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SALUTE
E BENESSERE
Severi controlli alimentari in Italia, massima sicurezza per il consumatore
Nel bel Paese solo lo 0,4% di frutta e verdura presenta residui
al di sopra dei limiti di legge, con addirittura il 64,2%, due casi su
tre che ne è del tutto privo, e rispetto ad una media europea del
3,5%. Lo fa sapere Agrofarma, l'Associazione nazionale imprese agrofarmaci
che fa parte di Federchimica, commentando la pubblicazione del libro-inchiesta
di Marie-Monique Robin ''Il veleno nel piatto - I rischi mortali nascosti
in quello che mangiamo"
"In Italia vigono ad oggi severi controlli da parte di autorita'
competenti che garantiscono al consumatore alti standard di sicurezza
alimentare". Lo fa sapere Agrofarma, l'Associazione nazionale imprese
agrofarmaci che fa parte di Federchimica, commentando così la pubblicazione
del libro-inchiesta di Marie-Monique Robin ''Il veleno nel piatto - I
rischi mortali nascosti in quello che mangiamo". L'utilizzo in agricoltura
degli agrofarmaci, "è oggi tutelato da una normativa stringente
che garantisce la sicurezza per l'ambiente, il consumatore e l'operatore
agricolo, dalla scoperta della molecola fino all'utilizzo in campo",
fa sapere Agrofarma.
Secondo l'associazione, l'ortofrutta italiana è sottoposta a rigorose
e continuative verifiche da parte di autorità quali il ministero
della Salute, a livello nazionale, e l'Efsa a livello europeo; secondo
i dati dell'ultimo Rapporto ufficiale Fitofarmaci del ministero della
Salute, basati sull'analisi di migliaia di campioni, in Italia solo lo
0,4% di frutta e verdura presenta residui al di sopra dei limiti di legge,
con addirittura il 64,2%, due casi su tre che ne è del tutto privo,
e rispetto ad una media europea del 3,5%.
"In riferimento poi agli allarmi lanciati sulla possibilità
che nel corpo umano venga riscontrata la presenza di una 'zuppa chimica',
sottolineiamo che ad oggi non esiste alcuna evidenza scientifica che dimostri
l'esistenza di un effetto negativo dovuto ai casi di multiresiduo".
La stessa normativa che fissa il limite massimo per ogni sostanza eventualmente
presente in forma di residuo, sottolinea l'associazione, applica un fattore
di sicurezza 100; questo consegue nell'ottenimento di una soglia massima
che è addirittura un centesimo di quello che potrebbe essere già
ammesso, garantendo di conseguenza massima sicurezza per il consumatore.
Grazie al supporto degli agrofarmaci oggi le colture possono essere protette
da una molteplicità di rischi che comprometterebbero la qualità
e la resa dei raccolti, con dannose conseguenze per il patrimonio e la
sicurezza alimentare.
Agrofarma rassicura i consumatori sostenendo che, grazie ad opportuni
e mirati interventi, è possibile prevenire la diffusione di alcune
tossine naturali come le micotossine, potenzialmente dannose per la salute
dell'uomo, contribuendo invece a produrre alimenti sicuri, sani e di qualità.
In linea con quanto detto l'Associazione segnala come i costanti e significativi
investimenti in ricerca e sviluppo da parte delle industrie del settore,
infine, abbiano permesso di ottenere nel solo 2010 una riduzione dell'utilizzo
di fitofarmaci del 2.4% (Istat). L'introduzione di nuove tecnologie sempre
più avanzate e rispettose dell'ambiente ha infatti consentito di
ridurre le dosi d'impiego, tant'è vero che, se si guarda in maniera
ampia al ventennio 1990-2010, si registra un consistente calo del 32%
del consumo nazionale di agrofarmaci (www.adnkronos.com)
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