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SALUTE
E BENESSERE
Alimenti più sicuri grazie ai controlli dell'Unione
europea
Una relazione recentemente pubblicata dalla Commissione europea sottolinea
il ruolo fondamentale del sistema di allarme rapido per gli alimenti e
i mangimi dell'UE nella diminuzione dei rischi di contaminazione alimentare
e come i controlli messi in atto garantiscano alimenti sicuri.
Grazie al suo funzionamento quasi istantaneo, il sistema di allarme rapido
è stato cruciale nella prevenzione e nell'eradicazione di gravi
casi di contaminazione alimentare. Esso mette in moto una reazione rapida
non appena viene identificato un rischio e garantisce così la sicurezza
dal produttore al consumatore. Tutti i partecipanti al sistema sono immediatamente
informati dei rischi gravi riguardanti alimenti o mangimi e possono così
reagire in modo coordinato per proteggere la salute dei cittadini europei.
A questo proposito, John Dalli, Commissario responsabile per la Salute
e la Politica dei Consumatori, ha dichiarato: "I consumatori europei
possono contare sugli standard di sicurezza alimentare più elevati
al mondo. Il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi dell'UE
è uno strumento fondamentale, perché consente di identificare
i rischi e di eliminarli dal mercato europeo. Il sistema di allarme rapido
aumenta la fiducia dei consumatori dell'UE nel nostro sistema di sicurezza
degli alimenti e dei mangimi. Nel 2011, abbiamo dovuto far fronte a crisi
gravi, come gli effetti dell'incidente nucleare di Fukushima e le contaminazioni
alimentari da diossina e da Escherichia coli. L'UE ha saputo reagire con
efficacia e le esperienze fatte ci guideranno per fare ancora meglio in
futuro".
Infatti, nel 2011, controlli e sistema di allarme sono stati fondamentali
nella gestione di due gravi crisi: Fukushima e l'epidemia di E.coli. Quest'ultima
è stata una delle crisi di origine alimentare più gravi
della storia dell'Unione europea, con oltre 50 vittime, principalmente
in Germania. Per individuare la fonte della contaminazione e facilitare
lo scambio rapido di informazioni, una task force di specialisti ha lavorato
24 ore su 24, permettendo così alle autorità responsabili
della sicurezza alimentare di reagire in modo efficace e di attenuare
le conseguenze sanitarie ed economiche della crisi.
Nel marzo 2011, in seguito alla fuoriuscita di radiazioni dalla centrale
nucleare di Daiichi a Fukushima, la Commissione ha chiesto agli Stati
membri dell'Unione europea di analizzare i livelli di radioattività
nei mangimi e negli alimenti importati dal Giappone. Per misura precauzionale,
la Commissione ha inoltre chiesto alle autorità giapponesi di effettuare
controlli prima dell'esportazione di prodotti alimentari provenienti dalla
zona colpita. Tali misure hanno permesso di garantire un livello molto
elevato di tutela della salute pubblica.
Per quanto riguardo il sistema di allarme, esso si è dimostrato
indispensabile per una comunicazione efficace e rapida tra gli Stati membri
sull'evolversi della situazione, sulle misure da adottare e sui risultati
dei controlli. Le misure continuano ad essere applicate nel 2012 e sono
regolarmente riesaminate.
In totale, nel 2011, sono stati notificati 9157 casi di non conformità
con la normativa UE, 617 dei quali comportanti rischi gravi. 5345 segnalazioni
hanno invece riguardato gli sviluppi di casi già riportati e 3812
sono state notifiche di nuovi casi. Tali dati indicano dunque una crescente
efficacia del sistema, che interviene in modo più mirato e con
azioni di controllo a più ampio raggio. Tra i problemi più
segnalati figurano le aflatossine nei mangimi, nella frutta a guscio e
quella secca e la migrazione di sostanze chimiche dagli utensili da cucina
provenienti dalla Cina.
Inoltre, i controlli di sicurezza alle frontiere esterne dell'UE sono
stati intensificati. Quasi la metà delle notifiche ha riguardato
prodotti alimentari e mangimi respinti alle frontiere dell'Unione. Una
volta identificato come non conforme, il prodotto è respinto e
il paese terzo da cui proveniva viene informato del problema, oltre che
obbligato ad adottare misure correttive che impediscano il suo ripetersi.
Se quest'ultimo è grave e persistente, la Commissione invita il
paese in questione ad intervenire con urgenza, cancellando ad esempio
le imprese dalla lista degli esportatori, bloccando temporaneamente le
esportazioni o intensificando i controlli.
Infine, la relazione illustra gli insegnamenti tratti dalle crisi del
2011, rilevando che la Commissione, d'intesa con gli Stati membri, continuerà
a migliorare i sistemi di segnalazione e il sistema di allarme rapido.
Cooperazione tra le diverse reti e i diversi sistemi di allerta proseguirà
e un'attenzione rinnovata sarà posta sui rischi emergenti e sulle
azioni da intraprendere secondo il documento citato.
Fabrizio Spada e Sophie Kijner
Rappresentanza a Milano della Commissione europea
tel. +39.02.4675141
comm-rep-mil@ec.europa.eu
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