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QUALITA'
Primo Simposio tecnico dell’Università
della Pizza
Professionisti della più famosa specialità alimentare
italiana studiano, discutono, analizzano e sperimentano quali sono le
tecniche indispensabili per fare della pizza un piatto salubre.
Non solo esponenti del gusto mediterraneo
ma, da oggi, anche promotori di salute. Questo l’obiettivo ambizioso
di un pool di professionisti italiani della pizza riuniti in occasione
del 1° Simposio Tecnico sulla Pizza Italiana, che si è svolto
presso l’Università della Pizza di Vighizzolo d’Este
(PD), unica istituzione per la qualificazione di questo settore.
“Solo farine selezionate di alta qualità, assieme a un’attenzione
approfondita negli impasti, permettono di preparare pizze i cui plus sono
alta digeribilità ed equilibrio nutrizionale”, commenta Marco
Valletta (Chef e Segretario della Nazionale Italiana Cuochi). “Del
resto – aggiunge Rita La Rosa (nutrizionista) – la pizza,
i cui impasti vengono testati per raggiungere l’optimum per gusto
e digestione, equilibrata in tutte le sue componenti, può vantarsi
di essere annoverata fra i piatti più
salutistici della nostra dieta mediterranea”.
In Italia si sfornano 5 milioni di pizze ogni settimana, ma non sempre
il piatto nazionale più imitato nel mondo può vantarsi d’essere
digeribile. Come ogni specialità che si rispetti, anche la pizza
vuole il suo metodo di lavorazione, una codifica di passaggi dai quali
non si può prescindere e, non ultimo, materie prime di assoluta
qualità certificata, pena un prodotto scadente che lascia pessime
tracce nella memoria (e nello stomaco).
“Il consumatore è sempre più concentrato sul proprio
benessere – riferisce La Rosa – ma va accompagnato nel prendere
coscienza del piatto che ha davanti, va educato rispetto alle proprietà
salutistiche del piatto stesso ma anche di quanto può abbinarvi”.
“Un consumatore attento –prosegue Valletta - deve pretendere
un professionista di cucina (in questo caso della pizza), capace di conoscere
le reazioni chimiche degli ingredienti, della loro trasformazione per
mezzo del calore, delle possibili relazioni con gli abbinamenti”.
Un progetto ambizioso ma decisamente attuale perché sposa, seppur
dal punto di vista del cibo, la raccomandazione dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità che nel 1987 definì testualmente la
promozione della salute come: “una strategia di mediazione tra le
persone e il loro ambiente, che sintetizza scelta personale e responsabilità
sociale della salute per creare un futuro più sano. La promozione
della salute coinvolge la popolazione nel suo insieme, nel suo contesto
di vita quotidiana, piuttosto che concentrarsi sulle persone a rischio
di malattie. Essa mette in grado le persone di assumere il controllo e
la responsabilità per la propria salute come una componente importante
della vita quotidiana, sia come attività spontanea, sia come azione
organizzata per la salute”.
Alimentazione e Salute in pizzeria: è ispirandosi a questa raccomandazione
che l’Università della Pizza ha riunito, in una kermesse
di 3 giorni, alcuni fra i più preparati professionisti del settore.
Fra tecniche d’impasto, logiche di tempi, temperature e metodi di
manipolazione, lieviti e loro attività, materie prime, il gruppo
di lavoro ha codificato, per PIZZA UP - 1° Simposio Tecnico sulla
Pizza Italiana, la prima parte di un disciplinare tecnico-salutistico
della Pizza Italiana.
Fra i principali criteri definiti:
1. La digeribilità e appetibilità della pizza originano
da un impasto preparato con scrupolo e attenzione, le cui materie prime
vanno selezionate con cura;
2. Un professionista della pizza deve conoscere con esattezza le tabelle
tecniche delle farine, per saperne individuare la loro adattabilità
all’impasto;
3. E’ necessario definire con cura i processi graduali, qualunque
sia l’impasto che si vuole ottenere, valutando l’equilibrio
corretto tra farina, lievito e acqua;
4. L’impasto più adatto per digeribilità e appetibilità
deve essere codificato;
5. E’ sempre meglio preferire un impasto a lunga maturazione, tipo
“biga e /o poolish”;
6. E’ indispensabile gestire con scrupolosità i tempi di
maturazione dell’impasto, certificando gli orari per eventuali riposi
e/o rinfreschi;
7. E’ essenziale valutare con attenzione l’aggiunta di sale,
in virtù delle sue specifiche caratteristiche, prestando attenzione
alla stendibilita` della pasta oltre che alla resa;
8. E’ fondamentale conoscere con precisione il rapporto che intercorre
fra tempo di esposizione al calore e cottura anche misurando il rapporto
peso/umidità;
9. E’ sano sostenere l’importanza della pizza come piatto
unico, equilibrato nei nutrienti e armonioso per gusto e presentazione.
I lavori del 1° Seminario Tecnico della Pizza Italiana si sono svolti
con la consulenza di Marco Valletta e di Rita La Rosa, e la preziosa collaborazione
di Cristian Zaghini, informatore tecnico e sperimentatore di impasti con
materie prime differenti. Il disciplinare tecnico-salutistico sulla corretta
preparazione dell’impasto per la pizza ad alta digeribilità
verrà divulgato a tutti i professionisti del settore.
Per informazioni
Università della Pizza
Tel 0429/649110
www.universitadellapizza.com
Comunicazione e stampa
Beppe Bonazzoli
beppe.bonazzoli@virgilio.it
335-6286203
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