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RASSEGNA
STAMPA
Il Vino Italiano in Svezia.
Intervista a due importatori di vino svedesi.
La nascita e il progressivo sviluppo dei mercati del Nord Europa,
di Paesi scandinavi come Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca, ha rappresentato,
di recente, uno dei fenomeni più interessanti per il vino italiano
ed uno dei motori più robusti per incrementare ulteriormente la
vocazione all'export di tanti nostri vini. Il paese scandinavo che ha
mostrato negli ultimi anni, segni di grande vitalità ed interesse
per il vino, è stato proprio la Svezia. Il consumo pro-capite di
vino è costantemente aumentato: da 8,1 litri per persona nel 1970
si è passati a 11,9 litri nel 1980, fino alla progressiva crescita
a 19,4 litri nel 1999. Il trend si è poi sviluppato con 20,0 litri
nel 2000, 21,7 litri nel 2001, 24,1 litri nel 2002, 25,0 litri pro-capite
nel 2003, fino ad arrivare a 25,8 litri pro-capita nel 2004 e 26,3 litri
nel 2005.
In Svezia, come in altri paesi scandinavi, il Monopolio di Stato svolge
un ruolo fondamentale per l’importazione, la distribuzione e la
vendita di alcolici. Tuttavia, di recente, si è dato spazio anche
all’iniziativa privata. Nel gennaio 1995, è stato abolito
il monopolio all’importazione e chiunque può chiedere una
licenza di importatore per poter presentare i vini al Systembolaget (monopolio
di stato) e/o venderli alla ristorazione direttamente. Attualmente, per
l’importazione, vige un regime di tassazione alquanto elevata. L’aliquota
fiscale applicata per le gradazioni alcoliche comprese tra l’8,50%
ed il 15% è pari a SEK 22 (ca. Euro 2,4) al litro. Tra il 15% ed
il 22% di gradazione, l’aliquota fiscale sale a 45 SEK al litro.
Superiore al 22% il prodotto viene considerato superalcolico con aliquota
di 196 SEK sempre al litro. Si aggiunge poi al prezzo complessivo, il
MOMS (IVA svedese) pari al 25%. Dal 1 gennaio 2004, a titolo personale
e come bagaglio al seguito ogni persona che abbia compiuto i 20 anni di
età può introdurre in Svezia:
- fino a 90 litri di vino con gradazione alcolica compresa tra 3,5% e
15% di alcool
- fino a 20 litri di vino con gradazione superiore a 15% e fino a 22%
- fino a 10 litri ogni prodotto alcolico con gradazione superiore al 22%.
Ogni quantità superiore a quelle prima indicate viene considerata
a fine commerciale e non più per uso privato e quindi soggetta
a tassazione ed al possesso dell’autorizzazione all’importazione.
Questo fa si che pur essendo in vigore una tassazione elevata, ad oggi,
la Svezia, è diventato il mercato guida dell’area scandinava;
una meta attraente per l’esportazione dei prodotti vinicoli italiani.
Essi, hanno acquisito una posizione molto rilevante dal punto di vista
sia delle quantità esportate, sia del volume d’affari prodotto,
attestandosi mediamente intorno ad una percentuale tra il 16% ed il 18%
per quota di mercato. (tab. 1 e tab. 2).
Tab. 1 Andamento delle vendite di vino nel Systembolaget
Monopolio di Stato (migliaia di litri).
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Tab. 2 Importazioni di vino
dall’Italia
Per capire meglio le caratteristiche del mercato
svedese, abbiamo messo a confronto i pareri di due importatori che hanno
sviluppato una gamma interessante di vini del nostro paese: Åsa
Melin di Asa Wine Solutions AB e Tegnér Hermansson di Tegnér
Hermansson & Co.
- Quando avete iniziato a lavorare come
importatori nel vostro paese?
Asa: mi sono appassionata al vino, ho ottenuto il diplomata alla WSET
(Wine & Spirit Education Trust of London) e nel 2004 ho iniziato la
mia ditta di importazione di vino.
Tegner: ho iniziato quando è stato liberalizzato il mercato, esattamente
nel 1995.
- Qual è il vostro volume, in termini
di bottiglie di vino importate?
Asa: ogni anno, acquisto un totale di circa 180.000 bottiglie, di questa
circa 150.000 provengono dall’Italia.
Tegner: nel 2006, abbiamo distribuito tramite il Systembolaget, 4.000.000
litri di vino. Dall’Italia importiamo circa 165.000 bottiglie.
- Potete spiegare come funziona la distribuzione
del vino che viene importato in Svezia ?
Asa: il sistema distributivo assume una diversa configurazione, è
diviso in due settori: il sistema di monopolio nella vendita al dettaglio
con vini distribuiti nei negozi del Monopolio di Stato il cosiddetto Systembolaget
e il sistema di libera concorrenza nella ristorazione. Per poter introdurre
un vino nell’assortimento del Systembolaget, bisogna presentare
un’offerta fatta a seguito di una richiesta del Monopolio stesso.
Segue una selezione effettuata da esperti del Systembolaget che si articola
in diverse fasi al termine del quale viene scelto il vino che ha il miglior
rapporto prezzo/qualità.
