SALUTE E BENESSERE

Mucca Pazza in Lombardia
Ma è un caso isolato. Entro il 2010 la BSE in Italia potrebbe scomparire”

Non deve creare allarmismi il caso di "Mucca Pazza" (il primo in Italia dopo due anni), confermato dagli esperti del Centro di Referenza per le Encefalopatie animali presso l’Istituto Zooprofilattico di Torino, nell’ambito del programma di sorveglianza quotidiana compiuto sui bovini di età superiore a 30 mesi. L’animale su cui è stata riscontrata la positività al “Prionics Test” è un bovino di razza frisona italiana di 13 anni, proveniente da un’azienda lattifera lombarda e macellato lo scorso 17 settembre. “Si è trattato con grande probabilità della coda di una contaminazione avvenuta anni fa, nel periodo in cui nell’alimentazione degli animali erano utilizzati mangimi contaminati da farine di carne e ossa, mangimi ora vietati dall’Unione europea - rassicura il commissario straordinario del Governo alle emergenze zootecniche, Ettore Ianì - Da allora sono stati fatti enormi passi avanti nel rafforzamento del nostro sistema di controllo nazionale nella lotta alla cosiddetta “Mucca Pazza”. Basti pensare che, dal 2001 ad oggi, su più di 5 milioni di animali testati in Italia, sono stati accertati solo 142 casi di BSE. I dati a nostra disposizione segnalano significativamente un andamento decrescente di anno in anno: si è passati da circa 50 casi ad unico caso all’anno. Se, come auspichiamo, questo trend positivo proseguirà, secondo gli esperti la malattia potrebbe scomparire entro il 2010-2011. L'accertamento della positività in Lombardia – conclude il commissario Ianì - è l’ulteriore dimostrazione dell’efficacia del sistema di sorveglianza e prevenzione posto in essere da un centro scientifico di eccellenza quale è il Centro di Referenza per la BSE di Torino.

dott. Ettore Ianì
Commissario straordinario per le emergenze zootecniche
Presidenza del Consiglio dei Ministri