|
SALUTE
E BENESSERE
Funghi velenosi, pericolo è sicurezza riconoscerli
Stimati ogni anno fino a 1.300 casi d'intossicazione
La convinzione di saper riconoscere le
varie specie di funghi. E’ questo che mette a rischio la vita dei
cercatori di funghi, come nel caso del padre e della figlia morti a causa
di funghi velenosi, mentre la mamma aspetta il trapianto di fegato. Nei
casi più fortunati, infatti, il pericolo è l'intossicazione,
ma, soprattutto in questa stagione si registrano diversi casi di avvelenamento
gravi che necessitano trapianti di fegato d'urgenza o che possono addirittura
essere fatali.
Anche se non esiste in Italia una casistica nazionale (manca un registro
unitario) sarebbero tra i 600 e i 1.300 i casi di avvelenamento da funghi
registrati ogni anno. La stima è stata calcolata dagli esperti
in base ai dati del Centro Antiveleni del Policlinico Gemelli.
''Purtroppo - afferma Alessandro Barelli responsabile del Centro antiveleni
del policlinico Gemelli di Roma - incidenti di questo tipo dipendono da
persone che raccolgono funghi pensando di essere esperte, invece confondono
specie commestibili con specie mortali''.
''Chi cerca i Porcini - prosegue l'esperto - difficilmente confondibili
con altri funghi, rischia poco''. Per stare tranquilli, l'esperto consiglia
di far analizzare il "raccolto" presso gli ispettorati micologici
che si trovano nelle Asl. ''Se non è possibile - continua - in
caso di dubbi, meglio buttare il tutto che consumarlo. Nulli, invece,
i rischi per i funghi comprati presso gli esercizi commerciali''.
Il rischio intossicazione o peggio avvelenamento è sempre in agguato,
e anche se oggi si muore di meno grazie ai trapianti e la rete Trapianti
funziona oramai con grande efficienza, non è detto che sia sempre
disponibile un organo nuovo in poche ore.
Non solo: ''I centri antiveleni - conclude Barelli - non rientrano e non
sono inclusi nei Lea e come tali possono essere cancellati da un momento
all'altro, visti gli ultimi tagli''. (www.ansa.it)
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|