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QUALITA'
Nuovi obiettivi per il vino di qualità
Oltre 160 iscritti partecipanti tra
Viticoltori e Tecnici, per il Seminario internazionale organizzato dallo
Studio Agronomico SATA su andamento climatico, sostenibilità ambientale
e monitoraggio della qualità della gestione agronomica del vigneto.
Si è tenuto il 5 maggio presso il Centro congressi del Relaisfranciacorta
a Corte Franca il convegno internazionale organizzato da SATA con la collaborazione
dell’Azienda Guido Berlucchi. Il moderatore Giacomo Mojoli, docente
dell’Università degli studi di scienze gastronomiche di Pollenzo,
Cuneo, e portavoce nazionale di Slow Food, ha introdotto i saluti di Arturo
Ziliani, Vicepresidente dell’azienda, che ha auspicato che l’attenzione
dei media e degli operatori del settore per questi importanti aspetti
rimanga alta porti a una strategia produttiva consapevole dei nuovi scenari
e delle esigenze ambientali sempre più pressanti. Joël Rochard
dell’Institut Français de la Vigne et du Vin ha relazionato
su “L’acqua come elemento fondamentale per l’igiene
della cantina: consumi, recuperi, rigenerazione”, sottolineando
come la tematica della gestione delle acque assumerà sempre più
rilevanza sociale, oltre che ambientale e tecnica. Ha posto l’accento
sull’urgenza di ridurre l’inquinamento delle acque provocato
dalle aziende vinicole, suggerendo tecniche ampiamente sperimentate per
il trattamento dei reflui in cantina.
Luigi Mariani della Facoltà di Agraria dell’Università
statale di Milano ha sottoposto all’attenzione della platea un intervento
di “revisionismo climatico”: “Il clima cambia?. Rilievi
connessi all’attività agricola in Italia e prospettive realistiche”.
Dopo aver illustrato i cambiamenti climatici che hanno condizionato la
viticoltura in tempi antichi e recenti e dimostrato con questo la variabilità
climatica naturale, il relatore ha suggerito una visione di taglio diverso
da quanto in modo talvolta esageratamente allarmistico viene spesso proposto.
I tempi e le evoluzioni del clima possono essere anche interpretati come
mutamenti ciclici, la cui conoscenza può permettere all’uomo
di operare in modo ragionato. Fondamentale la necessità di una
migliore gestione delle risorse idriche per il bene di tutti. Bernard
Seguin della Unité Agroclimatique INRA e membro dell’Intergovernmental
Panel on Climate Change ha relazionato su “Il clima cambia? Aspetti
connessi all’attività agricola in Europa”. L’approfondimento
di Seguin ha dettagliato, secondo un punti di vista diverso da Mariani,
gli effetti del riscaldamento globale sulla produzione vitivinicola, europea
in particolare, prospettando interventi agronomici di rimedio.
Per i presenti è stato particolarmente interessante ascoltare due
relazioni così documentate e precise, diverse nell’approccio,
tuttavia concordanti sul fatto che l’uomo deve saper interpretare
il clima, adottare strategie di basso impatto e adeguare le tecniche produttive
in modo da guidare la vite ed il vino in situazioni anche diverse dalle
attuali. Leonardo Valenti della Facoltà di Agraria dell’Università
statale di Milano, ha relazionato su “Elementi fondamentali della
vocazionalità delle aree viticole possibilmente interessati dalle
variazioni climatiche”, suggerendo interessanti approcci a scenari
produttivi che in futuro potrebbero essere diversi dagli attuali. L’approccio
è stato sistemico: affrontando la problematica sia dal punto di
vista agronomico che enologico e territoriale, Valenti ha ricordato che
l’uomo è l’elemento portante e decisivo della produzione,
egli ha la responsabilità di decidere tempi e modi degli interventi
su vite e vino, nella consapevolezza che queste azioni influenzano sia
l’ambiente che la tipicità del prodotto.
Pierluigi Donna di SATA - Gruppo di consulenza in viticoltura ha trattato
di “Monitoraggio e controllo per uno stile di produzione consapevole
in viticoltura”. Ha dapprima illustrato quelli che da sempre sono
le linee guida della consulenza viticola del Gruppo SATA: il rispetto
della qualità e della tipicità delle uve, l’attenzione
all’ambiente e alla sostenibilità dei consumi energetici,
le valutazioni dei rapporto tra costo di produzione e valore del prodotto,
la valorizzazione delle risorse umane aziendali attraverso la crescita
tecnica. Quindi, ha descritto un innovativo sistema elaborato da SATA
per la valutazione della qualità dei lavori Aziendali e dell’impatto
ambientale delle operazioni: attraverso un rigoroso processo di attribuzione
di valori a ogni passaggio della filiera (sono stati individuati oltre
100 descrittori), si riesce a descrivere oggettivamente il comportamento
dell’azienda ed a classificarne le qualità, in modo da poter
fornire all’Azienda un quadro preciso dei propri punti di forza
e debolezza operativa, ambientale, economica, strategica.
In chiusura, Giacomo Mojoli, ha espresso viva soddisfazione per il successo
ottenuto dal seminario ed ha ricordato che è giunto il momento
che “Il vino del filosofo, buono da pensare” non sia solo
un valore aggiunto, ma divenga un prerequisito fondamentale per tutte
le Aziende: un vino compatibile con la natura e il paesaggio, sostenibile
e in sintonia con l’evoluzione e la crescita delle nuove figure
di Produttore e di Consumatore, sempre più consapevoli degli aspetti
non solo economici ed edonisitici.
Marco Tonni
Studio Agronomico SATA
marco.tonni@agronomisata.it
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