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SALUTE
E BENESSERE
Arsenico nel cibo: mancano le regole
I metalli pesanti sono una presenza sgradita nel nostro cibo. E per
questo sono regolamentati da leggi severe che ne stabiliscono il quantitativo
massimo consentito. Ma nessuna norma è stata ancora varata sull’arsenico,
sebbene si trovi in molti cibi comuni.
Metalli come l’arsenico, il cadmio, il piombo e il mercurio sono
sostanze che vorremmo evitare. La loro fama, infatti, non è delle
migliori, perché sono tossici per l’uomo e minacciano l’ambiente,
ma, poiché sono presenti nel terreno, nell’acqua e nell’atmosfera
a causa dell’inquinamento provocato dalle attività umane
come l’agricoltura, l’industria, la mobilità su gomma
(auto, camion...), sono molto vicini a noi e possono trovarsi, in piccolissime
dosi, nei prodotti alimentari che mangiamo quotidianamente. Il loro accumulo
nell’organismo può produrre effetti nocivi sulla salute.
I nostri controlli. Per monitorare la situazione italiana, periodicamente
controlliamo la presenza di metalli pesanti in alcuni campioni di alimenti,
scelti tra quelli maggiormente problematici. Questa volta abbiamo cercato
l’arsenico, il solo a non avere ancora limiti di legge. A essere
maggiormente contaminati da arsenico sono i frutti di mare, in particolare
i mitili, come cozze e vongole, che si nutrono “per filtrazione”
dell’acqua. Seguono i pesci pescati in mare aperto e quelli di allevamento.
Sono invece risultati completamente puliti il riso e i prodotti derivati
da questo cereale e il pangasio, un pesce di fiume allevato in Vietnam
che è stato spesso chiamato in causa per questo motivo. Ricordiamo
che a partire dal contenuto di arsenico totale, riscontrato in laboratorio,
abbiamo stimato la quantità di arsenico inorganico (quello tossico)
potenzialmente presente nei nostri campioni. Infine, abbiamo confrontato
questo dato con la dose giornaliera massima accettabile stabilita da Contam,
il gruppo di scienziati che si occupa di contaminanti per conto dell’Autorità
europea per la sicurezza alimentare, per un adulto (70 kg di peso) e un
bambino di otto anni (25 kg di peso). (http://www.altroconsumo.it)
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