notifiche riguardavano il rischio di soffocamento e di irritazione), seguiti dai giocattoli (324 notifiche essenzialmente per il rischio di soffocamento), i veicoli a motore (171 notifiche per il rischio di lesioni), le apparecchiature elettriche (153 notifiche per il rischio di folgorazione) e i cosmetici (104 notifiche per il rischio chimico) che complessivamente corrispondono al 74% di tutte le notifiche effettuate nel 2011 in merito a prodotti che presentano un grave rischio.

I passi successivi:
Continuano i lavori per:
porre in atto il sistema di "sorveglianza continuativa" (Seamless Surveillance);
intensificare la cooperazione con i paesi terzi: in particolare quella bilaterale con la Cina e quella trilaterale con gli USA e la Cina (la prossima riunione trilaterale è prevista per il giugno 2012) e portare avanti la cooperazione con gli USA, il Canada e l'Australia su un'importante iniziativa per la messa in comune delle informazioni relative ai richiami di prodotti (sotto gli auspici dell'OCSE);
mettere a punto le proposte relative a un pacchetto legislativo globale sulla sicurezza dei prodotti e la sorveglianza del mercato;
far opera di sensibilizzazione tra le imprese per renderle consapevoli dei loro obblighi.
(fonte: http://europa.eu)

Info:
MEMO/12/309
http://ec.europa.eu/consumers/safety/news/index_en.htm



Torna all'indice di ASA-Press.com