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SALUTE
E BENESSERE
Produttori, insalate pronte sicure,
nessun allarme
La messa sul banco degli imputati
delle insalate in busta 'pronte per l'uso', in notizie pubblicate sul
web e dal periodico Il salvagente che raccomanda di ''lavarle accuratamente
prima del consumo'' è ''un ennesimo caso di ingiustificato allarmismo
mediatico''. Lo afferma, in una nota, Ambrogio De Ponti, presidente di
Unaproa, l'Unione nazionale che rappresenta oltre l'80% delle Organizzazioni
di produttori in Italia interessate alla coltivazione e confezionamento
delle insalate pronte per l'uso. Le notizie alle quali i produttori fanno
riferimento riguardano un'indagine dell'università di Torino che,
nel vuoto normativo italiano, ha trovato su 100 buste un 40% di campioni
fuori limite rispetto ai valori microbiologici secondo la normativa vigente
in Francia.
Alla luce di un allarme che ''rischia di mettere in difficoltà
un settore che registra trend di consumo e di gradimento in costante crescita''
De Ponti chiede al ministero della Salute un urgente intervento chiarificatore
sull'argomento ''a tutela dei produttori e dei consumatori". Urge
inoltre, continua il presidente Unaproa, il decreto applicativo della
legge n. 77/2011 promulgata proprio per disciplinare il comparto della
cosiddetta quarta gamma in tutte le sue fasi produttive". Da oltre
un anno sono tre i ministeri impegnati a fornire le disposizioni per la
preparazione, il confezionamento e la distribuzione di queste produzioni,
ovvero il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali,
il Ministero della salute e il Ministero dello sviluppo economico. La
legge n. 77 del 13 maggio 2011, sottolinea infine Unaproa, è ''il
risultato di un lungo lavoro che ha visto impegnata tutta la filiera produttiva
ed è stato fortemente voluto proprio dal mondo della produzione
organizzata per sgombrare il campo da qualsiasi interpretazione sui parametri
chimico-fisici e igienico sanitari del ciclo produttivo, del confezionamento,
della conservazione e della distribuzione, prevedendo tra l'altro l'obbligo
di riportare queste informazioni sulle confezioni a tutela del consumatore''.
(www.ansa.it)
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