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SALUTE
E BENESSERE
Bio batte convenzionale
Contrasta l'invecchiamento e ha più vitamina. Gli spazi aperti
per il pascolo e l'alimentazione degli animali allevati in biologico hanno
un effetto sulla qualità del latte, più ricco di grassi
e proteine, in particolare di capre e pecore, e di molecole antiossidanti
I prodotti biologici hanno spesso più vitamina C di quelli convenzionali,
e nel caso dei cereali contengono una percentuale inferiore di glutine.
Se si parla del settore ortofrutticolo, il 'bio' contiene una maggiore
quantità di metaboliti secondari, antiossidanti e quindi in grado
di contrastare i radicali liberi, mentre il frumento biologico ha una
maggiore quantità di acido fitico che lo rende migliore dal punto
di vista organolettico e quindi in grado di trasformarsi in prodotti più
gustosi.
Sono queste, secondo l'Aiab, le carte vincenti del biologico rispetto
ai prodotti convenzionali, stando a quanto emerge dal nuovo rapporto dell'associazione
italiana per l'agricoltura biologica "Il Buono Bio". Il metodo
biologico, poi, ha una ricaduta positiva anche sulla qualità degli
alimenti derivanti da produzioni zootecniche. Stando al rapporto Aiab,
gli spazi aperti per il pascolo e l'alimentazione degli animali allevati
in bio hanno un effetto sulla qualità del latte, più ricco
di grassi e proteine, in particolare di capre e pecore, e di molecole
antiossidanti.
A queste qualità si aggiunge l'assenza di residui fitofarmaci sugli
alimenti biologici, sebbene non si possano escludere accidentali contaminazioni
dovute all'inquinamento diffuso nel suolo, nelle acque e nell'aria. Ad
ogni modo, stando a quanto rileva l'Aiab, la presenza di residui fitofarmaci
su frutta e verdura è rispettivamente di 550 e 770 volte più
bassa rispetto ai prodotti convenzionali.
In tanti lo hanno gia' scelto e lo conoscono alla perfezione, ma per chi
volesse convertirsi al biologico, l'Aiab dedica il "Vademecum del
consumatore": poche semplici regole da osservare per essere certi
di scegliere un prodotto che sia davvero 'bio'. Il vademecum è
contenuto nel nuovo rapporto dell'associazione italiana per l'agricoltura
biologica "Il Buono bio" e parte da una prima regola di base:
leggere bene l'etichetta.
I prodotti bio messi in commercio in Europa devono avere il logo biologico
europeo (una foglia bianca stilizzata disegnata con le stelline dell'Unione
Europea su fondo verde) e riportare in etichetta il Paese di origine dell'azienda
(per esempio, It per Italia), il metodo di produzione (bio, org, eko)
e i codici dell'azienda e dell'organismo di controllo. Seconda regola:
scegliere la filiera corta. Meglio, quindi, acquistare dal produttore
o ricorrere a Gas, spacci aziendali, mercati di vendita diretta, ordinazione
on-line, così si instaura un rapporto diretto consumatore-produttore
e si abbatte il prezzo.
Terzo, preferire prodotti italiani o trasformati localmente, riducendo
cosi' anche l'impatto ambientale. Per garantire la qualità e l'italianità
dei prodotti, l'Aiab ha creato da oltre 20 anni il marchio GaranziaAiab,
apposto sui prodotti con i requisiti più restrittivi della regolamentazione
comunitaria sul bio. Altro consiglio è quello di consumare prodotti
di stagione e di preferire, nel caso di alcuni prodotti come cacao e caffè
per i quali non si può acquistare italiano, quelli a marchio Fair
Trade che assicura il commercio equo e solidale e la giusta retribuzioine
dei lavoratori. (http://www.adnkronos.com)
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