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SALUTE
E BENESSERE
I “non malati” di celiachia: glutine
bandito, business da 35 mln di euro
Non sono malati, ma il glutine è diventato il loro nemico. Temono
la celiachia e la sensibilità al glutine. Un timore che vale 35
milioni di euro per il business dei prodotti privi di glutine venduti
a caro prezzo in farmacie e supermercati. Disturbi addominali, diarrea,
meteorismo e cefalea sono i sintomi che portano dalle autodiagnosi alle
diete fai da te. Un senso di sollievo legato ad effetti placebo secondo
i medici e l’associazione Aic, Associazione italiana celiachia,
che hanno lanciato l’allarme.
In Italia sono 380 mila i malati di celiachia e l’85 per cento di
questi soffre di una forma asintomatica. Solo una gastroscopia con biopsia
del duodeno e specifici esami del sangue o del Dna riescono a rivelare
la patologia. Ma ad acquistare prodotti per celiaci sono circa 1 milione
di persone. L’idea, malsana, è che privarsi del glutine faccia
“stare meglio”. Una dieta costosa e non necessaria secondo
la Aic. Ma oltre alla celiachia a preoccupare sarebbe la sensibilità
al glutine, una forma di sensibilità che secondo i medici è
ancora da verificare.
Andriano Pucci, presidente della Fondazione celiachia, spiega: “Uno
studio italoamericano ha rivelato l’esistenza di una forma di sensibilità
al glutine, diversa dalla celiachia, ma la reale incidenza e le caratteristiche
della sindrome sono tutte da verificare, perciò è opportuno
che sui stia alla larga dal sensazionalismo”. Gino Roberto Corazza,
direttore della clinica San Matteo di Pavia e uno dei massimi esperti
di celiachia in Italia, parla di effetto placebo “dalla durata limitata.
Ed effetto nocebo, ovvero la reazione patologica che una persona prova
nei confronti di una sostanza che ritiene dannosa. Non dico che non esista
la sensibilità al glutine, ma che sono scarse le evidenze scientifiche.
E’ indispensabile invitare tutti alla massima cautela scientifica
e clinica”.
In una società dove la salute e la forma fisica diventano quasi
un’ossessione, il passo da sana abitudine alimentare a moda è
breve. Il glutine è bandito, la malattia (immaginaria) sconfitta,
ma i veri vincitori sono le case farmaceutiche ed i loro guadagni. Diagnosticare
un’intolleranza al glutine richiede esami specifici ed una dieta
appropriata, che solo un medico può consigliare. Ma alla carica
dei “non malati” non importa: evitare il glutine è
la nuova tendenza, sostenuta dalle campagne pubblicitarie di chi ha creato
il fruttuoso business. (www.blitzquotidiano.it)
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