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RASSEGNA
STAMPA
L’INEA presenta l'Annuario dell’agricoltura
italiana
Riflettori puntati sulla produzione, sulla multifunzionalità e
sulla green economy nell'Annuario dell'agricoltura italiana, presentato
dall'INEA, a Roma il 20 dicembre alle ore 11: 30, presso la Sala del Parlamentino
delle foreste, Corpo forestale dello Stato, Via Giosuè Carducci,
5.
Il valore della produzione della branca agricoltura, silvicoltura e pesca,
nel 2011, in Italia ha raggiunto i 51,8 miliardi di euro correnti (+6,4%
rispetto all'anno precedente), attribuibile a un nuovo e più consistente
rialzo dei prezzi (+6,8% per le materie agricole di base), mentre la produzione
in termini reali è rimasta immutata. In particolare l'agricoltura
in senso stretto ha mostrato una maggiore variazione di segno positivo
(+7,2%), con una produzione di 49,2 miliardi di euro correnti, proveniente
per il 53,3% dal comparto delle coltivazioni agricole, per il 33,1% dagli
allevamenti e per il 12,5% dalle attività di supporto all'agricoltura.
Il rallentamento della domanda mondiale e l'impennata dei prezzi ha comportato
per il terzo anno consecutivo un peggioramento del saldo commerciale dell'agro-alimentare,
con il deficit che è passato da 7.382 a 9.092 milioni di euro,
con un significativo aumento dell'import di prodotti agro-alimentari (+11,5%),
ed uno più limitato dell'export (+8,5%). L'aumento delle importazioni
è stato determinato da un incremento dei valori medi unitari (+10%),
dovuto alla nuova ascesa dei prezzi internazionali delle principali commodity
agricole, registrata almeno fino alla metà del 2011, di contro
ad un lieve incremento dei volumi (+1,4%). Battuta d'arresto per i volumi
delle esportazioni che, contemporaneamente a una più debole dinamica
dei prezzi ha comportato un peggioramento delle ragioni di scambio italiane
pari a quasi sette punti percentuali rispetto all'anno precedente.
Le attività di diversificazione delle aziende agricole censite
nel 2010 sono state 98.839, relative a 76.148 aziende pari al 4,7% del
totale. Contoterzismo e l'agriturismo sono quelle maggiormente diffuse,
a cui seguono le attività di trasformazione e prima lavorazione
dei prodotti aziendali e quelle legate alla manutenzione del territorio.
Stanno prendendo piede, seppur in maniera ancora limitata, le attività
a carattere sociale (attività ricreative e fattorie didattiche).
Il 51% delle aziende destinate ad attività connesse è localizzata
nel Nord, dove si concentra però soltanto il 25% delle aziende
totali. Una situazione opposta si riscontra nel Mezzogiorno. Le aziende
agrituristiche sono circa l'1,3% delle aziende agricole nazionali, con
picchi in Trentino-Alto Adige (9%) seguito da Toscana (5,7%) e Umbria
(3,3%). La localizzazione è maggiore nel Centro-Sud (54% del totale)
rispetto al Nord (46% del totale).
In ambito energetico i dati provvisori sul 2011 evidenziano una contrazione
dei consumi nazionali globali di energia (-2%), favorita dall'acuirsi
della crisi economica, dal clima particolarmente mite e dall'attuazione
di misure di efficienza energetica. In questo quadro, anche il settore
agricolo, che rappresenta il 2,2% dei consumi totali finali, ha registrato
una modesta riduzione (-1,4%). In particolare, dal punto di vista della
produzione di energie da fonti rinnovabili in agricoltura, il fotovoltaico
ha registrato una crescita rilevante, sottolineata dal numero di impianti
installati in Italia fino al 2011 che, secondo il Gestore dei servizi
elettrici (GSE), ammontano a 330.000 (+112% rispetto al 2010) con una
potenza installata aumentata del 269% rispetto al 2010. La superficie
occupata dagli impianti a terra è pari a 11.026 ettari (+232%),
circa allo 0,1% della SAU nazionale; il primato per la maggiore superficie
dedicata a pannelli spetta alla Puglia (3.375 ha), seguita da Lazio e
Emilia Romagna con un migliaio di ettari ciascuna.
Cresce la domanda interna dei prodotti biologici, a cui non segue però
un'adeguata risposta dal settore produttivo, data la sostanziale stabilità
delle superfici investite, poco più di 1 milione di ettari al 2011
(-1,5% all'anno precedente). La superficie investita è pari all'8,5%
della SAU nazionale, distribuita nelle regioni settentrionali (3,6%) e
nel Centro e nelle Isole (12%). La base produttiva (produttori, allevamenti,
trasformatori e impianti) resta attestata prevalentemente nel Nord, ma
nel 2011 i maggiori incrementi sono stati registrati nelle regioni meridionali.
L'82% delle coltivazioni si trova nelle aree montane e collinari, segno
di una collocazione altimetrica privilegiata per i prodotti di qualità
nostrani.
L'Italia, in termini di qualità e tutela dei prodotti agro-alimentari,
continua a detenere il primato comunitario delle DOP e IGP, giunte a quota
244, oltre il 22% sull'intero registro UE, ripartite nei prodotti dell'ortofrutta
e dei cereali (quasi 40%), nei formaggi (18%) negli oli extra vergine
d'oliva (18%) e nei salumi (circa 14%). In particolare il comparto vinicolo
registra 73 DOCG, 330 DOC e 118 IGT. La superficie investita a DOC e IGT
rappresenta in Italia oltre il 70% dell'intera superficie vitata.
È pari a poco più di 780 milioni di euro (2010) l'entità
complessiva della spesa italiana, pubblica e privata, per ricerca e sviluppo
nel settore agro-alimentare, corrispondente al 4% del totale, quota significativa
tenuto conto del fatto che nello stesso anno il peso del sistema agro-alimentare
nazionale sul PIL è stato pari al 3,3%, sebbene gli investimenti
nel sistema agro-indistriale siano di norma inferiori a quelli del sistema
delle imprese in altri settori.
Il 2011 ha visto gli agricoltori italiani ricevere, tra trasferimenti
e agevolazioni, oltre 14,5 miliardi di euro, contro i 13,7 del 2010, pari
al 54,9% del valore aggiunto della branca agricoltura e pesca e al 29,1%
della stessa produzione. Il 52% del sostegno proviene sempre dall'UE,
il 20,6% dalle Regioni, il 9,5% è dato dalle agevolazioni e il
4,5% da Ministeri ed enti nazionali. I trasferimenti, pari a 11,2 miliardi
di euro, costituiscono il 77,1% del totale, mentre le agevolazioni il
restante 22,9% pari a 3,3 miliardi di euro.
«Come di consueto - spiega il Presidente dell'INEA, Tiziano
Zigiotto - l'Annuario dell'agricoltura italiana presenta, al fianco degli
andamenti delle principali componenti del sistema agroalimentare, analisi
più originali sui temi della multifunzionalità, delle certificazioni,
dello sviluppo sostenibile e della green economy. Giunto ormai alla LXV
edizione, l'Annuario INEA è il frutto della collaborazione di oltre
50 esperti e di numerose istituzione, che forniscono dati e informazioni,
consentendo di realizzare un importante strumento conoscitivo insostituibile
per ricchezza e molteplicità di spunti per chi opera nel settore».
Quest'anno l'Annuario è edito direttamente dall'INEA ed è
disponibile integralmente in formato digitale all'indirizzo www.inea.it,
dove è possibile consultare anche la relativa banca dati.
(www.inea.it)
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