Tegner: come importatori non possiamo vendere o distribuire direttamente,
di conseguenza, tutta la vendita di vino al consumatore finale viene fatta
tramite Systembolaget. Noi possiamo solo distribuire i vini agli Ho.Re.Ca
ed al Systembolaget stesso, una volta che esso ha appurato che siamo importatori
con licenza, che abbiamo vini ottimi dal punto di vista qualitativo e
che i nostri vini gli sono stati consigliati da giornalisti ed opinion-leader.
Esiste anche un altro canale per il quale il vino italiano arriva in Svezia,
è tramite l’acquisto che viene fatto dai turisti svedesi
che vengono in vacanza nel vostro magnifico paese.
- Credete che il ruolo che il Systembolaget
svolge in Svezia sia ancora oggi positivo per voi importatori e per il
consumatore finale?
Asa: il Systembolaget è molto radicato nella vita del consumatore
Svedese ed è molto ben organizzato per la vendita del vino al dettaglio.
Tuttavia credo che sarebbe meglio iniziare a privatizzare anche questo
tipo di canale di vendita, in modo da offrire al consumatore finale una
gamma di vini migliore e prezzi più concorrenziali.
Tegner: ancora oggi il Monopolio è la migliore scelta di qualità
per gli Svedesi dove acquistare un vino. Liberalizzando e privatizzando
tutto, c’è il rischio che molti operatori non professionali
iniziano un’attività, quella di importatore-distributore
senza una reale conoscenza del mercato e del vino a discapito del consumatore
finale.
- Quali sono i vini Italiani più conosciuti in Svezia? I rossi,
i rosati, i bianchi o gli spumanti?
Asa: possiamo dire che il mercato del vino nel nostro paese é ancora
in una fase di sviluppo, é per questo che le regioni vinicole più
conosciute sono in primis Piemonte, Toscana e Veneto. Ultimamente, anche
la Sicilia e la Puglia hanno creato una sua nicchia di mercato, soprattutto
per vini da tavola e Igt.
Tegner: Sicuramente i vini rossi sono i più conosciuti. Qui ti
seguito possiamo vedere la quota di mercato dei vini italiani, nel 2006.
Vini Rossi
? Spagna con una quota del 20,5% e 4.125.821 litri
? Italia con il 17,3% e 3.483.553 litri
? Australia con il 15,7% e 3.170.222 litri
? Sudafrica con il 13,2% e 2.668.929 litri
? Cile con il 10% e 2.011.640 litri
? Francia con il 9,6% e 1.943.570 litri
? USA con il 5,7% e 1.150.654 litri
? Portogallo con il 3,9% e 781.444 litri
? Argentina con il 2,5% e 505.506 litri
? Bulgaria con l’1,1% e 219.034 litri
Vini Bianchi
? Sudafrica con il 18,9% e 1.938.110 litri,
? Italia con una quota del 13,0% e 1.330148 litri,
? Germania con il 12,3% e 1.257.483 litri
? Spagna con il 10,3% e 1.058.504 litri
? Usa con il 9,9% e 1.017.187 litri
? Ungheria con il 9,6% e 987.611 litri
? Francia con il 9,2% e 941.472 litri
? Australia con il 6,1% e 627.419 litri
? Cile con il 4,4% e 451.136 litri
? Bulgaria con il 2,4% e 248.572 litri
- Quali sono i criteri d’acquisto del vino per il consumatore medio
svedese?
Asa: la gente compra il vino prima di tutto per la regione di provenienza
come Piemonte e Toscana, come secondo criterio di scelta subentra il vitigno
ed per ultimo lo stile con il quale il vino è prodotto, ad esempio
ripasso, amarone, Naturalmente su tutti questi criteri grava il rapporto
qualità/prezzo; è scontato.
Tegner: tutti bevono vino in svezia ed il prezzo, per il consumatore medio
è l’elemento fondamentale. Per i professionisti e gli amanti
anche le regioni italiane di provenienza seguite dal vitigno, per ultimi
gli ipotetici standard di qualità come Doc e Docg.
- Potete spiegare quale sistema di prezzo per l’import e per la
vendita, vige in Svezia per il vino?
Asa: il 95% del vino venduto costa meno di 100 Sek = 11,00 €. Quindi
la maggior parte dei vini che arriva dall’Italia costa intorno ai
60-80 Sek.
Tegner: è vero, i vini più venduti sono soprattutto quelli
di basso costo, tuttavia negli ultimi anni la fascia di vini italiani
di medio prezzo, importati dal vostro paese a 7-10 euro si sta facendo
strada.
- Quali sono secondo voi le prospettive
del vino italiano nel vostro paese?
Asa: alta qualità a prezzi accessibili, etichette chiare e packaging
moderno, queste saranno le chiavi di successo dei vini da tavola e Igt
italiani per combattere la battere la concorrenza del nuovo mondo.
Tegner: secondo me il vino italiano ha un grande potenziale nel medio
lungo periodo. Credo che sarà importante concentrare tutte le politiche
di promozioni del vino in combinazione con il territorio e la cucina regionale.
Con questi tre elementi legati insieme, l’immagine che il vostro
paese esercita sugli svedesi è insuperabile. Dovete assolutamente
prender coscienza di questa possibilità
Filippo Magnani
(Pubblicato su Corriere Vinicolo
del 7 maggio 2007)
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