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QUALITA'
A Suinitalia (29-29 aprile) il punto
della situazione sugli aspetti nutrizionali della carne di maiale
Consumi di carne in Italia: Umbria in testa con 190 grammi al giorno pro
capite.
Dalla fine dell’800 ne mangiamo il quadruplo.
Carne di maiale: un’ingiusta fama
di alimento grasso.
Poco colesterolo e molto proteine lo rendono
consigliabile anche nelle diete di bambini e anziani.
Cremona, 31 aprile 2006 – A Suinitalia,
in programma a Cremona il 28 e il 29 aprile, si farà il punto della
situazione sugli aspetti nutrizionali della carne di maiale, una delle
più magre e consigliate nelle diete di bambini e anziani.
La carne è un alimento fondamentale della nostra alimentazione.
Infatti, secondo alcune recenti indagini alimentari, in Italia mangiamo
circa gr. 150 a testa di carne ogni giorno: gr. 70 al giorno di manzo,
gr. 30 di maiale, gr. 50 di vitello. Le statistiche ci dicono anche che
il consumo di carne è variato enormemente negli ultimi 100 anni.
Nel 1881 infatti consumavano solo gr. 47 di carne al giorno. La regione
dove oggi si mangia più carne è l'Umbria: gr. 190 a testa
al giorno.
In Puglia, Basilicata e Calabria il consumo di carne è invece molto
basso: si mangiano in media gr. 96 di carne al giorno: in queste regioni,
infatti, è preferito il pesce.
La carne di maiale non gode di buona
fama tra molti consumatori, ma, come ha spiegato la dottoressa Ginevra
Lombardi-Boccia, prima ricercatrice dell’Istituto di Ricerca per
gli Alimenti e la Nutrizione di Roma, “la carne di suino oggi non
è più quella di ieri, la selezione genetica e le moderne
tecniche di allevamento (alimentazione etc. ) hanno reso questa carne
più magra rispetto al passato, pertanto il suo consumo, così
come il consumo dei suoi prodotti di trasformazione (salumi etc.), non
crea assolutamente problemi se consumati all’interno di una dieta
bilanciata.
La carne di maiale inoltre è una fonte di vitamine del gruppo B
in particolare è ricca di Tiamina, indispensabile per l'utilizzo
del glucosio e di Niacina, oltre ad essere ricca di importanti sali minerali
quali ferro, zinco, rame e selenio, gli stessi salumi sono molto ricchi
di ferro”.
Negli ultimi anni il maiale è stato accusato d’essere un
alimento troppo ricco di colesterolo, ma questa convinzione così
diffusa è lontana dalla realtà, e se si valutano gli alimenti
ricchi di colesterolo si può vedere che il tuorlo dell’uovo
ne contiene 250 milligrammi a unità, il burro 250 milligrammi ogni
100 grammi, il formaggio duro e o semi duro 100 milligrammi ogni cento
grammi e la carne magra di maiale 60-80 milligrammi ogni cento grammi,
meno che alcune parti di agnello o di vacca.
“Facendo un confronto con il petto di pollo, ad esempio, possiamo
vedere che i lipidi sicuramente sono inferiori a un grammo per 100 grammi
di prodotto, mentre nel lombo di maiale ce ne sono 7 grammi per ogni 100
grammi, ma se si parla di coscia di pollo alla fine i lipidi si equivalgono.
La carne di maiale, inoltre, è molto proteica e apporta da 18 a
20 grammi di proteine ogni cento grammi, anche se il contenuto varia in
funzione della specie, l’età e la parte.
“Rispetto al passato – ha spiegato la dottoressa Lombardi-
Boccia – la carne di maiale è cambiata anche perché
sono cambiati i nostri bisogni energetici, essendo inferiori rispetto
al passato. La domanda del consumatore verso l’industria della carne
è quella di avere un prodotto con minori grassi saturi, che rappresentano
un possibile problema per la salute. Ad oggi, grazie agli incroci delle
razze e grazie al fatto che il maiale è un animale monogastrico,
la sua dieta permette più facilmente di ottenere carni meno grasse
rispetto al bovino, dotato di rumine. Dunque la carne di maiale può
affiancare benissimo, sia nelle diete dei bambini che in quelle degli
anziani, la carne di pollo”.
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