QUALITA', SALUTE, BENESSERE VINI DOC DEI COLLI
BOLOGNESI: CON DUE CLIC BOTTIGLIE SENZA SEGRETI Al convegno sulla rintracciabilità dei vini dei Colli bolognesi che ha inaugurato, a Villa San Martino di Monte San Pietro, la 13a Mostra Assaggio, il presidente del Consorzio Francesco Lambertini ha ricordato che quasi 900 mila bottiglie provenienti dai Colli bolognesi sono già state certificate e quindi rintracciabili on line: basta digitare il codice presente sulla bottiglia sul sito www.collibolognesi.it. "Si può risalire fino alla vigna da cui proviene quel vino, consultare i certificati e le analisi del laboratorio del Consorzio, accreditato Sinal, conoscere i dati del produttore e il numero delle bottiglie prodotte e in un domani addirittura consultare la cartografia dei vigneti", ha spiegato Renzo Santi, direttore del Consorzio. Il giornalista-editore Pino Khail, direttore di "Civiltà del bere", ha affermato che "solo 10 anni fa rintracciabilità era un termine fantascientifico e oggi è già una realtà. I controlli rigorosi servono, in particolare devono essere finalizzati a vendere meglio il nostro vino e a legarlo sempre più alla storia e alle tradizioni del territorio, che è il vero valore aggiunto della nostra vitivinicoltura nella sfida del mercato globale". Il presidente di Shopville Gran Reno, Giovanni Bergonzoni, ha annunciato nuove iniziative in collaborazione col Consorzio Vini Colli Bolognesi, in particolare la creazione di una bottiglia da 11 ettolitri (1.100 litri) di Pignoletto classico da portare in giro per il mondo: "La grande distribuzione può rappresentare un'opportunità in più per i produttori di vino di qualità, soprattutto se come nel caso dei Colli bolognesi " sono bottiglie dall'ottimo rapporto qualità-prezzo". Ulteriori informazioni: - Torna all'indice di qualità, salute, benessere - Torna all'indice delle rubriche |