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SALUTE
E BENESSERE
Derivati del petrolio negli alimenti, sotto accusa rivestimenti
per formaggi e cartoni per pizza
L'Efsa pubblica uno studio sui rischi per la salute
I derivati del petrolio ci regalano
un altro effetto collaterale che finisce direttamente nel
piatto. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)
ha pubblicato pochi giorni fa un parere scientifico su alcune miscele
di “idrocarburi degli oli minerali” (MOH, Mineral Oil Hydrocarbons)
presenti nel circuito alimentare. Per essere più chiari stiamo
parlando di sostanze derivate dal petrolio, utilizzate in piccole quantità
nella filiera alimentare, che vengono assorbite dall’organismo.
L’impatto di questi composti sulla salute umana non è
trascurabile, visto che quelli classificati come “aromatici”,
sono considerati cancerogeni e genotossici (possono danneggiare il DNA,
il materiale genetico delle cellule e provocare il cancro). C’è
poi un altro gruppo di MOH detti “saturi”, in grado di accumularsi
nei tessuti e provocare effetti avversi sul fegato. Il documento individua
alcuni potenziali rischi collegati sia alla diretta esposizione di queste
sostanze contenute negli alimenti, oppure utilizzate negli imballaggi
alimentari.
La lista comincia con gli oli minerali usati nella carta cerata per impacchettare
la carne, nei formaggi, nei rivestimenti di cera applicati direttamente
sul cibo (la classica “buccia”) o nella produzione di sacchetti
di iuta per migliorarne le filatura. I MOH sono utilizzati anche per il
trattamento superficiale degli alimenti come il riso, o nei prodotti della
pasticceria, in cere paraffiniche (ad esempio per gomme da masticare o
rivestimento di certi frutti) e nella formulazione di pesticidi.
Ci sono anche oli minerali utilizzati come additivi nella produzione di
materiali plastici e come lubrificanti nella cicloproduttivo delle lattine,
oppure negli imballaggi in carta e cartone riciclato e relativi inchiostri.
Le analisi condotte hanno dimostrato che la presenza, anche in piccole
quantità è molto diffusa, con livelli elevati in: pane,
panini e cereali perché i MOH sono usati come agenti di distacco
e come spray per rendere lucidi i cereali.
Un’altra sorpresa riguarda il riscontro negli alimenti secchi
come la pasta (in questo caso per l’impiego di confezioni con carta
e/o cartone riciclati), inclusi i dessert tipo “budino”.
Problemi simili furono rilevati anni fa, a causa dell’uso di cartoni
per pizze da asporto ricavati da materia prima riciclata.
Lo studio conclude evidenziando un reale motivo di preoccupazione per
alcuni consumatori come i bambini e gli adolescenti. Secondo
il rapporto Efsa il problema MOH non deve essere sottovalutato, poiché
i rischi sono concreti e dovrebbero essere valutati ed affrontati con
misure specifiche. Il gruppo di esperti ritiene infatti che le dosi giornaliere
ammissibili (DGA) di alcuni di questi composti debbano essere rivisti,
come ha già evidenziato l'Istituto tedesco per la valutazione del
rischio tedesco (BFR) nel 2010.
(Luca Foltran - www.ilfattoalimentare.it)
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