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SALUTE
E BENESSERE
Bambini e alimentazione
Circa il 30% in sovrappeso ma anche il 10% dei normopeso rischio.
I risultati del 2° ‘Osservatorio Nutrikid Nestlé in collaborazione
con la Clinica Pediatrica dell’Ospedale San Paolo di Milano e con
SPES – Società per l’Educazione alla Salute
Se la percentuale dei bambini in sovrappeso e obesità si conferma
al 29%, un altro 10% può definirsi a rischio in quanto ‘predisposto’
per fattori di rischio familiari o abitudini alimentari quali il BMI (indici
di massa corporea) dei genitori, abitudine a spuntino e merenda qualitativamente
non corretti, prima colazione non adeguata e scarso movimento. Lo dimostrano
i dati del ‘2° Osservatorio Nutrikid’ realizzato da Nestlé
in collaborazione con la Clinica Pediatrica dell’Ospedale San Paolo
di Milano e con SPES – Società per l’Educazione alla
Salute e il centro di ricerca Ales Research. Gli oltre 4400 questionari
compilati nel 2011 dai genitori nell’ambito del progetto didattico
Nutrikid (giunto alla 4^ edizione in corso con 200.000 bambini coinvolti
sul territorio nazionale) mostrano infatti alcuni trend significativi
per valutare possibili interventi preventivi, oltre che educativi.
E’ infatti oggi condiviso che lo sviluppo delle abitudini alimentari
è influenzato soprattutto dalla struttura, dalle interazioni e
dal livello culturale della famiglia. Se ‘in casa’ i modelli
di riferimento, cioè i genitori, mostrano abitudini alimentari
corrette e relazioni interpersonali positive, si svilupperanno comportamenti
altrettanto corretti, senza eccessi, carenze e ribellioni. In questo scenario
sono stati individuati i 10 principali fattori di rischio nelle abitudini
dei bambini o nelle caratteristiche familiari ed è stato riscontrato
che ben l’85% dei bambini coinvolti in tale progetto presenta almeno
5 di questi 10 fattori:
Primi 10 fattori di rischio
Fonte: Ales Research per Osservatorio Nutrikid Nestlé
Impatto sul BMI
BMI (Body Mass Index) dei genitori - 23%
Spuntini e merende non corretti - 12%
Sesso del bambino (maschio) - 12%
Area Geografica (sud e isole) - 7%
Colazione non corretta - 6%
Figura di riferimento (se i genitori demandano ad altri, es alla TV, il
loro ruolo nell’educazione alimentare) - 6%
Poca attività fisica - 5%
Abitare in città - 5%
Cosa si beve (fuori o durante i pasti, ad esempio bevande gassate e/o
zuccherate) - 5%
Titolo studio genitori non elevato - 4%
“Il rischio relativo per un bambino obeso di diventare un adulto
obeso aumenta con l’età ed è direttamente proporzionale
alla gravità dell’eccesso ponderale. Fra i bambini obesi
in età prescolare, dal 26 al 41% è obeso da adulto, e fra
i bambini in età scolare dal 42 al 63%. La percentuale di rischio
sale al 70% per gli adolescenti obesi. Ecco perché è importante
conoscere i fattori di rischio per la comparsa di sovrappeso e obesità
e perché in tale ambito è importante parlare di prevenzione.
L’avere uno o entrambi i genitori obesi è il fattore di rischio
più importante per la comparsa dell’obesità in un
bambino. Le abitudini alimentari scorrette, soprattutto al di fuori dei
due pasti principali (colazioni, spuntini e merende non adeguate) e i
comportamenti sedentari (poca attività fisica, abitare in città
quindi con poche infrastrutture e occasioni di movimento) hanno un’influenza
sul BMI del bambino per il 28%” commenta la dr.ssa Elvira Verduci
(Clinica Pediatrica Ospedale San Paolo Università degli Studi di
Milano). “Andando nel dettaglio del comportamento alimentare si
individuano le abitudini da correggere o migliorare. Se infatti il 90%
dei bambini sembra consumare la prima colazione con regolarità,
il 44% di questi la fa però in maniera ripetitiva, mangiando sempre
più o meno gli stessi cibi. Sappiamo invece come la varietà
dell’alimentazione sia importante. Che fare la colazione sia una
regola d’oro lo dimostrano anche i dati relativi a coloro che invece
non fanno colazione al mattino: tali bambini tendono ad avere abitudini
alimentari sbagliate anche nel corso di tutta la giornata, ad esempio
mangiano meno frutta e prediligono patatine”.
Educare alla prima colazione è infatti
solo il 1° passo. “La colazione deve essere considerata un pasto,
da variare e alternare negli alimenti”, commenta la dr.ssa Elvira
Verduci (Clinica Pediatrica Ospedale San Paolo Università degli
Studi di Milano). “Abituare ad alcune buone regole non rappresenta
solo una necessità per garantire ai bambini i corretti apporti
nutrizionali, ma significa modificare man mano lo stile di vita. Iniziare
a fare una colazione varia ed equilibrata, ad esempio, conduce ad uno
spuntino di metà mattina nutriente ma leggero (pari al 5% dell’apporto
calorico giornaliero) così da permettere un pranzo adeguato, che
deve coprire il 40% dell’introito giornaliero completo. Arrivare
al pranzo con appetito, ma senza lo stomaco vuoto, può modulare
l’assunzione calorica del pasto successivo evitando quindi pigrizia
e stanchezza nel pomeriggio. La merenda del pomeriggio, a sua volta, deve
essere uno spuntino non un pasto e coprire il 10% dell’apporto calorico
totale. I dati dimostrano poi che chi inizia ad avere corrette abitudini
alimentari si avvia anche ad una maggiore attività fisica e a combattere
la sedentarietà nei piccoli gesti considerati fatti importanti
nel rischio di sovrappeso e obesità”.
Un altro dato importante riguarda il consumo di pesce e di verdura: il
21% ed il 31% del campione consumano rispettivamente pesce e verdura solo
occasionalmente o non ne consumano affatto. “In generale”
commenta la dottoressa Verduci “il consumo di frutta e quello di
verdura sono abitudini strettamente collegate tra di loro. Per questo
è utile sensibilizzare le famiglie al consumo di frutta durante
gli spuntini, così da abituare il gusto e far da traino per il
consumo di verdure durante i pasti”.
É chiaro dunque che oggi la corretta alimentazione non si gioca
su singoli alimenti buoni o cattivi in sé ma sull’insieme
delle scelte giornaliere, all’insegna della varietà e dell’equilibrio
nutrizionale. I dati del ‘2° Osservatorio Nutrikid’ Nestlé,
infatti, se pur confermano abitudini ancora da migliorare e la necessità
di mantenere alto il livello di attenzione e di intervento educativo,
evidenziano come sia possibile innescare un positivo ‘circolo virtuoso’:
una nuova buona abitudine, quando consolidata, porta più facilmente
ad un altro atteggiamento corretto, fino a stimolare l’attività
fisica e sportiva. Senza mai dimenticare il ‘peso’ della famiglia,
quello fisico, quello affettivo e quello del buon esempio che vince su
tutte le regole.
Per informazioni
Letizia Balducci, Nestlé, tel. +39 02 81817406; e-mail marialetizia.balducci@it.nestle.com
Rossella Camaggio, Edelman, tel +39 348 3001325: e-mail rossella.camaggio@edelman.com
Wanda Gatti, Edelman, tel. 345 7140782; email wanda.gatti@edelman.com
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