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SALUTE
E BENESSERE
Alimenti: scadenze ignorate e dieta degli
avanzi, i rischi della crisi
Date di scadenza ignorate e avanzi rimessi nel piatto anche dopo giorni
e giorni di permanenza in frigorifero. In tempi di crisi ogni trucco è
buono per rimandare l'appuntamento con il carrello della spesa. Ma se
evitare gli sprechi è un atteggiamento virtuoso e da riscoprire,
la parsimonia spinta agli eccessi può nascondere delle insidie.
L'allarme arriva da Oltremanica dove la Food Standards Agency (Fsa) britannica,
organismo governativo per la sicurezza alimentare, ha condotto un'indagine
su oltre 2 mila persone dalla quale emerge che più di un cittadino
su 2 in questo periodo di austerity dichiara di fare "un uso migliore"
degli avanzi. Di per sé un buon proposito, che però spesso
si traduce nel disperato tentativo di 'risuscitare' prodotti o pietanze
ormai da buttare. Un accanimento non privo di pericoli per la salute,
avverte la Fsa.
Le preoccupazioni dell'Agenzia Gb aumentano soprattutto alla vigilia dell'estate,
perché è proprio durante la stagione calda che si registra
il picco massimo delle intossicazioni alimentari. Il clima caldo e umido
favorisce infatti la proliferazione di germi che trovano nei cibi più
'datati' il loro habitat ideale.
"Tutti noi negli ultimi anni abbiamo visto diventare sempre più
salato il conto della spesa settimanale al supermarket, e di conseguenza
cerchiamo il modo di ammortizzare al meglio ottenendo la massima resa
dai prodotti acquistati", osserva Bob Martin della Fsa. "Sfruttare
anche gli avanzi è una buona abitudine", premette l'esperto
di sicurezza alimentare. "Tuttavia, se non si fa attenzione a maneggiarli
e a conservarli in modo adeguato, c'è il rischio di avvelenarsi".
Un'altra abitudine a rischio, sempre più diffusa con la crisi,
è la tendenza a ignorare la data di scadenza dei cibi passando
direttamente alle prove empiriche. Un terzo degli intervistati nell'indagine
riportata su Bbc news, infatti, non bada alla 'deadline' stampata in confezione,
ma si illude di poter capire se un alimento è ancora buono da mangiare
semplicemente guardandolo e annusandolo.
Invece, precisa Martin, affidandosi all'istinto l'errore è dietro
l'angolo. "Valutare a naso o a occhio nudo lo stato di conservazione
di un cibo è sicuramente una tentazione", riconosce lo specialista,
ma non è mai una buona idea: "Microbi alimentari come l'Escherichia
coli o la Salmonella - spiega il rappresentante della Fda inglese - non
producono alcun cattivo odore nemmeno quando hanno raggiunto concentrazioni
pericolose. Pertanto, un alimento può ancora apparire buono e conservare
un odore invitante anche quando è ormai contaminato ed è
diventato rischioso per la salute".
Rassegnarsi a rispettare la data di scadenza, dunque, è la prima
regola per non correre rischi. Quanto agli avanzi, se è vero buttarli
è sbagliato, per poterli 'riciclare' in sicurezza è comunque
buona norma metterli subito in frigorifero, consumarli entro un paio di
giorni e riscaldarli finché sono bollenti. (www.adnkronos.com)
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