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SALUTE
E BENESSERE
Mangi crudo? Fai attenzione: sì a carote e spinaci, no a carne
e pesce
Carne, pesce e verdura: meglio crudo
o cotto? La credenza che cucinare i cibi li privi dei nutrienti fondamentali
dilaga, ma non sempre è una buona idea. Carote, spinaci, asparagi,
cavoli, peperoni e cavolfiore perdono il 10% dei nutrienti se cotti
al vapore o bolliti, ma guadagnano in digeribilità e assimilazione.
Diverso il discorso per carne e pesce, casi in cui la cottura evita i
rischi di intossicazione e di contrarre parassiti.
Andrea Ghiselli, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Ricerca
per Alimenti e Nutrizione, ha detto: “Su Internet circolano varie
piramidi crudiste, vegetariane, che però non hanno alcun valore
dal punto di vista nutrizionale. Il calore, lo sappiamo da sempre, migliora
digeribilità e sicurezza igienica dei cibi. La sorpresa è
che, di recente, numerosi studi hanno dimostrato come una lieve cottura
possa fare aumentare il potere antiossidante di molti ortaggi e favorirne
biodisponibilità e assorbimento da parte dell’organismo.
Questo perché il calore tende a rompere le pareti delle cellule
vegetali, che possono trattenere al loro interno numerosi composti utili”.
Accade allora che cibi come carote e spinaci da cotti forniscano
una maggiore quantità di carotenoidi e acido ferulico. I cibi crudi
però non sono il male: le carote crude presentano infatti un maggiore
apporto di polifenoli, mentre i broccoli crudi contengono più sulforafano.
L’eterno dilemma tra crudo e cotto viaggia poi sulle vitamine. Ghiselli
in merito ha spiegato: “Quanto alla vitamina C, che abbonda in verdura
e frutta, è vero che si distrugge con il calore (per esempio, i
peperoni cotti che ne sono ricchissimi possono perderne fino al 60%),
ma è anche vero che una corretta alimentazione è talmente
ricca di questa vitamina, da garantirne comunque abbastanza”.
Il dilemma si fa poi più delicato per carne e pesce. Mangiare tali
alimenti crudi presenta più rischi che vantaggi. Ghiselli spiega:
“I rischi di intossicazione sono azzerati solo dalla cottura. Bisogna
ammettere, però, che oggi i controlli igienici sono tali da ridurre
drasticamente il pericolo”. (http://www.blitzquotidiano.it)
Ma non sempre i controlli igienici e la freschezza autorizzano a mangiare
i cibi crudi. Nel caso del pesce il fatto che sia fresco non basta a difendersi
dai parassiti, come spiega Patrizia Cattaneo, professore ordinario di
Ispezione dei prodotti della pesca, Università di Milano: “Non
è sufficiente che il pesce sia fresco per essere sano. Il pescato,
in mare o in acque dolci, può ospitare larve di pericolosi parassiti,
che sfuggono ai controlli sanitari. Se si vuole mangiarlo crudo, va congelato
rapidamente a temperature inferiori a -20 °C per almeno 24-36 ore:
l’abbattimento termico uccide i parassiti”.
Insomma mangiare crudo non sempre è un vantaggio. Cibo per cibo
è necessario valutare pro e contro della rinuncia a cuocere le
pietanze. E se si è nel dubbio un blog su Le Monde prova a chiarire
le idee, senza contare che le informazioni nel web aiutano il consumatore.
Consultare una ”Piramide del cibo crudo”, come ad esempio
quella sulle verdure che alla base ha insalate e verdure verdi, mentre
all’apice alghe, potrebbe aiutare. (www.blitzquotidiano.it)
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